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Stasera in TV: Rosemary's Baby, l'Inferno con vista su Central Park

Ambientato in un celebre quanto sfortunato palazzo, il cult di Roman Polanski con Mia Farrow non perde il suo fascino

20.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Alle 23:00 su Rai 4 va in onda Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York, film di Roman Polanski ambientato nel Dakota Building di John Lennon e del quale venne realizzato un remake televisivo nel 2014.

Il film. Una giovane e innamoratissima coppia di New York, dopo averlo tanto cercato, trova un nuovo appartamento. Quello che sembra perfetto per la nuova vita insieme. Lui, attore ambizioso in cerca di successo, stringe una amicizia molto particolare con i due anziani inquilini, che diventano assidui della casa. La donna, in particolare, inizia ad assistere Rosemary quando questa annuncia di aspettare un figlio. Ma nonostante tante attenzioni la salute della futura mamma va peggiorando, finendo per scatenare nella giovane una strana paranoia. Le indagini successive, e una catena di strani sogni e avvenimenti, portano a scoprire una situazione - e un finale - incredibile.



Dietro le quinte. Uno strano intreccio lega gli elementi del film, attraverso l'evento luttuoso in cui morì la moglie di Polanski, Sharon Tate, uccisa dai seguaci di Charles Manson nel massacro che prese il nome dalla canzone Helter Skelter dei Beatles. Proprio John Lennon - che si sarebbe trasferito nello stesso Dakota Building usato per gli esterni del film fino alla sua morte nel 1980 - aveva scritto nel 1968 la canzone Dear Prudence per la sorella di Mia, Prudence Farrow, conosciuta in India. Mia Farrow che, oltre a ricevere i documenti per il divorzio sul set del film direttamente dal marito Frank Sinatra, ricorderà il film anche per la scena in cui si trova in mezzo al traffico newyorkese, assolutamente genuina, realizzata contando sul fatto che "nessuno colpirà una donna incinta".



Perché lo amiamo. Perché è un vero horror, e un vero thriller. Il tessuto quasi romantico iniziale diventa un incredibile trampolino per l'angosciante crescendo tra il paranoico e lo psicologico che sfocia in una parte conclusiva paranormale e demoniaca. Eppure, tutte queste anime convivono senza incongruenze o strappi, grazie alla regia di Polanski, a suo agio in interni (come dimostra la para trilogia composta con Repulsione e L'inquilino del terzo piano), e alle splendide interpretazioni degli interpreti, soprattutto femminili.

La scena da antologia. La magia del film sta nel crescendo, come detto, nel lento e subliminale costruirsi del senso di prigionia e ineluttabilità. Sicuramente da questo sviluppo si stacca la scena del sogno, o delirio, o incubo che dir si voglia. Quello della povera Rosemary che, dopo aver cenato con i Castevet, non essendosi sentita bene, viene accompagnata a letto, dove vive una esperienza terrificante.



I Premi. Nel 1969 fu Ruth Gordon, interprete della inquietante Minnie Castevet, vinse il Premio Oscar per la Miglior attrice non protagonista; solo una nomination invece per Roman Polanski, come autore della Migliore sceneggiatura non originale. Anche un Golden Globe per l'attrice, delle quattro candidature raccolte (le altre furono per la protagonista Mia Farrow, ancora Roman Polanski sceneggiatore e la Miglior colonna sonora di Krzysztof Komeda). In compenso il regista e l'interprete principale furono gratificati da due David di Donatello.

Dove e quando. Alle 23:00 su Rai 4, canale 21 del Digitale Terrestre e 110 di TivùSat.