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Game of Thrones: i 10 momenti migliori della sesta stagione

Vendette, sacrifici, colpi di scena, resurrezioni e ricongiungimenti: ecco i dieci momenti più forti della stagione de Il Trono di Spade appena conclusasi

Il Trono di Spade

28.06.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
La sesta stagione di Game of Thrones appena terminata è stata senza alcun dubbio quella più ricca di eventi di tutta la serie. Dopo essersi lasciati alle spalle i romanzi di George R.R. Martin, data la famosa lentezza dell'autore nel pubblicare materiale inedito, gli autori David Benioff e D.B. Weiss hanno ingranato la quinta e iniziato a risolvere l'enorme matassa meticolosamente ingarbugliata nei cinque anni precedenti. Questo ha portato a strabilianti colpi di scena, tantissime morti ma anche tanti momenti esaltanti che non avremmo mai pensato di vedere ne Il Trono di Spade. Ora che la stagione si è conclusa con un decimo episodio tra i migliori della serie, abbiamo pensato di ripercorrerla estrapolando quelli che, secondo noi, ne sono i dieci momenti migliori.



10. Primo Cavaliere
Dopo aver liquidato rapidamente il povero Daario Naharis, Daenerys incontra privatamente Tyrion. Dal tono si capisce già che qualcosa è cambiato nella Madre dei Draghi: c'è il lei un affetto sincero per questo suo improbabile compagno di avventure, figlio odiato della sua famiglia rivale. Quando Dany gli appunta al petto la spilla del Primo Cavaliere, è il momento delle lacrime: Tyrion lo era già stato brevemente, si capiva che ne aveva la caratura, ma le macchinazioni del suo sanguinario padre lo avevano destituito in breve tempo. Ma ora, sembrano dirci gli autori di GoT, questi due insieme sono pronti a creare una nuova casata dalle ceneri delle loro famiglie originarie. È arrivato il momento della riscossa per i reietti.



9. Daenerys sottomette i Dothraki
Alla fine della stagione 5, Daenerys era caduta in mano ai Dothraki. A inizio stagione 6 ha dimostrato tutta la sua potenza ribaltando inaspettatamente (per i maschi alpha Dothraki, si intende) le carte in tavola. Loro credevano di averla assoggettata, lei ha atteso il momento giusto e li ha bruciati vivi, uscendone illesa e guadagnando un esercito di sudditi volenterosi di servirla.



8. Jon e Sansa si ritrovano
Dopo essere stata salvata da Brienne, Sansa Stark ritrova il fratellastro Jon Snow a Castello Nero. L'abbraccio che ne consegue è un momento commovente, in cui, per la prima volta dall'inizio de Il Trono di Spade, due Stark si rincontrano. Nonostante, come ricorda Jon, Sansa fosse solita prendersi gioco di lui, ora entrambi sono maturati e sanno cosa rappresentano l'uno per l'altro: la propria famiglia.



7. La vendetta di Cersei
Il piano di Cersei per sbarazzarsi dell'Alto Passero è giunto finalmente a compimento al termine della sesta stagione, con la distruzione del Grande Tempio di Baelor tramite l'Altofuoco nascosto nelle sue fondamenta da Aerys Targaryen, il Re Folle. Un piano di rara crudeltà: Cersei non ha esitato a massacrare molti innocenti, oltre a sua nuora Margaery, pur di ristabilire la sua supremazia. La morte inaspettata di Tommen, suicida, le ha infine permesso di sedere sul Trono di Spade personalmente.



6. Jaime rincontra Brienne
Altro grandissimo momento di intimità costruito grazie ad anni di scrittura sapiente e all'alchimia tra i due attori è quello tra Jaime e Brienne, che si ritrovano sotto le mura di Delta delle Acque. Tra loro non succede nulla di fisico, ma bastano gli sguardi di Gwendoline Christie e Nikolaj Coster-Waldau per capire quanto questi due si rispettino, anzi addirittura si amino. Quando Jaime lascia fuggire Brienne e i due si salutano in lontananza, mentre la barca di Brienne solca il fiume verso la libertà, è impossibile per un vero fan trattenere una lacrima.



5. La morte di Ramsay
In un mondo in cui raramente i cattivi hanno quello che si meritano, ogni tanto qualche morte “giusta” arriva. Ricordiamo tutti la ventata di positività sollevata dalla morte di Joffrey, e quella di Ramsay Bolton non è da meno. Torturatore, violentatore, sadico, psicopatico: Ramsay era tutto questo e molto di più. Ci hanno pensato i suoi cani a mettere fine alla sua virulenta esistenza, mentre Sansa osservava soddisfatta. In quel momento, Sansa era tutti noi.



4. La vendetta di Arya
Dopo essersi lasciata alle spalle la Casa del Bianco e del Nero, Arya si è diretta verso casa. Con una tappa nelle Terre dei Fiumi per far fuori Walder Frey, colpevole di avergli ucciso il fratello Robb e la madre Catelyn. “L'ultima cosa che vedrai sarà uno Stark che sorride mentre muori”, dichiara Arya prima di tagliare la gola al vecchio.



3. I natali di Jon Snow
Nel finale di stagione, Bran conclude la visione della battaglia alla Torre della Gioia. Il giovane Ned Stark entra finalmente nella torre e vi trova la sorella Lyanna, morente dopo aver dato alla luce un pargolo. Segue un momento da pelle d'oca, in cui al primissimo piano del neonato si sovrappone quello di Jon Snow, che viene proclamato “Re del Nord”. È allo stesso tempo la nascita e il momento più importante nella vita del più grande eroe di Westeros.



2. La resurrezione di Jon Snow
Il segreto di Pulcinella della serie, il momento che tutti sapevamo sarebbe arrivato. La resurrezione di Jon Snow, risvegliato grazie ai poteri di Melisandre, non ha deluso: Jon ha aperto gli occhi nei secondi finali dell'episodio 2, inspirando a pieni polmoni. La stessa cosa che avranno fatto gli spettatori dopo essere andati in iperventilazione.



1. “Hold the Door!”
Non ce ne vogliano i fan di Jon Snow, ma il momento migliore dell'intera stagione è stato quello in cui Bran, viaggiando nel tempo con la mente, ha di fatto creato Hodor. Si è scoperto che quel nome altro non era che una contrazione di “Hold the Door”, ovvero “Blocca la porta”, il comando datogli da Meera mentre portava in salvo Bran Stark dalle grinfie degli Estranei. L'influenza di Bran, che in quel momento sta viaggiando nel passato di Westeros, fa sì che il giovane Wylis cada in trance e inizi a gridare a sua volta “Hold the Door” a ripetizione. Hodor era sempre stato destinato a morire così, in un ultimo, disperato tentativo di salvare il padroncino.

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