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Il Trono di Spade: il nostro recap del finale di stagione, “The Winds of Winter”

La sesta stagione di Game of Thrones si conclude con una puntata lunga e ricca di colpi di scena, conferme e sorprese

Il Trono di Spade

27.06.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Un finale di stagione ricco di emozioni e uno dei più forti di tutta la serie, quello che ha concluso la sesta stagione de Il Trono di Spade. Siamo ormai abituati a un nono episodio “da battaglia” e un decimo pensato per chiudere le trame in sospeso e lanciarne di nuove per la stagione successiva, ma l'episodio “The Winds of Winter” porta tutto a un altro livello, costruendo letteralmente un nuovo status quo per Game of Thrones, trascinandoci nelle due stagioni finali.

Intitolato come il prossimo libro della saga di George R.R. Martin, ancora inedito, l'episodio 6x10 è il più lungo dell'intera seria, 67 minuti di intrighi e colpi di scena che non lasceranno indifferenti i fan. Si parte con una lunga sequenza di venti minuti che porta a compimento la sottotrama del processo a Cersei nel modo in cui avevamo previsto: Cersei fa saltare in aria il Grande Tempio di Baelor usando l'Altofuoco nascosto sotto le sue fondamenta dal Re Folle, in una scena di grande suspense in cui perdono la vita moltissimi personaggi importanti. Non solo l'Alto Passero, ma anche Margaery Tyrell e suo padre Mace, il fratello Loras e Lancel Lannister. Un vero massacro da cui non si salva nemmeno Tommen, nonostante la madre lo abbia costretto a rimanere a palazzo grazie all'intervento di Gregor Clegane. Tommen, distrutto dalla morte di Margaery, si toglie la vita gettandosi dalla finestra – e di punto in bianco il piano di Cersei le si ritorce contro (Cersei non esita comunque a farsi incoronare Regina dei Sette Regni subito dopo aver sepolto il figlio – come vedremo al termine della puntata – e Jaime non sembra per niente contento di questo sviluppo).



Finita la sequenza, sembra quasi di aver assistito a un'intera puntata di Game of Thrones, ma rimangono altri 45 minuti in cui succede di tutto: Sam arriva con Gilly alla Cittadella e si appresta a iniziare il suo addestramento per diventare Maestro; Jon esilia Melisandre dopo aver saputo da Sir Davos che la donna ha fatto bruciare Shireen sul rogo; subito dopo Sansa chiede scusa al fratello per non averlo avvertito del'arrivo di Ditocorto e dell'armata di casa Arryn, avvertendolo: “Un corvo è giunto dalla Cittadella. Un corvo bianco. L'inverno è arrivato”. Scopriamo inoltre che Petyr Baelish non è intervenuto in soccorso di Sansa per via del suo buon cuore: la sua visione del futuro di Westeros è molto personale e include lui stesso seduto sul Trono di Spade con Sansa al suo fianco. Nel frattempo, veniamo anche a conoscenza della destinazione di Lord Varys: il braccio destro di Tyrion è andato a Dorne, dove ha contribuito alla creazione di un'alleanza tra Ellaria Sand e una vendicativa Olenna Tyrell a favore dei piani di conquista di Daenerys.

Ma i picchi emotivi della puntata sono ben altri. Da una parte, dopo aver ordinato a malincuore a Daario Naharis di restare a Meereen per proteggere la città e la “Baia dei Draghi”, Daenerys proclama Tyrion “Primo Cavaliere”, in una scena davvero commovente. Tyrion ha ricoperto brevemente il ruolo sotto re Joffrey, e già se lo meritava allora, ma l'ombra del malvagio padre lo aveva portato alla disfatta. Ora invece ha ottenuto la nomina grazie ai suoi meriti, e se si avvererà la famosa teoria del Drago a Tre Teste (ne parleremo al termine del pezzo, se non avete paura dei potenziali spoiler), la sua posizione risulterà ancora più “giusta”.



L'episodio si è concluso con un'escalation incredibile: Arya sgozza Walder Frey portando a termine la sua vendetta contro l'uomo che le aveva ucciso il fratello; Bran Stark vede finalmente cosa si celi dentro la Torre della Gioia, confermando la teoria dei fan secondo cui Jon Snow sarebbe stato figlio di Lyanna Stark. Lo è, come ci illustra uno spettacolare montaggio degli occhi del Jon infante a cui si sovrappongono quelli del Jon adulto. Ora c'è solo da confermarne la paternità, ma abbiamo pochi dubbi al riguardo (ancora, ne parliamo sotto). Subito dopo Jon viene proclamato “Re del Nord” in un altro picco della puntata. “Non mi interessa se è un bastardo!”, grida uno dei suoi alleati. Grande Inverno è ora nelle mani sue e della sorella Sansa, mentre Arya si avvia verso casa e l'inverno è pronto a portare con sé l'armata degli Estranei.

E a proposito di armate: la puntata e la stagione si concludono con l'evocativa immagine della flotta di Daenerys che, circondata dai suoi fidati alleati Tyrion, Missandei, Verme Grigio e Yara e Theon Greyjoy, oltre che da suoi amati draghi, salpa finalmente per Westeros ponendo fine a una delle attese più esageratamente lunghe della serie. A seguire un paio di riflessioni piene di spoiler potenziali.



SIETE AVVERTITI: DA QUI IN POI POTENZIALI SPOILER SULLA PROSSIMA STAGIONE.

La teoria del Drago a Tre Teste vuole Daenerys, Jon e Tyrion imparentati. Jon sarebbe nipote di Daenerys, figlio di Lyanna Stark (confermato) e di Rhaegar, fratello maggiore della Madre di Draghi. Tyrion sarebbe invece figlio di Aerys II, il Re Folle, che forse violentò sua madre. Ora Tyrion è Primo Cavaliere di Daenerys e ha dichiarato di “credere in lei” come mai non aveva creduto in nessuno. Per quanto riguarda Jon, come detto, è confermato che sia figlio di Lyanna e quindi molto probabilmente Rhaegar è suo padre. Poco prima di morire, Lyanna bisbiglia qualcosa nell'orecchio del fratello Eddard, di cui cogliamo solo poche parole: “Proteggilo” perché “Robert [Baratheon] sarebbe furioso”. Certo, c'è anche da dire che Danerys ora sta andando consapevolmente a caccia di un marito per cementare le sue alleanze a Westeros, e l'appena proclamato Re del Nord sarebbe un partito di prim'ordine nella guerra ai Lannister. E se un altro incesto, stavolta inconsapevole, ci attendesse nel futuro di Game of Thrones? Nulla è da escludere, e siamo certi di una cosa: nella settima stagione vedremo cose anche più sorprendenti e sconvolgenti.