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In linea con l'assassino

Dopo l'esperimento di "Tigerland", film a bassissimo budget e realizzato in tempi brevissimi, la coppia Joel Schumacher-Colin Farrell ci riprova con questo thriller metropolitano.

In linea con l'assassino

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Phone Boot, Usa, 2003 Di Joel Schumacher; con Colin Farrell, Forest Whitaker e Kiefer Sutherland.   Stu Shepard (Colin Farrell) è un pubblicitario rampante ed in costante ascesa; il suo atteggiamento spregiudicato ed i suoi modi sbrigativi lo hanno condotto ad uno stile di vita vertiginoso, in cui gli affetti familiari ed alcuni valori sono stati un po' persi di vista. Una mattina qualunque però Stu entra nella solita cabina di Time Square, da cui ogni giorno telefona a Felicia (Katie Holmes), una giovane attrice che lo attrae e che vorrebbe lanciare nel mondo dello spettacolo newyorkese. Proprio in quella cabina Stu riceve una strana telefonata: uno sconosciuto, che sembra conoscere tutti i suoi segreti, afferma di avere un fucile di precisione puntato su di lui. Stu all'inizio non da molto peso alle fandonie del pazzo, ma quando iniziano a partire i primi, precisi colpi, la faccenda diventa immediatamente seria   Dopo l'esperimento pienamente riuscito di "Tigerland" (id., 2000), film a bassissimo budget e realizzato in tempi brevissimi, la coppia Joel Schumacher-Colin Farrell ci riprova con questo thriller metropolitano, realizzato con soli 13 milioni di dollari di budget e pochissimi giorni di riprese. Diciamo subito che rispetto al precedente melodramma ambientato all'epoca della guerra in Vietnam quest'ultima fatica dell'affiatato duo perde in compattezza narrativa e soprattutto in profondità di introspezione. "Phone boot" (questo il titolo originale) ha per dalla sua parte l'accuratezza della realizzazione e l'idea di base che risultano vincenti, Scritto, diretto e montato secondo un'idea di cinema molto precisa, il lungometraggio risulta pienamente efficace per quanto riguarda il ritmo dell'azione e della narrazione, pur mantenendo un'unica ambientazione la cabina telefonica che avrebbe potuto indebolire notevolmente sia lo svolgersi degli eventi che l'attenzione dello spettatore. Da questa bizzarra ed originale idea Schumacher ha invece tratto un thriller divertente da seguire ed a tratti palpitante, e questo anche grazie alla bravura di Colin Farrell, perfettamente a suo agio nella parte di un uomo comune a cui capita un evento così assurdo e straordinario. Quello in cui il film però perde completamente di credibilità è nelle motivazioni dell'assassino, completamente incoerenti e moralistiche; l'ovvietà, la scontatezza della figura del "cattivo" non ha alcuna profondità psicologica, ed agisce spinto da pulsioni morali che tutto sono tranne che psicotiche, e che quindi non possono motivare le sue azioni in maniera tanto estrema. Sotto questo punto di vista, sia la storia che il finale perdono notevolmente presa sullo spettatore, il che lascia purtroppo l'amaro in bocca per quanto invece era stato costruito in precedenza a livello di suspence. "In linea con l'assassino" rimane in ogni modo un'opera gradevole da guardare e divertente nei suoi snodi: con una sceneggiatura più attenta ai personaggi oltre che all'azione, ne sarebbe potuto venir fuori un piccolo gioiello.