La truffa dei Logan

La truffa dei Logan

Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, i fratelli Jimmy (Channing Tatum) e Clyde Logan (Adam Driver) si organizzano per mettere a segno una rapina alla Charlotte Motor Speedway, durante la leggendaria gara di auto Coca-Cola 600 e per attuare l’ambizioso piano ricorrono all’aiuto dell’esperto in esplosioni Joe Bang (Daniel Craig). Proprio quando sembra che il colpo del secolo sia stato portato a termine, un’inarrestabile agente FBI, Sarah Grayson (Hilary Swank), inizia a ficcare il naso sulla scena del crimine, sospettando di tutto e di tutti coloro che incontra.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Logan Lucky
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
DURATA
119 min.
USCITA CINEMA
31/05/2018
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2017
di Mattia Pasquini


Aveva detto che avrebbe smesso, poi ci ha regalato due stagioni di The Knick: Una protesta, una pausa, un nostalgico della libertà che aveva sempre sognato, o forse del divertimento che sembra aver ritrovato con il suo nuovo La truffa dei Logan. Impossibile non pensare alla serie dei vari Ocean's nel vedere quest'altro Heist Movie, con Channing Tatum, Adam Driver e Daniel Craig, ad assemblare una banda variamente assortita per realizzare una rapina, ma attenzione a inserirlo in quel novero. Stavolta il colpo riesce, quello di Steven Soderbergh ovviamente (o sarebbe spoiler), temerario e ispirato come non sempre l'avevamo visto.

Si gioca con i sentimenti, soprattutto quelli dei redneck e dei perdenti protagonisti. Brutti e cattivi! Uno zoppo, un monco, un esperto di fisica dei gummy bear, due simil Beavis & Butt-head e via dicendo. Maschere e macchiette che tra il folk classico di John Denver (vi troverete a cantare Country Roads come se foste anche voi del West Virginia, promesso!) e la Nascar Mania restituiscono una immagine degli Stati Uniti che in genere serve da sfondo a epiche più 'presentabili' o a tutt'altro tipo di eroi o criminali.

Certo, non siamo in presenza di un capolavoro, e qualche forzatura nelle parti più stridenti dell'ingranaggio si avverte, ma sono peccati veniali, che si perdonano facilmente. Per quanto detto sopra e per la cura narrativa evidente nel susseguirsi di trucchetti e lezioni, non tutte nascoste. Si sfiora il fantasy nell'elegia della serietà e del lavoro, quale che sia (d'altronde tutto è relativo, si sa), ma se tutti i film commerciali avessero tanta purezza e cuore, e questa generosità, il termine smetterebbe di avere l'accezione negativa cui siamo abituati.

Un finale forse un po' troppo conciliante, nella prolungata uscita di scena, potrebbe spiazzare, ma in fondo non importa che ci sia una ulteriore e definitiva sorpresa con cui far partire i titoli di coda - che tutto sommato non manca - viste le due ore precedenti. Decisamente ricche, se non di azione rutilante di un gran ritmo (non poteva essere altrimenti, vista l'attenzione per la colonna sonora). E di un paio di chicche, come la maledizione dei fortunati Logan o il decalogo del rapinatore illuminato. Come il nostro ritrovato regista, che ha sicuramente rimesso a posto il proprio karma, oltre a dimostrare la bontà degli anni sabbatici.