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Spielberg presenta Il ponte delle spie: "Ai leader del mondo serve più sensibilità"

La Guerra Fredda al centro del nuovo lavoro del regista, ancora una volta in coppia con Tom Hanks

il ponte delle spie

il ponte delle spie

13.11.2015 - Autore: La Redazione
Berlino - Steven Spielberg sorseggia una bevanda calda dentro un bicchierone di Starbucks quando arriva nella capitale tedesca a presentare Il ponte delle spie, film in cui è tornato a raccontare la Storia, quella vera. Il regista sessantottenne sembra sempre un eterno ragazzino, uno di quelli che dice sempre la verità: pieno di humour e di storie da raccontare con l'entusiasmo e l'energia di un giovane e la saggezza di uno che ha imparato tanto dalla vita. Il suo nuovo dramma storico segna la quarta collaborazione cinematografica con Tom Hanks, anche lui arrivato a Berlino con un look insolito. Per una volta l'attore - cinquantotto anni contro i quasi sessantanove di Spielberg  - sembra molto più vecchio del regista. Hanks si presenta infatti con capelli e baffi bianchi. La ragione del suo look è però legata al lavoro: sta, infatti, girando il nuovo film di Clint Eastwood incentrato sul pilota che ha salvato tutti quei passeggeri la volta che un aereo è caduto sul fiume Hudson fuori New York. 


 
IL PONTE DELLE SPIE -  SPIELBERG: "SONO UN FANATICO DI STORIA"
 
Il ponte delle spie - che abbiamo recensito in anteprima dal Festival di New York - vede Hanks nei panni di James B. Donovan, avvocato che si ritrova a negoziare lo scambio di un pilota americano con una spia sovietica negli eventi che hanno seguito la crisi degli U-2 del 1960. Le tensioni tra le due nazioni vengono messe nelle mani del protagonista. Dunque quando si segue un personaggio così, è un bene che quello abbia la faccia di Tom Hanks, volto che esprime fiducia e sicurezza sin dalla prima volta in cui posiamo gli occhi su di lui. "Sono un fanatico di storia - afferma Spielberg. - In molti pensano che questi film incentrati su eventi realmente accaduti siano un po' atipici per il mio cinema. Non è così. Sono vent'anni che racconto queste storie: l'ho fatto in Amistad, Salvate il soldato Ryan, Lincoln e naturalmente Schindler's List. Ed è la prima cosa che mi ha legato a Tom Hanks quando è nata la nostra amicizia: ci siamo scoperti entrambi superfan degli eventi storici. E da quel momento ci siamo sempre scambiati documentari, libri e film". Il regista continua: "La cosa bella dello showbusiness è che quando ottieni successo, riesci ad arrivare a una posizione in cui puoi scegliere i film che vuoi. Io volevo indagare sugli eventi storici. Alcuni dei film che ho fatto sono diventati memorabili, altri hanno avuto meno fortuna. Non aspettatevi che faccia solo fantasy". Ovviamente il regista rilancia immediatamente: "State però tranquilli, la prossima estate arriverò con un fantasy!". 


 
IL PONTE DELLE SPIE - LA SFIDA PIÙ GRANDE
 
Secondo Spielberg la cosa più difficile di questo suo nuovo progetto è stata trovare gli attori giusti: "Ogni personaggio, anche quello che avrebbe pronunciato soltanto due battute, era vitale alla storia del film. Per questo abbiamo cercato attentamente gli attori giusti. Sono stato fortunato ad avere potuto lavorare con 
tutti quelli che erano le mie prime scelte di casting. Ho subito pensato a Tom Hanks per il ruolo di James 
Donovan". A quel punto è lecito chiedersi: esiste qualche attore in grado di dire di no a Spielberg? 
Risponde Tom Hanks: "Sì può succedere. Dovresti essere clinicamente pazzo però. Questa è l'unica ragione che ti può portare a rifiutare un offerta di Steven. Tutte le volte che lavoro con lui rimango sempre sorpreso nel momento in cui mi rendo conto di parlare con un uomo speciale pronto a mettere a disposizione il suo genio con noi comuni mortali. Uno che addirittura è interessato alle nostre opinioni e al nostro contributo. Volete la verità? Mi sento già fortunato quando il telefono squilla e c'è lui dall'altra parte della cornetta". Tom Hanks ricorda l'unico aspetto negativo dell'intera lavorazione: "Giravamo su quel ponte per tre notti di fila. Faceva un freddo che arrivava fino alle ossa. Quelli della troupe erano ben coperti, noi invece in abiti di scena, con quei cappellini degli anni Sessanta che non ci proteggevano affatto. Faceva freddo ed è stato un incubo. Il che è decisamente un buon inizio quando fai un film che parla della Guerra Fredda!". 


 
SPIELBERG POLITICO
 
Inevitabilmente interrogato sullo scenario politico del presente, il regista afferma: "Quando abbiamo girato Il ponte delle spie, la Crimea non era stata ancora invasa. D'un tratto ecco una nuova tensione tra USA e Russia con Obama e Putin e in mezzo a loro persone che cercano di combattere per la libertà. Detto questo non credo che quello che accade oggi sia paragonabile con gli eventi della città di Berlino nel dopoguerra". Il regista riflette sui nostri tempi e sulla crisi dei migranti in Europa e dice: "Non abbiamo messaggi da dare. Si tratta solo di senso comune: sarebbe un mondo migliore se fossimo in grado di reagire con sensibilità davanti alle situazioni di crisi. L'empatia sembra a volte un intervento divino. Non lo è. Mi piace cercare persone e Paesi sensibili pronti ad aiutare quelli che vivono in maniera disperata. Quindi siate consapevoli, empatici e seguite il vostro cuore".


 
SPIELBERG E I SUOI DEMONI
 
"Ho fatto tanti film. E li ho fatti per liberarmi dai miei demoni. E scatenarli su voi spettatori. Ecco cosa faccio con il cinema: quando ho girato film terrificanti parlavo delle mie paure e mi liberavo. E chi guardava invece aveva paura. David Lean consigliava sempre di non tuffarsi più volte nello stesso stagno. Mi piace seguire il suo consiglio, anche se un paio di volte sono tornato a girare sequel con Jurassic Park e Indiana Jones". Il regista conclude: "Non ho intenzione di fermarmi. A volte ammetto che riguardando i miei film mi viene voglia di tornare nella sala di montaggio per apportare piccole modifiche. Ma ormai è troppo tardi. Non vivo nel passato. Se lo facessi sarei solo un megalomane. Oggi ci sono sempre storie da raccontare, bisogna solo prestare attenzione. Ascoltare è la cosa più importante".  

GUARDA ANCHE: IL TRAILER DE IL PONTE DELLE SPIE
 
Il ponte delle spie, in uscita dal 17 dicembre, è distribuito dalla 20th Century Fox.