
Le dieci entrate in scena più epiche della storia del cinema

Indiana Jones - I predatori dell'arca perduta (1981)
Lo vediamo prima di spalle, avanzare nella giungla seguito da indigeni e assistenti vari (tra cui uno spaventatissimo Alfred Molina). Poi un tentativo di ammutinamento, uno schiocco di frusta e BAM! Indiana Jones è inquadrato frontalmente, in primo piano e ha il volto sudato ma determinato di Harrison Ford. Steven Spielberg è un maestro nelle entrate in scena e I predatori dell'arca perduta è in questo senso il suo capolavoro. Ma non è l'unica grande entrata in scena della storia del cinema. Vediamone alcune...
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Django - Django (1966)
I titoli di testa di Django, l'originale con Franco Nero diretto da Sergio Corbucci, ci fanno capire già molte cose: che il West di Corbucci è ancora più esagerato ed espressionista di quello di Sergio Leone, che allo stesso tempo è più pop (il brano eseguito da Rocky Roberts e ripreso poi da Tarantino è da cantare a squarciagola) e che l'eroe di Franco Nero è uno con cui non si scherza. Perché ha incontrato la morte, l'ha sconfitta e ora se la porta dietro al guinzaglio sotto forma di bara. Epico.

Frank - C'era una volta il West (1968)
Ecco un altro regista abilissimo nelle introduzioni. Sergio Leone sapeva benissimo che stava usando il volto gentile di Henry Fonda, storico eroe del western americano, in maniera inaspettata. Così, quando ci viene presentato il cattivo di C'era una volta il West, lo spietato mercenario Frank, Leone sceglie di inquadrarlo in primissimo piano per evidenziarne un aspetto dalla duplice lettura: i gelidi occhi azzurri. E' l'apice di una scena che, accompagnata dall'esaltante tema di Ennio Morricone, vede Fonda entrare in scena seguito dalla sua banda dopo aver fatto una strage. Sono momenti che non possono non portare i fan di Leone alle lacrime.

Vito Corleone - Il padrino (1972)
Francis Ford Coppola sceglie di mostrarci prima l'interlocutore di Vito Corleone, un uomo giunto per chiedere al Padrino di far fuori due ragazzacci che hanno tentato di violentare sua figlia. Solo dopo qualche minuto, e dopo che l'inquadratura si è allargata fino a mostrarci Corleone di spalle, vediamo finalmente in volto Marlon Brando, truccato da mafioso e con un gatto in grembo. L'inizio de Il Padrino serve a dirci una cosa molto semplice: sono gli altri a dimenarsi e agitarsi per chiedere favori a Don Corleone. Lui invece è un essere potentissimo, un semidio che può decidere della vita e della morte senza nemmeno alzarsi dalla sedia, ma restandosene calmo e pacato a riflettere.

Quint - Lo squalo (1975)
Dicevamo che Spielberg è un maestro nelle entrate in scena. Anche quella di Quint, il cacciatore di squali interpretato da Robert Shaw nel capolavoro Lo squalo, non è da meno. Mentre gli abitanti di Amity discutono animatamente su come risolvere il problema dello squalo che infesta le acque dell'isola e minaccia di rovinare gli affari del 4 Luglio, Quint se ne sta in disparte in silenzio e Spielberg ne inquadra per la prima volta la mano che gratta una lavagna, facendo venire la pelle d'oca a tutti i presenti. Poi Quint fa la sua promessa di eliminare da solo il problema, e il resto è storia.

Tony Manero - La febbre del sabato sera (1977)
Come iniziare un film sulla danza come riscatto sociale, se non facendo letteralmente danzare il protagonista al ritmo dei Bee Gees per le strade di Brooklyn? John Travolta deve la sua carriera a La febbre del sabato sera e Tony Manero deve il suo impatto sulla psiche collettiva a questi brevi minuti introduttivi all'inizio del cult di John Badham.

Darth Vader - Guerre Stellari (1977)
Basta un attimo per capire di trovarsi di fronte al più grande cattivo della storia del cinema. Basta il suo ingresso nel corridoio dell'astronave ribelle, quel respiro iconico sotto la maschera nera, lo sventolare del mantello. George Lucas avrà anche dimostrato di essere un regista abbastanza legnoso nella trilogia prequel di Star Wars, ma qui, nel classico dei classici, azzecca tutto fin dai primi concitati minuti, a partire proprio dall'entrata in scena del grande Darth Vader.

Batman - Batman (1989)
L'entrata in scena di Batman nel film omonimo del 1989 è una delle cose in cui Tim Burton batte Christopher Nolan a mani basse. Quando i due rapinatori che hanno appena terrorizzato una famiglia (in una scena che richiama le origini dell'Uomo Pipistrello) si ritrovano soli in un vicolo tetro, sono loro a venire terrorizzati da una presenza che sembra sovrannaturale. In realtà è solo Michael Keaton in un costume di lattice, ma il modo in cui solleva uno dei due ladri e gli sussurra "Sono Batman" è passato giustamente alla storia.

Hannibal Lecter - Il silenzio degli innocenti (1991)
Il dottor Lecter era già apparso in Manhunter di Michael Mann, interpretato da Brian Cox, ma è l'interpretazione di Anthony Hopkins ne Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme a essere passata alla storia. Così come il suo ingresso in scena, quando Clarice Starling (Jodie Foster) lo va a trovare in carcere. Gli altri prigionieri cercano di assalire Clarice da dietro le sbarre, lui invece si presenta in piedi, in mezzo alla stanza, con un'espressione gentile. Eppure nella sua voce capiamo già che qualcosa non va.

Jack Sparrow - La maledizione della prima luna (2003)
La saga dei Pirati dei Caraibi sarà pure caduta in basso, ma il primo capitolo diretto da Gore Verbinski resta un classico moderno dell'avventura. E, quando ancora ne aveva voglia, Johnny Depp era divertentissimo nel ruolo di Jack Sparrow. L'entrata in scena del pirata condensa in pochi attimi tutto il personaggio: il fatto che sia un capitano senza nave (entra in porto a bordo di una barca che sta affondando), la nonchalance che dimostra anche in faccia ai peggiori pericoli, il caos ordinato che porta con sé (mette piede sul pontile esattamente quando la barca è affondata del tutto). E soprattutto serve a vendere immediatamente quel tono impalpabile tra epica avventurosa e commedia che ha fatto la fortuna della serie.