
I sessant'anni di Giuseppe Tornatore in undici grandi film

Compleanno da Oscar: i 60 anni di Giuseppe Tornatore
Un'immagine riconoscibile all'istante, quella di Salvatore Cascio letteralmente innamorato della pellicola. Sullo sfondo Philippe Noiret proiezionista e mentore del ragazzino di Nuovo Cinema Paradiso, il film uscito nel 1988 conquistò prima Cannes e poi gli USA e vinse l'Oscar nel 1990.
Quel film ha lanciato la carriera internazionale di Giuseppe Tornatore, regista che oggi, 27 maggio 2016, compie sessant'anni. Riscopriamo dunque il suo cinema, undici film legati da un tratto comune: sono tutti girati come se il regista avesse cercato di creare l'ultimo grande kolossal. Un modo di raccontare una storia che ormai non esiste più nel cinema contemporaneo.
Questo è Tornatore, un autore che divide sia la critica sia il pubblico, ma senza dubbio uno dei più grandi cantastorie che il cinema italiano abbia mai avuto.
Esploriamo il suo cinema negli scatti che seguono.
Il camorrista (1986)
Ben Gazzara è Il camorrista, il primo film della carriera di Tornatore. All'epoca il regista aveva trent'anni.

Stanno tutti bene (1990)
Marcello Mastroianni padre che non perde mai la speranza e il sorriso mentre viaggia per l'Italia alla scoperta delle vite (in crisi) dei suoi figli. Il film è il doloroso e malinconico Stanno tutti bene. Rifatto a Hollywood nel 2009 con De Niro come protagonista.
Una pura formalità (1994)
Gerard Depardieu e il suo viaggio all'inferno nell'ipnotico Una pura formalità. Quella volta Tornatore ha anche arruolato Roman Polanski come co-protagonista.
L'uomo delle stelle (1995)
Sergio Castellitto nei guai in una scena de L'uomo delle stelle, uno dei migliori titoli nella filmografia di Tornatore. E' stato nominato all'Oscar come miglior film straniero, battuto dall'olandese L'albero di Antonia. Era il 1996.
La leggenda del pianista sull'oceano (1998)
Tim Roth è il protagonista del kolossal La leggenda del pianista sull'Oceano, tratto da Novecento di Baricco.
Lo scorso anno abbiamo incontrato Roth a Cannes, l'attore ha ricordato così il suo lavoro nel film di Tornatore: "Mi rende orgoglioso il fatto di aver preso parte a un film vecchio stile, prodotto di un cinema che non circola più ormai. Abbiamo girato a Cinecittà, negli stessi luoghi in cui ha girato Fellini. E' bellissimo ed è doloroso se pensi a cosa ne è stato poi di quegli studios. E un film che mi piace molto, l'unica incertezza è proprio la mia performance: non credo di essere stato bravo nei panni di Novecento".
Sul set de L'uomo delle stelle (1995)
Dietro la macchina da presa sul set de L'uomo delle stelle.

Tempo di thriller: La sconosciuta (2006)
Michele Placido, Claudia Gerini e Ksenia Rappoport in una scena del gran bel thriller La sconosciuta.

Sul set di Baarìa (2009)
Sul set di Baarìa con Salvo Ficarra e Francesco Scianna. Il film è stato girato in gran parte in Tunisia dove la produzione ha ricostruito il paese nativo di Tornatore. Si tratta del film più costoso della carriera del regista: il budget è infatti stimato intorno ai ventotto milioni di dollari. In Italia, però, ha incassatosolo dieci milioni di euro.

La migliore offerta (2013)
Con Geoffrey Rush sul set de La migliore offerta, gran bel dramma che sfocia nel thriller.
"E' stato lui a rendermi le cose più leggere e travolgermi con la sua personalità meravigliosa - ha detto il regista a proposito del lavoro con Rush - Geoffrey arriva sul set puntualissimo. Stringe la mano a tutti e scherza con tutti, due minuti dopo lo chiami ed è pronto a interpretare una delle scene più drammatiche. E lo fa perfettamente. Ha un metodo quasi ossessivo nella recitazione. Battuto il ciak torna a scherzare, ma io so che non ha mai lasciato il suo personaggio. Piuttosto si è sdoppiato".

La corrispondenza (2016)
Olga Kurylenko e Jeremy Irons sono i protagonisti de La corrispondenza, l'ultimo del regista uscito pochi mesi fa.
Qui la recensione del film