
Dieci film che hanno spinto gli attori a lasciare Hollywood

Jeff Cohen - I Goonies
Non sempre un ruolo azzeccato porta a una grande carriera. E' il caso di Jeff Cohen, interprete del leggendario Chunk ne I Goonies di Richard Donner, cult assoluto della cinematografia per ragazzi anni '80. Cohen aveva pochissime esperienze precedenti il ruolo, eppure la sua naturalezza e la verve comica fecero di Chunk un personaggio memorabile e l'ancora emotiva del film. Eppure, Cohen lasciò la carriera d'attore poco dopo e oggi è socio fondatore di uno studio legale specializzato in showbusiness, che in particolare cura gli attori bambini. Ed è magrissimo! "Sono molto fiero di essere stata una persona professionalmente sovrappeso - ha dichiarato - Tutti possono essere amatori, ma quanto possono essere professionisti?".
Scopriamo insieme gli altri attori che hanno lasciato Hollywood per colpa di un ruolo fatidico...
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Carrie Henn - Aliens
Carrie Henn fu notata da James Cameron durante un casting call per il ruolo di Newt in Aliens - Scontro finale. L'attrice californiana viveva all'epoca con la famiglia a Lakenheath, nel Suffolk, perché il padre militare era di stanza nella base locale. Al primo provino, l'alchimia tra lei e Sigourney Weaver fu immediata, tanto che la protagonista fece pressione perché la Henn venisse scritturata. Nel film appare anche suo fratello Chris, nel ruolo del fratellino di Newt (che si vede solo nella versione estesa).
Quello fu l'unico ruolo della sua vita: la piccola Carrie non intendeva trasferirsi a Los Angeles lontano dalla famiglia e dunque mollò il colpo. Oggi è un'insegnante elementare e, occasionalmente, firma copie di Aliens.

Jake Lloyd - Star Wars: La minaccia fantasma
Episodio I ha tutta una serie di problemi che non hanno nulla a che vedere con il piccolo Jake Lloyd, scelto da George Lucas per interpretare il giovane Anakin Skywalker nel primo capitolo della seconda trilogia di Star Wars. Ma il ruolo ebbe ugualmente un pessimo impatto sull'attore, che ha rivelato di essere diventato, in seguito, un bersaglio dei bulli a scuola. La mole di interviste che si trovò a rilasciare quotidianamente non aiutò, e Lloyd praticamente sparì dalla circolazione dopo una serie di doppiaggi in videogiochi legati a Star Wars. Nel 2015 il suo nome riemerse nelle prime pagine, per via di un inseguimento ad alta velocità che terminò con il suo arresto.

Sean Connery - La leggenda degli uomini straordinari
E' un vero peccato che quello ne La leggenda degli uomini straordinari, pessimo adattamento di un bellissimo fumetto di Alan Moore, sia stato l'ultimo ruolo cinematografico di Sean Connery nel 2003 (a parte la voce nel film d'animazione Sir Billi, da lui prodotto). Connery, a quanto si dice, entrò in un aspro conflitto con il regista Stephen Norrington e per poco non arrivarono alle mani. Nel corso di un'intervista rilasciata a GQ nel 2012, Connery disse che era stufo di dover lavorare con degli "idioti": "Il divario tra chi sa fare film e chi no si sta allargando sempre di più".

Peter Ostrum - Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
Peter Ostrum è noto solamente per il ruolo di Charlie, protagonista di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Dopo quel ruolo ricevette un'offerta per tre film, ma la rifiutò perché non se la sentiva di lavorare nell'industria del cinema. Con il guadagno di Willy Wonka comprò un cavallo. Il suo primo passo verso la carriera di veterinario che porta avanti ancora oggi.

Greta Garbo - Non tradirmi con me
Ad appena 36 anni e con tre nomination all'Oscar alle spalle, Greta Garbo decise di lasciare la carriera d'attrice dopo il film Non tradirmi con me di George Cukor. Il film, con cui MGM tentò di capitalizzare sul successo di Ninotchka, la vide interpretare il "doppio" ruolo di una donna che si finge sua sorella gemella per rivitalizzare il proprio matrimonio. Ma Non tradirmi con me fu un fallimento critico, nonostante il modesto successo in sala. All'umiliazione per le pessime critiche va però aggiunto il desiderio dell'attrice, confessato in tarda età, di cambiare vita in quanto stanca di Hollywood.

Gene Hackman - I Tenenbaum
I Tenenbaum di Wes Anderson non fu l'ultimo ruolo di Gene Hackman, ma di certo segnò un punto di non ritorno che spinse il grande attore al pensionamento. Hackman ci mise un po' ad accettare il ruolo del patriarca Royal Tenenbaum, perché non amava interpretare parti scritte apposta per lui, e perché temeva di non riuscire a calarsi nel ruolo di un uomo tanto distante verso la sua famiglia. Sul set si rivelò impossibile, scatenando spesso la sua ira verso i colleghi. Due anni dopo, nel 2004, saltò la première del suo ultimo film, Due candidati per una poltrona, e si ritirò dalle scene.
Heather Donahue - The Blair Witch Project
Heather Donahue deve la sua breve carriera al ruolo in The Blair Witch Project, che però è stata anche la sua tomba professionale. Impossibile scrollarsi di dosso quel film. Negli anni seguenti interpretò piccoli ruoli al cinema e in TV, e la ricordiamo soprattutto nella miniserie di fantascienza Taken (prodotta da Spielberg). Ma dieci anni dopo Blair Witch lasciò per sempre Hollywood. "Portai tutta la roba relativa alla mia carriera di attrice nel deserto e la bruciai", ha dichiarato. Oggi fa la scrittrice.

Jaye Davidson - La moglie del soldato e Stargate
Jaye Davidson è noto per il ruolo del transgender Dil nel thriller La moglie del soldato, per il quale ricevette una nomination all'Oscar. Un responsabile casting lo notò durante una festa e questo portò al suo ingaggio, anche se Davidson non aveva alcuna esperienza nella recitazione. L'attore scoprì, però, di odiare a morte la fama e tutto ciò che ne conseguiva, chiese di non essere coinvolto nell'attività promozionale e accettò un solo altro ruolo, quello di Ra in Stargate. Oggi, a quanto dice il produttore de La moglie del soldato, Stephen Woolley, Davidson vive a Parigi e lavora come modello.
Omar Sharif - Il 13° guerriero
Omar Sharif avrebbe continuato a recitare fino alla sua scomparsa nel 2015, ma Il 13° guerriero di John McTiernan fu per lui un doloroso punto di svolta che lo spinse a mollare i ruoli "alimentari", in favore di scelte più oculate. Il film, tratto da un romanzo di Michael Crichton ("Mangiatori di morte") e interpretato da Antonio Banderas, fu un tale flop da spingere Sharif a riconsiderare il suo approccio alla carriera, perché, come rivelò, persino i suoi nipoti lo presero in giro!