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50 e 50 - La nostra recensione

Lacrime e risate con Joseph Gordon-Levitt e Seth Rogen

50 e 50 - Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen

04.03.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato a Torino
Che gran team creativo quello che compone la squadra di “50 e50” sia davanti che dietro la macchina da presa. La prima “commedia” americana sul cancro è un lavoro d’amore.

“Judd Apatow incontra Voglia di tenerezza”, una definizione che non basta a inquadrare in pieno la storia. Quella vera dello sceneggiatore Will Reiser e del suo amico Seth Rogen che gli è stato vicino quando si è ammalato di una rara forma di cancro.

Joseph Gordon-Levitt e Bryce Dallas Howard in 50/50

50 e 50” si gioca tutto onestamente. Il film esplora ancora una volta temi come amicizie, relazioni e incomunicabilità, ma lo fa avvolgendoli da un’aura di morte sempre presente per tutto il film e, allo stesso tempo, non perdendo mai di vista l’orizzonte del politicamente scorretto. 

Sullo schermo Joseph Gordon-Levitt è uno dei trasformisti più talentuosi del cinema americano contemporaneo, pronto a cambiare il suo fisico come un giovane De Niro e a recitare di sottrazione, senza mai strafare nei panni del malato. La spalla Seth Rogen è il migliore amico e il miglior compagno di squadra che uno possa avere. La sua eterna verve comica non stona mai nemmeno davanti al dramma. Da applausi il resto del cast con una nota in particolare per la grandissima Angelica Huston che con sole tre scene provoca lo spettatore fino alle lacrime. Perché “50 e 50” commuove, eppure tanto. Si parla di cancro, morte e voglia di vivere, ma lo si fa con estrema sincerità e naturalezza, mai gratuitamente.

Joseph Gordon-Levitt in 50/50

Inevitabile, dunque, pensare al miglior cinema di James L. Brooks. E il merito va anche a una regia capace di dosare il tutto, smussando l'improvvisazione di Rogen e puntando l’obiettivo verso la dolcezza del sofferente protagonista.

Per saperne di più

Intervista esclusiva a Jonathan Levine, il regista di 50 e 50