The Spirit

The spirit - Locandina

Un ex poliziotto ritorna misteriosamente dalla morte nelle sembianze di The Spirit per combattere il crimine nei meandri di Central City. Il suo nemico giurato Octopus ha però un progetto ben diverso: spazzare via l'amata città di The Spirit e coronare il suo folle sogno di immortalità. The Spirit ingaggia una lotta senza tregua per sconfiggere questo assassino dal cuore di ghiaccio, inseguendolo nei macabri scenari di Central City, come i fatiscenti magazzini, le buie catacombe o le banchine battute dal vento. Nel frattempo, il nostro eroe mascherato si trova a fronteggiare uno stuolo di bellissime donne intenzionate ora a sedurlo, ora ad amarlo, ora ad ucciderlo.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Spirit
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
SITO UFFICIALE
DISTRIBUZIONE
Sony
USCITA CINEMA
26/12/2008
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2008
Datemi subito una cravatta. E fate in modo che sia rossa!”. Quando quello che dovrebbe essere un supereroe esclama, dopo poco più di mezz'ora, una frase così leggera e allo stesso tempo così intrinsecamente legata a quell'attenzione per l'estetica che sta facendo diventare i vari Spiderman & Co. , più che delle leggende, delle vere e proprie icone di stile (non a caso a New York lo scorso maggio vi è stata una mostra su questa falsariga), è chiaro che ciò che si sta guardando è qualcosa di diverso dalle solite pellicole sui boyscout mascherati.
Qui The spirit non è una riproposizione audio e video dei disegni e delle storie di Will Eisner (che lo ha creato nel 1940), ma un personaggio che di quelle pagine riprende sì il look, i nomi dei cattivi e la rappresentazione della città, e cioè la parte più superficiale, quella legata all'occhio, ma esagera tutto il resto, a partire dall'ironia.

Se The Spirit aveva come punto di riferimento, a volte anche in maniera sarcastica, i detectives delle storie di Raymond Chandler, qui Miller si sbizzarrisce nei richiami ad altre opere cinematografiche (grottesca quella di “Il maratoneta”), nel costruire attorno al suo protagonista una sorta di manifesto pop non solo del concetto di supereroe, ma anche del cinema stesso.

Non siamo assolutamente dalle parti delle cupe atmosfere di Sin City e 300 (mondi che Miller ha inventato quando si limitava al fumetto), tutto è volutamente sopra le righe, comico nel suo essere smaccatamente frutto di una ricerca prima di tutto estetica e solo in secondo luogo contenutistica. Non c'è sovrastruttura narrativa, il buono nasce per combattere un cattivo che: a) vuole dominare il mondo, b) rivela i suoi piani all'eroe quando pensa di essere ormai vicino alla vittoria (ma logicamente si sbaglia) e c) dice frasi del tipo “noi due in fondo siamo uguali”. Insomma ricalca fedelmente qualsiasi stereotipo per diventarne il ridicolo emblema e strappare sorrisi.

Frank Miller pare aver riversato nel suo eroe tutte le sue passioni. Dall'amore per la città a quello per le belle donne, passando per l'attenzione ai capi firmati (chi scrive ha avuto modo di intervistarlo tempo fa. Alla domanda sul se seguisse la moda, Miller rispose: “Mi piace così tanto che per Sin City finii col vestire delle prostitute che guadagnano mille dollari al mese con dei Versace che costano più di diecimila dollari”).

The Spirit va così visto come una sorta di film comico, una festa di continue invenzioni visive che strizzano l'occhio al cinefilo, ma forse non agli amanti dell'originale The spirit, un lavoro originale e apprezzabile per il suo tentativo di cercare un proprio linguaggio (di Sin City si può dire, ad esempio, che sia quasi ricalcato sulla graphic novel), memore della lezione di Eisner, ma non per questo succube del genio del suo inventore.

Capitolo cast: il protagonista Gabriel Macht è stato scelto proprio per il suo essere un volto nuovo, il suo carisma però lascia molto a desiderare.
Ben diverso il capitolo donne: Scarlett Johansson, Eva Mendes, Paz Vega e le altre donne che The spirit incontra nel suo cammino, mantengono il sex appeal che trailer, locandina e illustrazioni varie, promettono.