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Clint: il caso Spot è tuo

Lo spot della Chrysler confezionato per il Super Bowl conquista il pubblico e accende il dibattito politico nella delicata corsa alla Casa Bianca.

Clint Eastwood

07.02.2012 - Autore: Ludovica Sanfelice
Non siamo abituati a parlare di pubblicità, ma qui c’è di mezzo Clint Eastwood. Il leone di Hollywood ha infatti prestato il suo volto e la sua voce roca e spigolosa allo spot del gruppo Chrysler. E fin qui, ancora una volta, la cosa ci avrebbe impressionato poco. Lo spot, confezionato per essere trasmesso durante il Super Bowl, ha però fatto il giro del mondo due volte: la prima durante la finale seguita in diretta da più di 150 milioni di spettatori, la seconda in rete e nei quotidiani dove l’eco della sua apparizione si è propagata a macchia d’olio. Unanime il responso: il commercial più bello! Ma non solo.

Lo spot intitolato “Halftime in America” è infatti rimbalzato come una palla ad effetto sulla bocca dei commentatori politici che hanno letto tra le righe della pubblicità un discorso all’indirizzo della Casa Bianca. “La gente di Detroit ha perso quasi tutto, abbiamo trovato il modo per superare momenti difficili, Detroit dimostra che insieme si può fare”, ruggisce il vecchio Clint: “Ora Motor City ha ripreso a combattere, questo paese non può essere messo al tappeto con un pugno. Sì, è l’intervallo America, e il nostro secondo tempo sta per cominciare”. Un appello alla nazione degno di Obama cui il gruppo di Detroit sembra rendere esplicito omaggio nel corso della dura campagna che lo vede impegnato per la rielezione.

Malgrado la Chrysler si sia affrettata a scoraggiare questa lettura in virtù di un messaggio più universale, il servizio reso ad Obama, che nel corso del mandato si è molto speso per il salvataggio del gruppo, sembra chiaro.

Ma giudicate voi stessi:


                 

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