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Stasera in TV, 29 gennaio: La caccia ai fantasmi di Leonardo DiCaprio in Shutter Island

Per il quarto film insieme a Martin Scorsese nessuna nomination, ma tante emozioni e un finale che lascia dubbi ancora oggi...

29.01.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Presentato Fuori Concorso al sessantesimo Festival Internazionale di Berlino, Shutter Island segna la quarta collaborazione di Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio, prima occasione in cui un film dei due non ricevette nessuna nomination all'Oscar. Nonostante il film e i suoi interpreti sappiano trasmettere la necessaria inquietudine e affascinare…

Il film. 1954. Durante la Guerra Fredda, il capo della polizia locale Teddy Daniels e il suo nuovo partner Chuck Aule vengono convocati a Shutter Island per indagare sull'inverosimile scomparsa di una pluriomicida che sarebbe riuscita a fuggire da una cella blindata dell'impenetrabile ospedale di Ashecliffe. Circondati da psichiatri inquisitori e da pazienti psicopatici e pericolosi confinati sull'isola remota e battuta dal vento, i due poliziotti si trovano immersi in un'atmosfera imprevedibile dove nulla è come appare. Con un uragano in arrivo, le indagini procedono velocemente: man mano che la tempesta si avvicina, i sospetti ed i misteri si moltiplicano e diventano sempre più terrorizzanti e terrificanti con l'emergere di oscuri complotti, sordidi esperimenti medici, lavaggi del cervello, reparti segreti, ed eventi soprannaturali...



Dietro le quinte. Quando ancora il film sembrava dovesse chiamarsi 'Ashecliff' (dal nome dell'istituto), si era pensato a Wolfgang Petersen per la regia, e poi a David Fincher. Anche il ruolo di Chuck Aule doveva avere un interprete diverso: il Josh Brolin che DiCaprio e Scorsese avevano già scelto… prima che una accorata lettera 'da fan' di Mark Ruffalo (cui alla fine andò il ruolo) convise il regista ad accontentare la sua richiesta di lavorare per lui. Per preparare lui e gli altri interpreti al meglio, e rendere evidente il mood che voleva per il film, il buon Martin mostrò a tutti Le catene della colpa (1947) e La donna che visse due volte (1958).

Perché vederlo. Un viaggio allucinante, senza apparenti speranze, quello che vediamo percorrere a uno sconcertato e paranoide Leonardo DiCaprio. Personaggio ambiguo, che ci restituisce una visione della realtà condizionata dal proprio vissuto, vago e kafkiano, come da intenzioni di Scorsese. Il regista italoamericano qui adatta per il grande schermo l'omonimo romanzo di Dennis Lehane, ma non perde l'occasione per raccontarci una storia di violenza che resta nella "scia di crudeltà, dolore, paura e ossessione" che collega Travis Bickle di Taxi Driver, Jack La Motta di Toro Scatenato, Max Cady di Cape Fear, Bill il Macellaio di Gangs of New York, Frank Costello di The Departed. In questo caso, Teddy Daniels ci accompagna nel lato oscuro della natura umana in un lungo omaggio al cinema europeo e di genere, a patto di abbandonarci all'illusione e alla follia, comprendendo sia la lucida osservazione del contesto quanto la sofferenza che determina lo scollamento dallo stesso… E che tutto l'eccellente cast 'di contorno' contribuisce a evidenziare.



La scena da antologia. Probabilmente il sogno in cui gli appare Dolores, la moglie defunta, in tutta la sua bellezza: Il vestito dai colori brillanti, verde con i fiori, la rende ancora più viva, perfettamente in sintonia con lo stile della casa, dalle tinte luminose e rasserenanti. L'inquadratura omaggia la bellezza eterea e carnosa della protagonista, che sembra però essere lì solo per dare un messaggio al marito: Chanal è ancora sull'isola. Ma Teddy è confuso dalla visione, le si avvinghia in un abbraccio disperato, durante il quale dai soffitti della casa cominciano a piovere brandelli di cenere, come petali neri che coprono di segni di morte quello che fino a qualche secondo pulsava di primavera. E alla cenere segue il fuoco, quello dell'incendio in cui Dolores ha perso la vita. E mentre lei gli dice "Lasciami andare" e la casa arde, Teddy non può che rispondere con la voce rotta: "non ce la faccio".

I Premi. Nessuna vittoria agli Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films Awards (nonostante le cinque nominations), né al Premio dell'Art Directors Guild per l'Eccellenza delle scenografie del nostro Dante Ferretti (premiato anche dal National Board of Review), o dai vari Empire, Satellite, Fangoria e Nastri d'Argento. In compenso i Circuit Community Awards 2010 ne riconobbero i meriti della Direzione Artistica con un Davis Award, DiCaprio vinse l'Italian Online Movie Award (IOMA) come Miglior Protagonista e la sceneggiatrice Laeta Kalogridis lo Scream Awards di categoria (unico premio delle sei candidature, anche ad attori e regista).

Dove e quando. Alle 21.00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.