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Ocean's 8, la banda di Sandra Bullock non fa rimpiangere i ladri di Clooney [Recensione]

Cambio di marcia nella saga delle rapine eleganti. E il film garantisce spettacolo e divertimento

27.07.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
Sandra Bullock entra in scena nei panni di Debbie Ocean con indosso un'uniforme arancione. Questa è la sua mise mentre la vediamo giurare davanti alla commissione per la libertà vigilata che d'ora in poi righerà dritto. O almeno questo è quello che vuole far credere.

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Ocean's 8 è ricalcato sulla stessa cianografia del primo film con George Clooney e Brad Pitt, l'ottimo heist movie di Soderbergh del 2001 che era già un remake di Colpo Grosso. Come da tradizione sappiamo già che anche questa volta più la banda di ladri si avvicinerà al colpo, più gli ostacoli aumenteranno. Il trionfo finale è comunque garantito. A parte strizzare continuamente l'occhio agli spettatori con richiami ai capitoli precedenti nella messa in scena, in sceneggiatura e con un paio di camei inclusi (tenete d'occhio la foto di Clooney nel bagno della Bullock), Ocean's 8 si guadagna tutto il diritto di entrare nella saga. E riserva la possibilità di avere una prospettiva di donne su un colpo: un qualcosa che Hollywood non ci ha mai offerto in abbondanza e sempre ricadendo nei cliché. Quel che è certo è che Clooney & co. non avrebbero mai potuto mettere a segno un colpo come quello organizzato dalla Bullock, nonostante loro siano passati alla storia come "i supereroi dei film di rapina". Il furto di una collana da 150 milioni di dollari nel corso del Met Gala non è certamente ingegnoso come lo svaligiare tre casinò a Las Vegas, ma comporta gli stessi colpi di scena esagerati. Anzi, dove Clooney e Pitt non si preoccupavano mai nonostante tutte le difficoltà, la banda guidata dalla Bullock non ha paura di mostrarsi nervosa mentre improvvisa alle prese con rompicapo sempre più complessi. 

Guardando i tre film di Soderbergh noteremo che vanno avanti rinunciando sempre di più allo sviluppo dei personaggi (Ocean's Thirteen è il più debole della saga), qui lo spessore dei personaggi ricorda quel terzo film: Cate Blanchett ne soffre di più, relegata in scena come clone di Brad Pitt. Un peccato perché il suo personaggio aveva tante potenzialità.  Al contrario di altri reboot al femminile, Ocean's 8 ha la classe dei film della saga che lo precedono, la garanzia di un cast elegante, divertito e divertente e dimostra di essere stato pensato come unico modo per continuare il franchise. Il modo migliore per resuscitarlo. E' un film di attrici, le più interessanti sono quelle che rimangono nelle retrovie: Sarah Paulson che ha rinunciato alla vita di colpi per fare la mamma, Helena Bonham Carter stilista nevrotica sull'orlo del fallimento, e soprattutto Anne Hathaway che non ha paura di prendersi in giro nei panni di un personaggio tutt'altro che simpatico.



Se la Las Vegas dei film vecchi invitava in scena veri gangster, la Grande Mela di questo reboot offre l'occasione di flirtare e prendere in giro l'eleganza upper class e la psicosi dello showbusiness.  Si sorride tanto durante la visione e si processa la nostalgia per la saga precedente, superandola e assaporando una sete di cross-over che potrebbe essere soddisfatta nei film futuri. 

Ocean's 8 è distribuito nei cinema da Warner Bros.