NOTIZIE

La recensione di The Old Man and the Gun, l'ultimo grande film di Robert Redford

Un addio a lungo temuto, da tempo atteso e ultimamente messo in dubbio. Ma che potrebbe essere il migliore possibile.

22.10.2018 - Autore: Mattia Pasquini
Presentata come l'ultima interpretazione di Robert Redford sullo schermo, prima del suo definitivo ritiro, chiunque si sarebbe aspettato un addio, più ancora che nel film presentato a Venezia. E se non un saluto, in qualche maniera c'è un bilancio, una sorta di dichiarazione finale di un uomo che vediamo aver sempre informato la propria vita in funzione delle esperienze stesse da vivere, mosso dalla volontà e della necessità di non smettere di fare quel che gli piace. Stiamo parlando di Redford, ma soprattutto del suo Forrest Tucker, il The Old Man and the Gun di David Lowery proiettato in anteprima alla Festa di Roma 2018.



Un personaggio, già entrato nel novero degli indimenticabili della star ottantaduenne al centro di un Crime Movie molto particolare, educato e seducente, come viene definito questo ladro-gentiluomo, protagonista tanto della vicenda quanto dei colpi molto particolari che mette a segno: 93 in 2 anni e in 5 stati differenti, e senza mai attirare l'attenzione della polizia locale o dell'FBI. Almeno fino all'arrivo del detective John Hunt di Casey Affleck, qui in una interpretazione calibratissima e ancora una volta convincente. Tra le migliori di un attore dal quale è sempre più inutile ormai restare sorpresi. E che in questo caso si pone come controparte 'professionale' del nostro antieroe.

Ladri no, ma tutti possono essere gentiluomini come Bob... basta un po' di Bon Ton

Uno scontro ricco di umanità e non privo di humour, che ha il suo simmetrico - sul piano personale - nell'altro polo di una tensione dialettica più sentimentale: Sissy Spacek, un altro gigante che è un piacere trovare in una occasione così. Nella quale tutto, dalla sceneggiatura (dove spiccano scene e dialoghi davvero rari per scelta, equilibrio e riuscita) alla cornice creata dall'accompagnamento musicale, è perfettamente in pendant con il resto.
 


Forse tutto troppo studiato, per non creare dissonanze. Ma non sono le dissonanze o i conflitti a essere importanti in un film come questo. Che non poteva non vivere della presenza (l'ultima?) di una tale leggenda e che a lui affida una serie di discorsi sulla vita, sul passare del tempo, sulla felicità, da trovare e da ritrovare, da inseguire. Più che nella relazione con gli altri - inclusi gli amici (nello specifico i due complici Danny Glover e Tom Waits) - in sé, e per se stessi. Una piccola lezione, o meglio un esempio, di come non abbia senso cercare di cambiare la propria natura se questo poi ci porta a far soffrire gli altri, oltre che noi stessi. E a creare delle situazioni non virtuose dalle quali cercare di scappare fino all'ultimo… e oltre.

The Old Man and the Gun, in sala dal 20 dicembre, è distribuito da BiM Distribuzione.

Leggi anche:

ROBERT REDFORD, IN PENSIONE? ANNUNCIARLO E' STATO UN ERRORE
FILM E PERSONE