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Hates – La nostra recensione

Jennifer Lawrence è la splendida vittima di un thriller potenzialmente angosciante che cade nella gestione della tensione e delle situazioni più classiche

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14.06.2013 - Autore: Mattia Pasquini
Prevedibile? Forse, ma non è certo la critica maggiore che ci sentiamo di fare a questo Hates. Il titolo originale – House at the End of the Street – riporta a più celebri ‘ultime case a sinistra’ nelle quali si mescolavano le suggestioni della lontananza dal centro abitato con quelle dell’impotenza di fronte a normalissimi malintenzionati e si puntava sul terrore sordo di violenze fin troppo quotidiane.

Qui, invece, forti della presenza di una Jennifer Lawrence sempre più lanciata – tra un Hunger Games e l’altro (il prossimo ‘La ragazza di fuoco’ arriverà in sala solo a novembre) e dopo il Premio Oscar come Miglior Attrice non Protagonista per Il lato positivo – e di una spalla esperta e sempre affascinante come Elisabeth Shue, madre di cotanta figlia, si ripara nel più consueto dei serial killer della porta accanto con venature di popolino pettegolo e discriminatorio.

Purtroppo se a tratti sembra di poter godere comunque di un onesto thriller di genere, e per una buona parte dello svolgimento basti la Lawrence a tenere lo schermo, quando il gioco si fa duro la tensione lascia a desiderare. Maniera e modelli comuni la fanno da padrone in un’evoluzione dello sviluppo ben ideata ma non particolarmente avvincente nella realizzazione, e con più di qualche pecca.

Nulla di inguardabile, intendiamoci, ma in molti casi si assiste a situazioni potenzialmente intriganti tirate un po’ via o caricate in cerca dell’effetto facile a discapito dell’intreccio e del ritmo.
Si arriva in fondo con più rammarichi che entusiasmi e l’impressione di aver perso tempo, fatto salvo il piacere di vedere all’opera le due bionde suddette e di aver ritrovato il Max Thieriot, già figlio maggiore di Norma nel televisivo Bates Motel, nei panni del bravo ragazzo maltrattato, qui - sicuramente non favorito dal contesto – impossibilitato a (o incapace di) migliorare la situazione.

Per saperne di più
Il trailer del film