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Will & Grace: Trump e la “tensione” dell'America di oggi nella nuova stagione

Gli autori e i protagonisti della sit-com spiegano perché Will & Grace sia rilevante oggi quanto lo era undici anni fa

25.09.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 28 settembre partirà su NBC la nona stagione di Will & Grace, a undici anni dalla chiusura della serie con l'ottava stagione (e infatti il primo episodio è intitolato “11 Years Later”). Il cast originale, composto da Eric McCormack, Debra Messing, Megan Mullally e Sean Hayes, ritorna in toto, così come gli autori David Kohan e Max Mutchnick. Ora la squadra ha rilasciato una serie di dichiarazioni, spiegando il motivo di questo revival e, soprattutto, perché siano tornati proprio ora.
 
“È una serie fantastica, un grande pezzo della nostra storia – ha detto Eric McCormack in occasione dell'anteprima del primo episodio al Tribeca TV Festival di New York – Ne andiamo molto fieri”. “E avevamo nuove cose da dire”, afferma Sean Hayes. “E avevamo totale fiducia in Max e David – gli fa eco McCormack – Quando ci hanno chiesto di tornare, la mia prima e unica domanda è stata: 'Avete storie da raccontare?'. Loro hanno risposto: 'Assolutamente'. E allora abbiamo detto di sì. Siamo certi che abbiano un piano”.

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Debra Messing ha spiegato perché il revival, pensato inizialmente come una stagione di dieci episodi, sia stato espanso a sedici e perché la rete abbia già annunciato una decima stagione da tredici episodi. “All'inizio ci siamo accordati per dieci puntate, ma poi abbiamo letto il primo episodio insieme e l'atmosfera era elettrica, le risate assordanti e il presidente della rete era presente. Quella sera stessa ci ha chiesto di aggiungere altri episodi e di preparare un'altra stagione”.
 
Il “presidente” in questione è Bob Greenblatt, che ha approcciato Mutchnick e Kohan dopo l'episodio speciale realizzato per supportare la campagna presidenziale di Hillary Clinton nel 2016. La reunion, intitolata “#VoteHoney”, avrebbe dovuto essere un evento unico, tanto che gli autori avevano convocato una troupe per girare un dietro le quinte commemorativo. Ma Greenblatt aveva altri piani. E la storia pure: la vittoria di Trump e il successivo clima di tensione etnica e gender hanno creato, paradossalmente, una situazione perfetta per il ritorno di Will & Grace. Più che mai attuale in un'America in cui, nuovamente, si discute sui diritti degli omosessuali.
 
“Il tempismo era perfetto – spiega Mutchnick – Abbiamo sentito la responsabilità di agire in nome della persona che abbiamo sostenuto alle presidenziali 2016”. “Lironia della sorte è che abbiamo fatto il video #VoteHoney per aiutare Hillary Clinton, e sappiamo tutti come è andata a finire. Ma [durante la messa in onda originale] George Bush era presidente e questo creava un sacco di tensione, e quando c'è tensione nell'aria c'è molto da scrivere. Guarda un po', è successo di nuovo. C'è un sacco di tensione nell'aria e un sacco da scrivere, e molte ragioni per far ridere il pubblico”.
 
Kohan promette che i motivi per tornare a Will & Grace non sono solo politici: “Vogliamo anche fare un discorso culturale e dettagliato su come le persone vivono le proprie vite, cosa guardano sui propri cellulari e quali sono le loro passioni. Questa è sempre stata la principale preoccupazione della serie, le minuzie della vita contemporanea. Tutto ciò è ancora valido, anche se le minuzie sono cambiate”.