NOTIZIE

Tra cronaca e poliziesco, Catturandi arriva su Rai Uno

Da settembre in tv la nuova fiction in sei puntate con Anita Caprioli, Alessio Boni, Massimo Ghini, Leo Gullotta

08.08.2016 - Autore: La redazione
La vedremo a partire dal 12 settembre - e poi tutti i lunedi, per circa un mese, in prima serata - ma Catturandi – Nel Nome del padre inizia sin da ora a presentarsi… La nuova serie tv di Rai Uno si annuncia come un prodotto di alto profilo, legato alla cronaca, capace di mostrare aspetti inediti della lotta delle istituzioni contro la criminalità, senza trascurare i sentimenti.

Interpretata da Anita Caprioli, Alessio Boni, Massimo Ghini e Leo Gullotta (ma nel ricco cast ci sono anche Raniero Monaco di Lapio, Marta Gastini, Vincenzo Amato, Alessia Barela), la serie sarà "un racconto sulla mafia e sugli uomini che la combattono, dal punto di vista di una squadra d’élite della Polizia che svolge un’azione paziente, accurata e anche logorante di intercettazione e osservazione, finalizzata all’arresto dei grandi latitanti", come la definisce il regista Fabrizio Costa, che ammette di aver pensato "a capolavori del cinema come La Conversazione di Coppola o Le vite degli altri, per fare solo alcuni esempi".

Alessio Boni è Tito Vergani, apparentemente banchiere milanese ma in realtà ha più di un segreto da nascondere, Marta Gastini è Alina, figlia di Tito, in perenne conflitto con il padre. Massimo Ghini è il vicequestore Valerio Vento, che con Palma ha un rapporto non solo professionale, Raniero Monaco di Lapio è Ivan, membro di punta della Catturandi, braccio destro di Palma. Leo Gullotta è l’avvocato Ruggero Mazzamuto, rappresentante del “mondo di mezzo” palermitano. Tutti ruotano intorno alla squadra guidata dalla giovane Palma Toscano (Anita Caprioli) - donna impulsiva e determinata che si porta nel cuore una ferita, la misteriosa morte del padre, eroe della Polizia, che condiziona da sempre la sua vita - impegnata nella caccia dell’ultimo capo della più potente organizzazione criminale del mondo, Natale Sciacca (Vincenzo Amato).

Un’architettura e una trama avvincenti, fatta di pedinamenti invisibili e azioni celebrate nelle prime pagine dei giornali, ma anche di simpatie nate tra colleghi, amori e tradimenti. Tutto quanto compone "un mondo in cui tutto è doppio e nessuno è come sembra… fino al clamoroso colpo di scena finale", come promettono le note della co-produzione di Rodeo Drive e Rai Fiction e il soggetto di Luca Rossi e Alessandro Fabbri, che hanno curato anche la sceneggiatura.