AMC ha diffuso, in occasione del San Diego Comic-Con, il primo trailer dell'ottava stagione di The Walking Dead. Si tratta di un trailer molto lungo, più di cinque minuti, che serve a introdurre il mood della nuova stagione: non c'è più posto per la paura che affliggeva Rick e Alexandria nella settima. Stavolta, le comunità di sopravvissuti sono pronte a portare la guerra a casa di Negan...
L'ottava stagione di The Walking Dead debutterà su AMC il 22 ottobre e sarà ancora una volta composta da sedici episodi. Il trailer preannuncia grande azione e molte sequenze in cui, finalmente, i “buoni” si prenderanno la loro rivincita contro i Salvatori. Ma, soprattutto, ci lascia con un bel grattacapo: un'immagine di Rick con la barba lunga e i capelli bianchi, steso in un letto e con accanto un bastone. Che la serie stia per fare un salto avanti nel tempo di lunghezza considerevole?
Durante il panel della serie al Comic-Con, il cast ha pagato il giusto tributo a John Bernecker, lo stuntman morto durante le riprese della stagione pochi giorni fa. “John se ne è andato questa settimana dopo essersi ferito facendo quello che amava: aiutando a raccontare storie che divertono, intrattengono e danno alle persone una via di fuga”, ha detto lo showrunner Scott M. Gimple in apertura del panel. Il creatore del fumetto, Robert Kirkman ha invece omaggiato George A. Romero, il creatore dei moderni zombie recentemente scomparso: “La mia prima esperienza con La notte dei morti viventi fu sulla TV via cavo negli anni '90. Fu fantastico scoprire per la prima volta cosa potesse raccontare una storia sugli zombie. Mi innamorai istantaneamente del genere e di Romero, e non potrei essere più triste per la sua scomparsa”.
Kirkman ha anche affrontato un argomento scottante della serie: vedremo mai una cura all'epidemia zombie o per lo meno una persona immune al virus? “Non intendiamo essere drastici, ma le risposte sono no e no. Non solo è già stato fatto in altre storie sugli zombie, ma andrebbe in contrasto con la mitologia. Inoltre, la serie non parla di scienziati e persone che si occupano di queste cose, perché il pubblico non potrebbe identificarsi. La serie parla di persone comuni e della lotta per la sopravvivenza”.
