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The Walking Dead: la recensione dell'episodio 7x12, Say Yes

Rick e Michonne in missione per trovare armi. Rosita e Sasha stringono un patto dagli esiti pericolosi

The Walking Dead

06.03.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
AVVISO: SPOILER!
 
Al dodicesimo episodio, la settima stagione di The Walking Dead rallenta quando dovrebbe invece prendere slancio. Di puntate riflessive la serie ne ha viste tante, molte anche in questa stagione. Ma “Say Yes” è anche troppo introspettiva per essere la puntata che precede la grande battaglia. Ciò che avviene in essa è indispensabile, la consegna di armi al misterioso nuovo gruppo di sopravvissuti con cui Rick ha stretto un patto nel decimo episodio. Eppure la sensazione è che tutto ciò avrebbe potuto essere raccontato in metà del tempo, riservando il resto a qualcosa di più sostanzioso.

 
Gran parte dell'episodio è incentrata su Rick e Michonne in cerca di armi. Finiscono per trovare un avamposto governativo popolato da zombie militari e civili, in cui sembra essere avvenuta una grossa battaglia nei primi giorni del contagio. La base è costruita in un vecchio luna park, ambientazione interessante dove per lo meno si svolge l'unico momento di suspense della puntata, una lotta fra Rick, Michonne e i morti viventi.
 
Nel frattempo, Tara scende a patti con la paura di affrontare Negan e i suoi, mentre Rosita si accorda con Sasha per andare in avanscoperta e tentare di uccidere Negan con un fucile da cecchino senza l'aiuto del gruppo. Una decisione che porterà a drammatiche conseguenze già dal prossimo episodio.

 
“Say Yes” è diretto da Greg Nicotero, autore degli effetti speciali e produttore esecutivo della serie, nonché regista di alcune delle puntate migliori. Stavolta, la sua abilità con le sequenze horror ha modo di brillare solo nella suddetta scena del luna park, per il resto Nicotero svolge un lavoro di routine. Ne esce un episodio che non avrebbe stonato nella quarta o quinta stagione, e non è un complimento. Certo, dopo una serie di puntate ricche di avvenimenti, ci poteva stare un episodio in cui riprendere il fiato e tirare le fila. Purtroppo, “Say Yes” non raggiunge questo scopo in quanto troppo concentrato sui singoli personaggi e su episodi piccoli e dilemmi interiori che poco aggiungono a quanto è già stato esplicitato nella serie.
 
Attendiamo comunque fiduciosi la prossima puntata, “Bury Me Here”, in cui i nodi dovrebbero finalmente cominciare a venire al pettine. Qui ne potete vedere il promo.