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Stasera in TV 5 agosto: Il mondo dei robot, prima di Westworld

Dall'esordio alla regia di Michael Crichton nasce la fortunata e apprezzata serie della HBO, ma era il 1973 quando tutto ebbe origine.

05.08.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Oggi la Westworld della HBO annuncia la sua seconda stagione, ma le origini di quella serie tanto riuscita sono nel film d'esordio da regista di Michael Crichton, Il mondo dei robot. Un fantastico e futuristico viaggio nel violento luna park per adulti composto da Westernlandia, Romamunda e Medioevonia in 'compagnia' di Richard Benjamin, James Brolin e un indimenticabile Yul Brynner.

Il film. In un futuro prossimo, gli androidi che popolano un parco di divertimenti per super-ricchi - diviso in aree a tema Medioevo, Antica Roma e Western - si ribellano al controllo e iniziano a decimare i turisti. Il turista Peter Martin inizia così una fuga disperata dal Pistolero, un androide implacabile e determinato a ucciderlo...



Dietro le quinte.
Ambientato nel 1983, il film ispirò - nello specifico il pistolero di Yul Brynner - il Michael Myers di Halloween di John Carpenter e il Terminator di Arnold Schwarzenegger, che per altro avrebbe voluto realizzarne un remake dopo Le macchine ribelli del 2003, abbandonando il progetto dopo la sua elezione a Governatore della California. L'ispirazione a Michael Crichton venne invece da un viaggio a Disneyland, dove gli animatroni dell'attrazione dei Pirati dei Caraibi lo colpirono al punto da sviluppare la storia. Ulteriori curiosità sono relative al set, quello western almeno, utilizzato poi da Mel Brooks per Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974), e alla Miss Carrie del locale bordello, interpretata da Majel Barrett, più famosa come voce del computer dell'USS Enterprise nelle serie e nel film di Star Trek.

Perché vederlo. Il successo della serie tv Westworld l'ha riportato all'attenzione dei più, ma in molti potrebbero non esser pronti al ritmo dell'ingenuo esordio alla regia di Michael Crichton. Non privo di difetti, e di pause, eppure talmente forte - soprattutto per l'epoca - per le sue allegorie il film finisce per offrire meno del sufficiente a uno spettatore pigro. Apparentemente scarno, e più lungo degli 88 minuti effettivi, resta uno sci-fi distopico seminale e un riferimento imprescindibile per gli appassionati del genere …e del magnetico Yul Brynner.



La scena da antologia. Non sono molte le scene che colpiscano per regia o messa in scena, ma una crescente tensione e l'ansietà che ne deriva portano a una sensazione di ineluttabilità che si fa via via più palpabile, scena dopo scena. In questo senso, esemplari sono le diverse apparizioni del pistolero nero interpretato da Yul Brynner (e per il quale l'attore omaggiò il suo Chris di I magnifici sette, mantenendone anche il costume), fino a quella definitiva con cui il film cambia tono (se non ritmo) e ci accompagna verso la sua conclusione nel Medio Evo fittizio dopo una caccia all'uomo apparentemente senza scampo (nella quale possiamo ammirare, per altro, la prima sequenza mai creata integralmente al computer per un film: dieci secondi di soggettiva del robot che costarono otto ore di lavoro).

I premi. Nessuna vittoria per un film rimasto comunque epocale, nominato dalla Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films come Best Science Fiction Film e agli Hugo Awards e per il Nebula Award della Science Fiction and Fantasy Writers of America per la Dramatic Presentation di Michael Crichton, regista e sceneggiatore d'eccezione clamorosamente trascurato in favore di Il dormiglione di Woody Allen e di 2022: i sopravvissuti di Stanley R. Greenberg.

Dove e quando. Alle 23.10 su Paramount Channel, canale 27 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.