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Vincent Cassel seduttore senza tabù in Un momento di follia: “A cinquant’anni sono quasi maturo”

Le relazioni prive di moralismo secondo l’attore francese, a Roma in occasione della presentazione del remake firmato da Jean-François Richet

Vincent Cassel

Vincent Cassel

16.03.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
Arrogante come un parigino, loquace come un brasiliano e appassionato come un italiano. Vincent Cassel è così; ha tre anime vivaci e ricche per sua stessa definizione. Le mette in mostra senza schizofrenia a Roma dove è arrivato per presentare in conferenza stampa e insieme al regista Jean-François Richetla pellicola Un momento di follia. Il film - che uscirà in 250 copie il prossimo 24 marzo distribuito da Medusa - è il remake dell'omonimo film francese diretto da Claude Berri nel 1977.

Al centro della storia, un'amicizia al maschile che in un'estate corsa viene messa in pericolo dalla liaison tra Cassel (Laurent) e la figlia quasi diciottenne dell'amico fraterno Antoine, interpretato da François Cluzet. E di pruderie si è parlato a lungo in questo incontro dominato dalla verve dell'attore francese e dalla sua capacità di esprimersi senza peli sulla lingua quando si parla di relazioni uomo-donna con grandi differenze d'età. 
 
Rispetto al film originale in Un momento di follia si è scelto di focalizzarsi sulle figure dei due padri piuttosto che sullo scandalo della liaison amorosa...
Rispetto all'originale, che era una storia d'amore possibile, questo film è una storia di amicizia tradita. Non ho personalmente mai creduto possibile una storia d'amore tra una donna molto giovane - anche l'attrice lo è (Lola Le Lann ndr) - e un uomo così adulto. Oggi ci sono ragazze di sedici e diciotto anni che sono adulte. Altre no. Abbiamo scelto un'attrice super giovane. Nella testa è una bambina. Quando siamo arrivati sul set non ho mai creduto che quest'uomo potesse essere innamorato di lei. E all'ultimo momento abbiamo deciso di fare questa cosa dove lei è innamorata di lui, ma lui no. Per me in questo film il problema del mio personaggio è il tradimento di un'amicizia. Invece parliamo sempre di questa cosa scandalosa dell'età. Ma ci sono tanti uomini di quarantacinque anni che vanno con ragazze più giovani. Ci sono ragazze di diciotto anni e più che vengono da me, mi corteggiano. Non è così strano. Oggi c'è troppo moralismo. Non è strano, si può. Questa moralità rigida viene sempre dalle donne e dalle donne più vecchie. Per questo era importante che l'attrice nel film avesse quasi diciotto anni. Perché faceva la differenza. Oggi non possiamo dire niente. Sulle razze, sul sesso. Basta dire una cosa e viene presa fuori contesto e finisce su Internet. C'è questa scultura dello scandalo vuoto.

 
Lei in una situazione del genere cosa farebbe?
Ho incontrato donne giovani con maturità da donne adulte. Io adesso a cinquant'anni sono quasi maturo (ride ndr). Voi avete donne questo senso della realtà e della creazione. Noi siamo sterili. E invece per quanto riguarda il tradimento di un amico, credo che la figlia di un amico non la vedrei nemmeno. Almeno ci provo. Non voglio sapere. 
 
Si tratta del secondo remake per il film di Berri dopo Un giorno a Rio di Stanley Donen. Ha visto l'originale?
Mi piace il film perché nel titolo ha la parola Rio. Ed è l'unica cosa che mi è piaciuta. Insieme a Michael Caine, che amo molto. Per il resto è un film brutto.
 
Questo è un film sull'amicizia e su cosa significa essere genitori oggi. Di due padri, uno è autoritario, l'altro moderno ma imperfetto a gestire una crisi. Lei che papà è?
Sono simile al mio personaggio. Sono aperto e penso che ho la fortuna di essere un papà-mamma. La femminilizzazione dell'uomo ha dei lati positivi e interessanti. Nel senso che c'è una vicinanza con i figli che i papà all'antica non avevano. Il papà tradizionale era duro. Spero che le mie figlie mi conosceranno meglio di quanto ho conosciuto mio papà. Io faccio delle cose che mio padre non faceva. Oggi ci sono le donne con le palle e gli uomini con le regole. O senza regole. 
 
Secondo lei vale la stessa regola quando sono le donne a essere più grandi e gli uomini molto più giovani?
Perché no. L'unico problema è fisiologico. Un uomo di cinquant'anni può fare figli con una ragazza di diciotto anni. Si può immaginare un futuro. Un ragazzo di diciotto anni per fare un figlio con una donna di cinquant'anni ha poco tempo. Io non sono scioccato dall'idea di un ragazzo insieme a una donna adulta. Però c'è una crudeltà contronatura. Siete più mature e più intelligenti ma avete un discorso biologico in corso. 
 
Scusi e allora se lei vedesse una delle sue bellissime figlie fidanzarsi con un cinquantenne?
Non lo so. Davvero. Sono delle situazioni della vita con le quali ti devi confrontare. Tante volte nella vita reale ho reagito in maniera diversa da quella che avevo previsto. Alla fine, come nel nostro film, il personaggio rigido si evolve e accetta una cosa che prima gli sembrava impensabile. Oggi una ragazze di sedici, diciassette, diciotto sono già adulte. Non possono essere controllate. La donna è libera. In Francia l'età di maturità è quindici anni per avere un rapporto sessuale consenziente. 
 
C'è un personaggio come quello di sua figlia, che ha la reazione più scandalizzata di fronte al rapporto del padre con l'amica. Pur essendo una teenager arriva fino a un certo limite e poi si scandalizza...
Però lei non ha ragione. Ha un sentimento di protezione nei confronti del padre. Non ha diritto di scegliere per l'amica o il papà. Lei deve capire che non è un suo problema. La vita è così. Non c'è moralismo. Dobbiamo prendere le responsabilità di ciò che facciamo. Questa è la vita. In questo film tutti crescono accettando che la realtà non è moralistica. La tagline del film è 'Facciamo come possiamo'. 
 
Com'è stato lavorare sul set con due ragazze molto più giovani di voi?
Io sentivo la responsabilità di proteggerle. Una ragazza senza esperienza può essere molto più interessante rispetto ad un attore navigato. Con l'esperienza ti spogli dell'ingenuità. Per essere bravo devi essere fresco e pazzo. Tante volte le persone si mettono un vestito di esperienza. Io ho molto rispetto per gli attori giovani perché sono pieni di una cosa che ho perso. Come consiglio ho sempre detto di rilassarsi e di non essere troppo cosciente che stesse lavorando. In Partisan - film fatto un anno fa - ero l'unico attore professionista. C'erano solo bambini e attrici prese dalla strada. Era un po' più fastidioso a livello tecnico. Sono però uscite delle cose che gli attori professionisti non possono fare. 
 
Prossimi lavori?
Due film brasiliani, adesso sono brasiliano, italiano un po' e molto parigino. Ho un film con Lea Seydoux e Marion Cotillard. Sto finendo questo film infinito cominciato a settembre. Stasera devo girare. é il film di Jason Bourne. Adesso siamo a marzo ed è cominciato a settembre.
 
Ha lavorato molto in inglese, adesso girerà in portoghese. Conferma che recitare in una lingua diversa da quella madre è come indossare una sorta di maschera che aiuta a recitare meglio?
Sì e no. In Mon Roi per esempio, era tutto un lavoro di improvvisazione e non avrei potuto farlo in italiano o in inglese. Ci sono dei dettagli che arrivano nella testa e non nella bocca. Mi dispiace ma è così. In francese però mi sento più a mio agio. Mi considero un attore internazionale. 
 
Più parigino o brasiliano quindi?
Parigino. Ma brasiliano di coração.