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Morto Richard Sarafian, regista di Punto zero

L'autore del cult anni Settanta omaggiato da Tarantino in Grindhouse

Punto zero

19.09.2013 - Autore: Marco Triolo
Non era un nome tra i più famosi, ma per chi è appassionato di cinema su quattro ruote anni Settanta – o per chi lo ha conosciuto filtrato attraverso l'occhio di Tarantino in GrindhouseRichard C. Sarafian era un mito per aver diretto, nel 1971, il cult assoluto Punto zero. Sarafian si è spento a 83 anni mercoledì a Santa Monica, per complicazioni dovute a una polmonite.

Nella sua carriera, Sarafian non ha mai sfondato, nonostante abbia lavorato abbastanza regolarmente sia al cinema che alla TV fino agli anni Ottanta. Oltre a Punto zero, diresse Burt Reynolds in L'uomo che amò Gatta Danzante, Farrah Fawcett in Sunburn, bruciata dal sole, Sean Connery in Il prossimo uomo, Rod Steiger e Jeff Bridges in La terra si tinse di rosso. In TV lavorò a svariate serie, tra cui Ai confini della realtà, Batman e Bonanza, e fu anche attore in, tra gli altri, Bulworth, Bugsy, Don Juan DeMarco, Bound e Ho solo fatto a pezzi mia moglie.

Ma Punto zero rimane un apice insuperato della sua carriera, un film capace di incarnare nei suoi lunghi silenzi e nella sua fuga solitaria attraverso il deserto la disillusione di un'intera generazione, uscita da poco dai sogni infranti del '68 e pronta ad attraversare una decade più smaliziata e paranoica. Della sua opera più famosa, Sarafian dichiarò: “Non avevo nessun concetto lineare per questo film. Ho fatto dell'auto la protagonista. Amavo l'ambiguità del film, il fatto che fa pensare la gente e ognuno applica ad esso il suo sistema di valori. Il mio unico rammarico è che Gene Hackman voleva interpretare la parte di Kowalski, ma lo Studio non me lo lasciò scritturare, perciò ho dovuto ripiegare su Barry Newman”.

La carriera cinematografica di Sarafian iniziò in maniera totalmente fortuita quando, mentre lavorava come reporter a Kansas City, incontrò Robert Altman, che lo portò a Hollywood come suo assistente. In seguito, Sarafian sposò la sorella di Altman, Joan, dalla quale ebbe cinque figli.

Tarantino lo celebrò nella sequenza finale di Grindhouse – A prova di morte, dove le protagoniste, guidate dalla stuntwoman Zoe Bell, corrono in una Dodge Challenger R/T, lo stesso modello, come viene spiegato nel film, di Punto zero. Il consiglio, comunque, è di andare a recuperare l'originale, un pezzo di storia del cinema e un genere di film che davvero non si fa più.

Fonte: Variety
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