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Mel Gibson in aiuto del perseguitato LaBeouf

Un "povero ragazzo", un "bersaglio" dei media… nemici comuni per il regista sempre sotto i riflettori

Mel Gibson<br>

10.07.2014 - Autore: Mattia Pasquini
Dopo aver recentemente raccolto la solidarieta' di Gary Oldman per quella che lo stesso Mel Gibson definisce "quella Storia di otto anni fa", ormai "alle spalle", l'ex Braveheart, recentemente visto in Machete Kills e atteso nel prossimo I mercenari 3, ha voluto spezzare una lancia in favore di Shia LaBeouf, star da sempre controversa e recentemente di nuovo al centro delle cronache per esser stato arrestato fuori da un noto locale di New York dopo la rappresentazione di Cabaret a Broadway (come avevamo raccontato parlando dell'uscita in sala di Transformers 4 - L'era dell'estinzione).

"Il mio cuore e' con quel povero ragazzo", costretto a passare una notte in cella e attualmente sotto osservazione e impegnato in un programma istiuzionale - spesso 'dovuto' in molti di questi casi, come dimostra il fatto di non essere entrato in 'Rehab' - per il recupero dalla dipendenza da alcol. Una dichiarazione accorata alla quale Mel ha voluto far seguire un messaggio positivo, dicendosi sicuro che Shia "stara' bene", nonostante tutte le difficolta', aggiungendo: "Mi piace davvero il ragazzo. Penso sia un bravo ragazzo. Anche se non l'ho mai incontrato".

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Sicuramente il fatto di aver sofferto anche lui nel combattere l'alcol lo deve aver sensibilizzato, e forse avergli ricordato altri momenti della sua vita. Soprattutto quando ha aggiunto che LaBeouf stesso deve star soffrendo per essersi comportato in questo modo nelle ultime settimane. "E' un mondo duro - ha dichiarato a IndieWire - Sei sempre sotto il microscopio. L'eterna perdita di anonimato e' una pillola amara, difficile da mandare giu'. Non puoi rimettere il dentifricio nel tubetto. E' troppo tardi".

"Sei un bersaglio. E devi essere portato a danzare tra i pericoli e schivare pallottole. A volte vieni colpito. A volte mortalmente. E' davvero brutto", ha voluto poi sottolineare, rivolgendosi all'opinione pubblica… "La gente e' incline a puntare il dito verso di lui e dire questo o quello. E' facile giudicare. Ma sono sicuro che lui stia attraversando una sorta di catarsi, per quanto personale e dolorosa, che deve superare per uscirne".


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