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Kingsley: "Il mandarino, il mio ruolo più potente"

Sir Ben minaccioso e pericoloso terrorista in Iron Man 3. E per prepararsi al ruolo rivela: "Bin Laden? No, ho preferito guardare The Avengers"

Iron Man 3 - Ben Kingsley

26.04.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Londra - “Ve lo spiego io perché noi inglesi veniamo sempre più spesso chiamati a recitare in queste mega-produzioni hollywoodiane: arriviamo sul set in orario, siamo estremamente gentili e conosciamo le nostre battute a memoria”. Per la prima volta nel corso dell'intervista Ben Kingsley si lascia andare a un po' di humour. Non che ne sia estraneo, eppure avere la possibilità di chiacchierare con lui significa prepararsi a una intensa discussione sul grande amore per il suo mestiere, sentendo pronunciare espressioni ricodificate nella sua lingua di artista. Sir Ben, infatti, non dice mai “interpretare un ruolo” piuttosto preferisce “soffiare vita dentro un personaggio”, parla di "processo creativo", paragona le sceneggiature alle sinfonie e soprattutto definisce il Mandarino – personaggio che interpreta in Iron Man 3 – non un cattivo ma un “portatore di male”.

Iron Man 3 intervista Ben Kingsley mandarino marvel
Kingsley e Downey show davanti ai fotografi. Qui la recensione di Iron Man 3

C'è una cosa che Kingsley ama più di tutte: essere diretto e non lasciare troppo all'improvvisazione. Cosa alquanto strana quando ci si ritrova sul set davanti a Robert Downey Jr. celebre per il suo modo di cambiare le battute all'ultimo minuto: “Robert ha ormai tutta l'esperienza per capire dove fermarsi. In quanto al mio ruolo, tutto è scritto come se forse un discorso politico, quindi ho potuto improvvisare in maniera limitata. Comunque penso che strafare possa sicuramente essere divertente ma non è un bene per il tuo pubblico”.

Quindi non incoraggia l'improvvisazione?
Non troppo. Mettiamola così, quando guardi una partita del torneo di Wimbledon, ti ritrovi a fissare quello che succede all'interno di quella linea bianca sul campo. Dentro quei limiti tutto è bellissimo: gli spettatori sono come ipnotizzati e chi gareggia è emozionato di trovarsi lì. Penso che avere limiti sia una sfida e credo anche che la situazione peggiore in cui un attore possa ritrovarsi è quella di avere un regista che ti dice: “Fai quello che vuoi”.

Il Mandarino non è il primo cattivo che interpreta in un grande film hollywoodiano. Si dice che lei abbia sempre come riferimento un'unica frase o una battuta che la aiuta a immedesimarsi nel personaggio. Qual è stata nel caso di Iron Man 3?
“Sapete chi sono. Non sapete dove sono. E non mi vedrete mai arrivare”. Questa frase descrive in pieno il Mandarino. La cosa bella di questi ruoli, di questi personaggi che sono 'Portartori del male' è che ognuno di essi ha un proprio senso di giustizia. Sono certi del fatto che il loro sia l'unico modo per portare avanti la società. Questa è una cosa affascinante.

Iron Man 3 intervista Ben Kingsley mandarino marvel
Kingsley è il Mandarino. Leggete la nostra intervista a Shane Black, regista di Iron Man 3

E' un personaggio molto vanitoso. Un uomo che ha bisogno di essere visto. Chiaramente è una cosa che può essere condivisa dagli attori, quindi vorrei chiederle secondo la sua esperienza un attore è più vanitoso all'inizio della sua carriera o più avanti quando è più maturo?
Penso che la vanità sia il nemico numero uno del processo creativo. Spesso ascolto musica classica europea e riesco a percepire vanità nei compositori: d'un tratto non sono più coinvolto dalle loro note. Altre volte invece la vanità lascia il posto al dilemma umano, a quella danza di sentimenti ed è allora che mi sento totalmente coinvolto. Vanità ed empatia continueranno a scontrarsi all'interno dell'attore e sono certo che alla fine l'empatia l'avrà sempre vinta. Il mio metodo non è mai cambiato sin da quando ho iniziato a recitare a teatro: racconto storie e arrivare al mio spettatore è molto più importante che strappargli un applauso finale.

Iron Man 3 è pieno di colpi di scena che potrebbero spiazzare i fan accaniti del fumetto. La cosa la preoccupa?
No. In realtà penso che quelli della Marvel esaltino le esperienze. Quello che sto dicendo è che quando lo spettatore arriva al cinema, ci mette trenta secondi a sentirsi a proprio agio nella "Marvel Land". Sa già che guarderà un film ironico, intelligente e pieno di sorprese.

Nel film vediamo Downey in preda ad attacchi di panico, vorrei chiederle se dopo tutti questi anni di carriera Sir Ben Kingsley ha mai paura nell'accettare un ruolo verso il quale non si sente all'altezza...
Penso che un attacco di panico possa capitare, ma in forma limitata per fortuna. Ci sono ruoli che mi sembrano grandi come montagne, e in quel caso l'attacco di panico devi controllarlo. Perché arriva quando ti ritrovi ai piedi della montagna, guardi in alto e pensi: “Non arriverò mai lassù”. Poi cominci a scalare la montagna, sei faccia a faccia con la roccia, non guardi in sù ma nemmeno giù perché sarebbe pericoloso. Io vivo così i miei ruoli.

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Approfondimento: La Miami di Iron Man 3. Su Turismo.it

Le è capitato di guardare i filmati di Bin Laden per prepararsi al ruolo del terrorista?
Per niente. In realtà è stata una preparazione molto semplice: ho guardato i due precedenti film di Iron Man e The Avengers e ho capito lo stile dei film, cogliendone l'umanità e il cuore. Mi sono divertito parecchio: il Mandarino provoca una sensazione di potenza. E' uno dei personaggi più potenti che abbia mai interpretato.

Lei ha una memoria di ferro e ricorda tutti i suoi ruoli e gran parte delle battute dei personaggi che ha interpretato in passato. E' questo il suo metodo, imparare lo script a memoria?
Sì. Perché un copione ben scritto è come una sinfonia. Un film non viene girato quasi mai in sequenza, quindi bisogna cogliere l'arco sinfonico della storia. Io interpreto un ruolo pensando che sia una sequenza di note musicali.

L'amore per la musica la unisce al suo amico Steven Spielberg. Anche per questo andate d'accordo?
Penso che tutti i registi con cui ho amato lavorare abbiano questo senso del ritmo. Una pulsazione umana che può essere connessa con la musica. Steven è uno di quelli. Puoi trovare musica anche alla Marvel, loro hanno un senso bellissimo del ritmo.

Come si vede tra dieci anni sul grande schermo?
Non saprei. Sono molto fatalista: penso sempre che tutto accada per una qualche ragione. Albert Camus, uno dei miei scrittori preferiti, diceva: “O sei un attore o sei uno storico. Non puoi essere entrambi". Non sto scrivendo la mia storia, sto creando ritratti.

Questo vuol dire che non ha un piano artistico futuro?
Esatto non ce l'ho. E' caos totale!

Iron Man 3 è distribuito da The Walt Disney Company Italia.

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