NOTIZIE

Il silenzio degli innocenti e i serial thriller del nuovo millennio

Ormai un cult, il film che ci ha fatto innamorare di Hannibal ha una storia e una eredità precise...

11.02.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Horror? No di certo anche se certe scene hanno messo alla prova i nervi del pubblico più sensibile. Thriller? Sicuramente. Anzi, Serial Thriller. Ovvero quelli incentrati sulla figura di assassini seriali più o meno famosi e di vario genere, pluriomicidi spesso nascosti dietro una parvenza di normalità che scelgono una categoria di vittime o uno specifico modus operandi per realizzare le loro malate fantasie. Il riferimento di cui stiamo parlando è Il silenzio degli innocenti, film di venticinque anni fa di Jonathan Demme e con la poliziotta Clarice Starling interpretata da Jodie Foster a confrontarsi con il geniale e inquietante Hannibal Lecter cui diede magistralmente vita Anthony Hopkins.



Non a caso il film è il terzo - insieme ad Accadde una notte e Qualcuno volò sul nido del cuculo - ad aver vinto i cinque premi Oscar principali: miglior film, miglior regia (J.Demme), miglior attore (Anthony Hopkins), miglior attrice (Jodie Foster) e miglior sceneggiatura (Ted Tally). La sua storia, la caratterizzazione dei personaggi e i loro background, più o meno esplicitati sono entrati nel mito, punta di diamante della saga dedicata al medico psichiatra criminologo antropofago e buongustaio inventato da Thomas Harris e in precedenza (era il 1986) sfruttato dall'imperdibile film Manhunter - Frammenti di un omicidio di Michael Mann.

A questi due son seguiti poi una serie di reboot, prequel e sequel, tra cinema e tv, che hanno sicuramente avuto meno fortuna, pur raccogliendo buoni risultati di pubblico. Su tutti l'Hannibal di Ridley Scott che nel 2001 proseguì nel racconto delle avventure del dottor Lecter, riprese l'anno successivo da Brett Ratner in Red Dragon, prequel di Il silenzio degli innocenti e remake del film di Mann. Solo in tempi più recenti si è tentato di riprendere la storia delle origini del cannibale nel Hannibal Lecter - Le origini del male di Peter Webber (2007) o nelle tre stagioni della serie tv Hannibal nelle quali il personaggio ha subito una interessante rilettura da parte del suo ultimo interprete, Mads Mikkelsen.

Trascurando film di riferimento come Se7en o Copycat (usciti entrambi nel 1995), e - volutamente - le citazioni meno nobili alla Il silenzio dei prosciutti di Ezio Greggio o quelle televisive (scene e personaggi sono stati omaggiati da I Griffin, Dylan Dog, How I Met Your Mother, South Park, etc), nel nuovo millennio non sono molti i film che hanno raggiunto quei livelli, di qualità e di rispetto del genere. Mr. Brooks (2007) con Kevin Costner, per complessità e capacità mimetica del protagonista, e il coreano I Saw The Devil (2010) per la crudezza e ambiguità della vicenda, restano dei titoli interessanti, comunque validi, ma per noi la Top 5 degli ultimi anni è composta da questi film:


American Psycho (2000)
Ispirato all'omonimo romanzo di Bret Easton Ellis, il film di Mary Harron può contare sull'eccezionale Patrick Bateman di Christian Bale. Ma la rappresentazione della vita e delle allucinanti riflessioni del protagonista - unito a delle scelte visive eleganti e brutali insieme - hanno radici lontane, che ne fanno sicuramente un cult moderno e inseriscono il nostro assassino dal colletto bianco nella galleria dei mostri della storia del cinema.

Frailty - Nessuno è al sicuro (2001)
Per il suo debutto alla regia, Bill Paxton scelse di interpretare il padre del Fenton Meikis di Matthew McConaughey, uomo religioso e timorato di dio convinto di esser circondato dai demoni e di doverli eliminare dalla Terra. Questo il presupposto di un thriller troppo poco considerato che ci ha regalato la figura dell'omicida "Mano di Dio".

Zodiac (2007)
Per molti il vero capolavoro di David Fincher (Se7en, Fight Club, Gone Girl), ispirato alla vera storia del Killer dello Zodiaco che tenne in scacco la San Francisco di fine anni '60. Il rapporto tra i personaggi e la perfetta trama 'crime' ne fanno una perla nel genere, anche senza indulgere in efferatezze come altri suoi simili…


The Loved Ones (2009)
Attenzione a chi rifiutate le vostre attenzioni, non è detto che i folli più pericolosi siano uomini, e di mezza età. Il film di Sean Byrne presentato al Festival di Toronto del 2009 è una vera chicca da scoprire e conoscere, per lo stravolgimento (e l'utilizzo) di molti topoi del genere, per la spietata messa in scena di torture anche fantasiose e per la descrizione di una follia che molte persone che conoscete potrebbero aver sfiorato…

Chained (2012)
Alla creativa figlia di David, Jennifer Lynch, dovevamo già la sorpresa di Surveillance con Bill Pullman e Julia Ormand, ma nel 2012 il Noir in Festival ci permise di apprezzare l'interpretazione di Vincent d'Onofrio e la sua distorta educazione del piccolo Tim, costretto a vivere in una stanza. Ma a differenza dello splendido recente Room il suo "coniglio" continuerà ad assistere il suo aguzzino… lasciandoci con un terribile dubbio.