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I 40 anni di Taxi Driver: 20 cose che non sapevi su Robert De Niro

Celebriamo uno dei più grandi attori americani nel giorno dell'anniversario di Taxi Driver, capolavoro di Martin Scorsese

Taxi Driver

08.02.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Quarant'anni, l'8 febbraio 1976, fa usciva nei cinema americani Taxi Driver, capolavoro di Martin Scorsese che confermò Robert De Niro come uno dei più importanti interpreti del cinema americano. All'epoca, De Niro aveva già intascato il suo primo Oscar grazie al ruolo del giovane Vito Corleone ne Il padrino: Parte II e Taxi Driver gli avrebbe regalato la seconda di sette nomination nella sua carriera (mentre la seconda statuetta sarebbe arrivata con Toro scatenato qualche anno dopo). Ma è il personaggio di Travis Bickle, con quel suo indimenticabile monologo davanti allo specchio e il mohawk da lui sfoggiato alla fine del film, ad averlo reso leggendario.
 
Per celebrare il mito di Taxi Driver e il mito De Niro, scopriamo 20 aneddoti sull'attore che forse non sapevate.

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Travis Bickle, il granchio. De Niro ha detto di aver basato il personaggio di Taxi Driver su un granchio, per la sua tendenza subdola a spostarsi di lato, che ne rivelava l'inquietante natura passivo-aggressiva.
 
I genitori. De Niro è figlio della pittrice Virginia Admiral e dell'artista espressionista astratto Robert De Niro Sr. Dopo la sua nascita, il padre rivelò la sua omosessualità e lasciò la moglie.
 
È italiano solo per un quarto. Nonostante il nome e la fama da attore italo-americano, De Niro è italiano solo per un quarto, perché suo padre era mezzo italiano e mezzo irlandese, mentre la madre aveva origini olandesi, inglesi, francesi e tedesche. Robert De Niro, comunque, era molto vicino al nonno italiano, Giovanni De Niro (emigrato dal Molise), e si sente più che altro italiano, nonostante tutto.
 
Da piccolo era noto come Bobby Milk. Il soprannome, affibbiatogli durante la sua infanzia a Little Italy, New York, era dovuto al tono pallido della sua pelle.
 
No Dinero. Un altro suo soprannome gli è stato affibbiato dietro le spalle: gli autisti di Limousine a Los Angeles lo chiamano “No Dinero” per l'abitudine di lasciare mance scarse.

 
Lui e Scorsese si conoscevano da piccoli. De Niro e Martin Scorsese sono cresciuti a pochi isolati di distanza nel Greenwich Village a Manhattan. Vennero presentati formalmente a un party nel 1972, rendendosi conto che si conoscevano di vista.
 
È grande amico di Harvey Keitel. I due, provenienti da zone diverse di New York (De Niro dal Greenwich Village e Keitel da Brighton Beach, a Brooklyn), stabilirono un forte legame sul set di Mean Streets, e restano grandi amici ancora oggi.
 
Ha imparato il siciliano. Per il ruolo di Vito Corleone ne Il padrino: Parte II, passò quattro mesi a imparare il dialetto siciliano.
 
L'uomo dei record. Gli Oscar di De Niro si portano dietro vari record. De Niro è uno dei cinque attori ad aver vinto un Oscar per un ruolo non in lingua inglese – insieme a Sophia Loren, Marion Cotillard, Roberto Benigni e Benicio Del Toro – per la parte in siciliano ne Il padrino: Parte II. È uno dei diciotto attori ad aver vinto un Oscar per aver interpretato un personaggio reale ancora in vita all'epoca della premiazione (Jake La Motta in Toro Scatenato). È il primo attore ad aver vinto un Oscar per un sequel (Il padrino: Parte II) e lui e Marlon Brando sono gli unici due attori ad aver vinto l'Oscar per lo stesso personaggio (Vito Corleone ne Il padrino I e II).
 
Il primo Padrino prevede entrambi i suoi Oscar. In una scena in cui appare Vito Corleone, si vede un poster che pubblicizza un incontro di Jake La Motta.

 
A 17 anni capì di voler fare l'attore. Dopo essere uscito da un cinema con gli amici, disse che sarebbe diventato un attore. Nessuno gli credette, ma lui era talmente convinto che poco dopo mollò l'ultimo anno di liceo per entrare nella scuola di recitazione di Stella Adler.
 
Ha rotto una costola a Joe Pesci. In una scena di Toro scatenato, vediamo De Niro colpire Joe Pesci al fianco. Pesci emette una smorfia di dolore verissima: De Niro gli aveva accidentalmente rotto una costola. In due, nella vita, sono grandi amici. Non immaginiamo cosa De Niro riservi ai nemici.
 
I ruoli rifiutati. De Niro rifiutò il ruolo di Gesù ne L'ultima tentazione di Cristo e quello di Sal in Fa' la cosa giusta. Non solo: avrebbe dovuto interpretare Bill il Macellaio in Gangs of New York, ma si chiamò fuori dal progetto quando scoprì che avrebbe dovuto lasciare il Paese per diverse settimane per girare a Cinecittà. Daniel Day-Lewis lo sostituì.
 
Enzo Ferrari. Un altro progetto da lui sfiorato è il biopic di Enzo Ferrari che Michael Mann sta tentando di girare da una vita. Nel 1993, Mann offrì a lui il ruolo (di recente mollato anche da Christian Bale).

 
Meryl Streep è la sua attrice preferita. È con lei che preferisce lavorare. I due hanno recitato insieme tre volte, in Il cacciatore, La stanza di Marvin e Innamorarsi.
 
Ha fondato il Tribeca Film Festival. Nel 2002, un anno dopo gli attentati dell'11 Settembre, De Niro fu tra i membri fondatori di un festival di cinema che aveva lo scopo di rivitalizzare l'area di Tribeca, nella parte sud di Manhattan.
 
Si è sposato due volte. Con l'attrice e cantante Diahnne Abbott (1976-1988) e l'attrice, cantante e filantropa Grace Hightower. Ha sei figli, tra cui Drena De Niro, figlia della Abbott da lui adottata.
 
Supporta il Partito Democratico. Nel 1998 fu uno dei sostenitori di Bill Clinton dopo lo scandalo sessuale che gli fece rischiare l'impeachment. Ha poi appoggiato la campagna presidenziale di Al Gore nel 2000, di John Kerry nel 2004 e di Obama nel 2008.
 
Il film perduto con Sergio Leone. Dopo C'era una volta in America, Leone lo avrebbe voluto come protagonista di Leningrado, l'epico film di guerra che si apprestava a girare. La morte del regista pose fine al progetto.
 
Ha battuto il cancro. Come ogni personalità bigger than life che si rispetti, De Niro è un sopravvissuto. Nella sua vita, ha infatti battuto un cancro alla prostata, che gli fu diagnosticato nel 2003.