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Dall'Overlook Hotel alle 'Cabin in the Woods', 10 vacanze horror dalle quali scappare

La casa nel bosco è da sempre un classico del genere, a volte un modello difficile da replicare o rinnovare, più spesso una prigione terrificante che non concede speranza

08.04.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Definirle vacanze rischia di suonare inadatto, visto il tasso di tensione che comportano, ma spesso sono proprio quelle le situazioni ideali nelle quali far germogliare i semi di un buon horror. O quanto meno di un film di genere, anche di serie B. I campeggi dei serial killer anni '70 e '80, le case fuori mano di maniaci di ogni sorta, le campagne infestate dagli zombi (dal film omonimo capostipite alla rilettura di Jane Austen vista di recente) o alberghi isolati hanno ormai prodotto un imprinting negativo in milioni di cinefili in cerca di una località amena dove rilassarsi con amici, parenti o amati. Senza che le varie aziende del turismo internazionali ce ne vogliano, ripercorriamo alcuni di questi film e delle tipologie appena citate, per scherzarci su o - magari - iniziare la selezione in vista delle prenotazioni estive.



Quella casa nel bosco
Uscito nel 2012 è stato uno degli ultimi, ma proprio per questo si è preso la libertà di rileggere il genere, giocandoci. E riuscendoci. Una sintesi movimentata e divertente di molti topoi tanto amati dai fan ambientata in uno degli ambienti più classici.

La casa
E se la 'Cabin in the Woods' è un ambiente classico lo dobbiamo principalmente al Cult di Sam Raimi del 1981. E ai tanti suoi epigoni, passando per The Messengers, Sinister, The New Daughter e fino all'omonimo film di Fede Alvarez del 2013.



Bates Motel
Il titolo della nota serie tv è fuorviante, è vero, ma ci aiuta a unire due vere pietre miliari della sottocategoria 'alberghiera'. Tanto nello Psycho di Alfred Hitchcock quanto nello Shining di Stanley Kubrick la follia cova ed esplode proprio nella solitudine e nell'isolamento di un albergo dove vi auguriamo di non fermarvi mai.

Cabin Fever
Una variazione sul tema identificato poco sopra, è il film del 2002 diretto da Eli Roth. Un onesto prodotto piuttosto gore capace incredibilmente di farsi capostipite di una piccola saga capace di sfruttare il doppio senso nel titolo e una analogia - tra l'ironico e la denuncia - con ben altre malattie trasmittibili per via ematica. Per gli interessati, ecco i titoli: Cabin Fever 2 - Il contagio (2009), Cabin Fever: Patient Zero (2014) e il remake Cabin Fever (2016).

Wrong Turn
Bastano una svolta, una sosta sbagliata, per trovarsi nell'incubo. Lo insegna il film omonimo Wrong Turn - Il bosco ha fame (2003), seguito poi dagli 'inutili' Wrong Turn 2 - Senza via di uscita (2007), Wrong Turn 3 - Svolta mortale (2009), Wrong Turn 4 - La montagna dei folli (2011), Wrong Turn 5 - Bagno di sangue (2012) e Wrong Turn 6 - Last Resort (2014). Ma tra i film sul genere 'maniaci offroad' ci sono anche titoli da non perdere, come il Wolf Creek che fece scappare la gente dalla proiezione cannense, La casa dei 1000 corpi che consacrò Rob Zombie o il classico Le colline hanno gli occhi (e remake).



Jeepers Creepers
Ma se maniaci e assassini sono in genere fin troppo reali, e per questo spaventosi, anche altre creature sembrano prediligere gli stessi ambienti angusti e nascosti visti con esiti diversi in Il silenzio degli innocenti o The Call. Come nel caso dell'antro bestiale del demone ricorrente di Jeepers Creepers - Il canto del diavolo e del suo sequel...

Dead Snow
Quanto a deviazioni, però, non si può trascurare il film del 2009 diretto da Tommy Wirkola nel quale isolamento, baita (in questo caso di montagna, ma assolutamente legittima) e non morti aggressivi si uniscono in un crescendo surreale e divertente che nel 2014 cambiò ambientazione per continuare la storia in Dead Snow 2: Red vs Dead.

Misery non deve morire
Nel 1990 Rob Reiner portò sullo schermo il romanzo omonimo (Misery, come da titolo originale) di Stephen King. Facendone un cult, grazie alle interpretazioni di James Caan e di una mai così inquietante Kathy Bates, entrata di diritto nell'olimpo delle maschere horror del cinema. Eppure tra i 'prigionieri' o gli assediati da maniaci omicidi vale la pena ricordare anche le piccole grandi sorprese di La scomparsa di Alice Creed e Severance - Tagli al personale (da vedere anche solo per ridere del geniale sottotitolo italiano!).



Lake Placid
Boschi, montagna, collina… perché non lago? Tutto sommato un habitat ideale per 'gestire' presenze mostruose con le quali stabilire legami pericolosi. Come quelli che vedono protagonisti i coccodrilloni della saga continuata - dopo il primo film del 1999 - con Lake Placid 2 - Il terrore continua (2007), Lake Placid 3 - Calma apparente (2010), Lake Placid 4 - Capitolo finale (2012) e il Lake Placid vs. Anaconda del 2015.

The Blair Witch Project
Come per gli antri di Jeepers Creepers, a volte le 'cabin in the woods' possono non essere pericolose in sé, quanto piuttosto nascondigli di presenze da evitare, o magari abitazioni abbandonate da vittime precedenti. È un po' il caso di The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair, fenomeno che ci faceva piacere citare pur se solo tangente al discorso portato avanti. E che rappresenta un ottimo esempio di foreste che sarebbe meglio non attraversa, a prescindere dal fermarvisi o no, come anche quella del giapponese The Forest (2016) che sfrutta la leggenda della foresta di Aokigahara, il "Mare di alberi" conosciuta per i tanti suicidi che vi avvengono (come raccontato anche da Grave Halloween nel 2013 e da La foresta dei sogni di Gus Van Sant nel 2015).