NOTIZIE

Creativi o blasfemi, gli horror cristologici fanno paura

Senza scupoli! Quando la religione diventa spaventosa e il cinema punta in alto nemmeno Gesù si salva

11.03.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Lascia stare i santi, recita un celebre detto popolare. Figurarsi il più santo di tutti, Gesù Cristo, figlio del Creatore per antonomasia universalmente rinomato. Eppure, si sa, un genere come l'horror - per sua natura - non può e non deve rispettare nessuno. Soprattutto una figura tanto in alto; meglio se celebrata, santificata o idolatrata da milioni di persone. Una pubblicità niente male per film di serie A, B o Z che hanno tirato nel loro calderone persino l'Agnello Sacrificale "che toglie i peccati del mondo". È risaputo che molti blockbuster, o comunque grandi produzioni, abbiano spesso fatto ricorso a figure allegoriche e cristologiche come lo stesso Superman o il Neo di Matrix, ma anche Luke Skywalker o la Ripley di Alien, capace di risorgere nel corso della saga, per aggirare l'ostacolo. C'è chi si limita a riferimenti solo nominali, come il Cross Bearer ('portatore della croce') del 2002 diretto da Adam Ahlbrandt nel quale un senzatetto fanatico religioso uccide un tossicodipentende. C'è chi sfrutta stratagemmi fantasiosi, come quello degli Stati di Allucinazione del 1980, nel quale tra le visioni del protagonista appare un Gesù Cristo in croce dalla testa mostruosa.



Non tutto riuscirà a essere ugualmente horror, e in molti casi forse certi risultati sono più fantasy o fantascientifici, ma se non vi offendete facilmente - o non siete particolarmente religiosi - il divertimento è assicurato. Tanto negli eccessi alla 'Amish Vampires in Space' (libro - per ora - di Kerry Nietz apparso al Tonight Show di Jimmy Fallon) o quelli di certi apparentamenti tra il concetto di ritorno dalla morte degli zombi e quello proprio della resurrezione. Di contro, vi invitiamo a non esser troppo rigidi e a non disdegnare uno sguardo a certa cinematografia cristiana. Anche quella troppo militante alla Final: The Rapture, emblematica della tendenza 'terroristica' di certe confessioni tesa a "terrorizzare i non credenti", come dichiarato dallo stesso regista Tim Chey.

Realtà e fantasia si uniscono in una delle - indimenticabili e imperdibili - pietre miliari del genere, nella quale trova riscontro la teoria secondo la quale proprio Gesù sarebbe un alieno sceso sulla Terra: Il signore del male di John Carpenter. Prelevato da un UFO tre giorni dopo la crocifissione secondo l'esperto di Bibbia Barry Downing, addirittura un pleiadiano secondo alcuni siti che arrivano persino a citare Papa Francesco e la sua ammissione della vera natura di Cristo, anche nel film del 1987 risulta essere "un essere di origine extraterrestre", che finiamo per scoprire in una visione che ci perseguita per tutta la durata della storia raccontata…



Eppure la soluzione potrebbe essere molto semplice… se solo si stesse parlando di un Gesù alternativo? Un surrogato… O un clone, come suggerisce il For Christ's Sake del 2010 di Dustin Hubbard, o come tentano di fare i protagonisti nei loro deliranti esperimenti sul DNA. Una trasformazione diversa - e più disturbante ancora - è quella che propone l'underground Subconscious Cruelty del 2000, che nella sua quarta sezione (Right Brain/Martyrdom) ci mostra un cristiano onanista trasformato - in sogno - in Cristo da due uomini, e torturato poi da tre donne. Una divinità presunta, insomma, che torna tanto in L'ultimo messia (2006), dove Edward Furlong sostiene di essere il 'visitatore' del titolo, quanto nel Comedy-Horror Jesus H. Zombie (2006) nel quale torna l'apparentamento detto con corollario di miracoli sanguinolenti. E anche qui si trovano interessanti connessioni con pubblicazioni cartacee, stavolta sotto forma di graphic novel: Jesus Hates Zombies di Stephen Lindsay, nel quale il figlio di Dio viene mandato a salvare un Pianeta invaso da non morti e sul quale camminano ancora vecchi amici come Madre Teresa, Elvis Presley e Abraham Lincoln.

Potrebbero rientrare nella categoria degli zombi, e dei non (più) morti, anche i classici risorti. Uno dei quali rivive - seppur con una certa licenza creativa - nel Jesus Gris di Cronos di Guillermo del Toro. Una sorta di immortale creato artificialmente che potrebbe far comodo in caso di scontri definitivi - come nell'Apocalisse della Settima profezia (1988), anticipata dal Cristo ritornato di David Bannon - o di Anticristi pronti a scatenarli (Omen, Rosemary's Baby o l'Holocaust 2000 del 1977 con Kirk Douglas, Agostina Belli e Adolfo Celi). Quando non di un Dio vendicativo di altri tempi che non disdegna mandare i propri angeli a torturare un povero cristo perché ammetta i propri peccati, come si vede in Fatal Flaw (2008). Per fortuna a risollevare lo spirito arrivano dei simpatici pazzi, pronti a non prendere nulla sul serio, né se stessi né gli altri, e a regalarci perle come il "Kung-Fu Action-Comedy-Horror-Musical" sul secondo avvento di Jesus Christ Vampire Hunter (2001), film che inizia con il protagonista seduto su una spiaggia a paragonare il Regno di Dio a un castello di sabbia prima di lottare - grazie alle sue doti nelle arti marziali e nella falegnameria - contro delle vampiresse lesbiche al fianco del leggendario luchador El Santo.