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Alien 5 abbandona la continuity. Blomkamp vuole un finale diverso

Il regista di Humandroid spiega come sara' il suo nuovo sequel del cult di Ridley Scott

26.02.2015 - Autore: Mattia Pasquini
Non e' una novita' che Hollywood abbia abbandonato ogni 'rispetto' nei confronti di saghe filmiche entrate nella storia, e nei cuori dei fan, ma quella di Alien sembra essere davvero diventata 'terra di conquista' cinematografica. Almeno a vedere gli stravolgimenti, le aggiunte, le nuove linee narrative che di volta in volta la riguardano. E che ora promettono di tornare alle origini, per dar loro una nuova conclusione.

Questa l'intenzione di Neill Blomkamp, da poco confermato alla regia del prossimo Alien 5, che ha dichiarato piuttosto esplicitamente: "Voglio che sia letteralmente come il fratello genetico di Aliens, in modo da avere Alien, Aliens e poi questo film". Questo comporterebbe un deciso cambiamento nella continuity della Saga, alla quale il regista di Humandroid dara' una propria personale nuova conclusione.

Di fatto l'Alien 3, che segno' il debutto registico di David Fincher, e l'Alien: Resurrection di Jean-Pierre Jeunet (su uno script di Joss Whedon) verrebbero tagliati fuori. Per la gioia di molti appassionati. E, pare, anche per quella della stessa Sigourney Weaver. "Mi piacerebbe portare Ripley fuori, orbitando nello spazio, e dare una degna conclusione a quella che era una storia davvero eccellente - ha dichiarato la storica protagonista (una volta piuttosto lontana dall'idea di questo film). - Cosi', quando qualcuno come Neill Blomkamp improvvisamente mi dice di essere 'interessato a finire la storia' le mie orecchie si aguzzano".

"E' una grande serie, merita un grande finale. So che i fan lo vorrebbero. Per questo spero che tutto vada per il verso giusto", ha concluso il cineasta sudafricano, risuonando perfettamente con quanto dichiarato dall'attrice. D'altronde i due sono in stretto contatto, e questo non puo' che lasciar presagire ottimi esiti… Anche per le ulteriori dichiarazioni di Blomkamp sulla sua visione del dramma spaziale che potremmo iniziare a sognare: "E' una specie di incubo freudiano. Questo elemento e' cio' che lo rende attraente… un film del tipo tradizionale in cui il mostro ti bracca in un corridoio scuro"

La sua eccitazione e' la nostra, ed e' un elemento confortante. Soprattutto potendo contare sui tanti bozzetti e schizzi e foto di backstage che sono gia' apparsi (e continueranno presumibilmente a farlo) sul suo profilo instagram.