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L'altra sporca ultima meta

Invece del "machismo" anni '70 della coppia Reynolds/Aldrich abbiamo in questa versione aggiornata del classico prison-movie, un'opera più leggera e briosa

L'altra Sporca Ultima Meta

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
The Longest Yard, Usa, 2005;
Di Peter Segal; con Adam Sandler, Chris Rock e Burt Reynolds

L’asso del football Paul Crewe (Adam Sandler) viene arrestato in seguito ad una notte di baldoria, in cui ha guidato in stato di ubriachezza. Nel penitenziario il ricco ed agiato giocatore scopre tutta la durezza e gli abusi della prigionia, ma trova inaspettatamente una serie di “compagni di sventura” in Caretaker (Chris Rock) e soprattutto il vecchio coach Nate Scarbrough (Burt Reynolds), che lo aiutano nelle peripezie. Quando però il direttore del penitenziario Warden Hazen (James Cromwell) propone a Crewe una partita tra guardie e detenuti, il match diventa ben più di una semplice amichevole: per Paul e gli altri diventa l’occasione di rivincita nei confronti di coloro che li maltrattano quotidianamente. Ma Hazen non ha intenzione di lasciar perdere la propria rappresentativa, e propone al giocatore di truccare l’incontro...

Nell’ideare il remake del celeberrimo cult diretto da Robert Aldrich, la Paramount ha compiuto un deciso processo di aggiornamento della pellicola, spostando maggiormente il tono della vicenda verso la commedia. Come protagonista è stato scelto il già collaudato ed affidabile (almeno al botteghino americano) Adam Sandler, che anche in quest’occasione riesce ad offrire una performance attoriale sorniona ma di efficace presa sul pubblico. Dal canto suo il regista Peter Segal, che lo ha già diretto in altri due lungometraggi, gli permette di sfoggiare tuta la sua naturale simpatia, costruendogli addosso l’intera struttura portante del film. Accanto a Sandler va segnalato poi un Chris Rock scatenato e sempre divertente nel suo recitare costantemente sopra le righe.  

Insomma, invece del “machismo” anni ’70 della coppia Reynolds/Aldrich abbiamo in questa versione aggiornata del classico prison-movie un’opera più leggera e briosa, costruita addosso alle caratteristiche del proprio protagonista (come del resto lo era l’originale...). Spigliato ed ironico, “L’altra sporca ultima meta” si propone come un lungometraggio destinato al largo consumo del pubblico. Volendo mettere da parte per due ore il gusto cinefilo e la nostalgia del vecchi film, con Sandler, Rock e gli altri strampalati membri del gruppo almeno ci si diverte, e non poco. Per un prodotto di questo genere l’obiettivo è dunque pienamente raggiunto.