Kingsman: Il cerchio d'oro

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In Kingsman: Il Cerchio d’oro i nostri eroi si trovano a dover fronteggiare una nuova sfida. Quando il loro quartier generale viene distrutto e il mondo è tenuto in ostaggio, la loro missione li porta a scoprire un’organizzazione di spie alleata, basata negli Stati Uniti, chiamata Statesman e precedente alla formazione dei Kingsmen. In una nuova avventura che testerà la forza e l’arguzia degli agenti ai limiti estremi, queste due organizzazioni d’elite si uniranno per combattere contro il nemico comune per salvare il mondo… una cosa che ormai sta diventando un’abitudine per Eggsy!

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Kingsman: The Golden Circle
GENERE
NAZIONE
United Kingdom
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
141 min.
USCITA CINEMA
21/09/2017
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2017
di Mattia Pasquini

Tornano i ragazzi del Secret Service, i Kingsman con cui Matthew Vaughn conquistò pubblico e critica nel 2014: eleganti e letali, spiritosi e kitsch, gli 007 del nuovo millennio confermano la ricetta fortunata anche nel Kingsman - Il cerchio d'oro con cui lo stesso regista torna a giocare col genere, tentando di bissare quel successo. Obbiettivo che probabilmente verrà raggiunto, alla fine, anche se attraverso un percorso piuttosto standard per quanto riguarda questo tipo di sequel.

Puntano sulla ripetizione di canoni e dinamiche, infatti, Jane Goldman e lo stesso Matthew Vaughn. Lasciata la traccia del fumetto originario di Mark Millar e Dave Gibbons, gli sceneggiatori non sembrano troppo interessati all'aspetto spy, forti della possibilità di mettere in campo una squadra tanto vincente, tra ritorni importanti e new entry decisamente pop, come quella - incredibile e sorprendente - di Sir Elton John, di nuovo al pianoforte sul grande schermo dopo il Tommy del 1975, e della villain Julianne Moore, vintage e spietata come nella miglior tradizione.

Meno James Bond, quindi, e molto Cinecomic: volendo localizzare questo secondo (difficile non aspettarsene altri) capitolo delle avventure di Taron Egerton & soci. Un capitolo che si lascia volutamente alle spalle verosimiglianza e credibilità puntando su eccessi fumettistici - anche visivi - e sulla 'quantità'. "Size matters", si dice, e in questo caso l'ipertrofia di action e personaggi produce coerentemente il "protocollo Apocalisse" per il quale finiamo per ritrovarci in un fascinoso Kentucky e in un generico 'nulla' latinoamericano: sede del Diner Quartier Generale dei cattivi e del più interminabile e caciarone redde rationem che si ricordi da qualche tempo a questa parte. Un divertente hellzapoppin' alla Dick Tracy, cruento ma senza spargimento di sangue, che purtroppo non aggiunge pathos al bilancio generale.