La spia - A Most Wanted Man

La spia - A Most Wanted Man

La spia tedesca Gunter Bachmann è alle costole del ceceno Issa Karpov, giunto ad Amburgo per reclamare l'eredità di suo padre, un ex ufficiale russo, contenuta nella cassetta di sicurezza di una banca locale. Ma l'uomo potrebbe nascondere un segreto, ed essere in combutta con un leader musulmano dedito al terrorismo internazionale.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
A Most Wanted Man
GENERE
NAZIONE
United Kingdom
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Notorious Pictures
DURATA
121 min.
USCITA CINEMA
30/10/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
“L'anti-Homeland”, potremmo definire cosÌ l'adattamento cinematografico del romanzo Yssa il buono, scritto da John Le CarrÉ nel 2008 e ambientato in quella Amburgo dove il romanziere un tempo lavorava come agente segreto al servizio di Sua MaestÀ. 

In un momento in cui “spionaggio” È sinonimo di spettacolarizzazione e costante tensione in confezione serializzata, A Most Wanted Man percorre la strada inversa, cercando respiro e immergendosi in pieno in dubbi, voglia di creare pause prima di agire - in modo da tenere la visione globale di una determinata situazione - e soprattutto il sacrificio ad una vita miserabile dove l'unica garanzia È rinunciare totalmente a intimitÀ e ad ogni forma di gioia. Tutto pur di mantenere la sicurezza di un Paese. 
 
Sentimenti scolpiti alla perfezione sul volto di Philip Seymour Hoffman in una delle sue ultime apparizioni cinematografiche. Un ruolo sofferente e silenzioso: nei panni dell'agente della sicurezza nazionale Günther BachmannHoffman se ne va in giro come un pugile stanco, arrivato all'ultimo round della sua carriera di spia. Siamo abituati a vedere i super-agenti alla Bourne totalmente mancanti di ogni emozione, puntualmente lontani dalla loro umanitÀ. A Most Wanted Man illumina invece le vite di coloro che stanno dietro una scrivania e che allo stesso modo dei vari 007 hanno una vita altrettanto dura, forse piÙ frustrante. Persone che tengono una bottiglia di whisky nascosta nel cassetto, per affrontare i momenti piÙ critici.

La trama È incentrata sul terrorismo moderno. Amburgo È stata la cittÀ che ha ospitato alcuni dei terroristi che hanno dirottato gli aerei dell'11 settembre. Tredici anni dopo seguiamo le tappe di un'operazione basata sul monitoraggio di un immigrato clandestino ceceno, sospettato di voler entrare in affari con i terroristi mediorientali. Lo script sottolinea al massimo l'atmosfera di paranoia dei governi occidentali che seppur in collaborazione contro i terroristi, non riescono mai a fidarsi pienamente l'uno dell'altro. PerchÉ lotta al terrorismo significa controllo. E controllo significa potere. Ecco perchÉ, come il film mostra, si creano perfino fazioni opposte sotto il tetto di uno stesso ufficio. 
 
Il film di certo non brilla di originalitÀ, dal momento che sono tutti temi che una serie TV come Homeland ha giÀ raccontato. Questa spia, interpretata da un grande protagonista, si muove in un film dalle atmosfere meno gelide rispetto a La talpa (bellissimo film tratto sempre da Le CarrÉ) e catturate alla perfezione da Anton Corbijn, fotografo professionista al suo terzo film dietro la macchina da presa. Il regista olandese crea immagini fascinose, sceglie gli ambienti giusti, raduna un cast perfetto. Eppure, come nel caso precedente di The Americanla sua corsa creativa si ferma lontana dal traguardo. Atmosfere ed eleganza non bastano a tenere in piedi un film.

Presto il nemico numero uno di questa storia si rivela: la noia. Il film, come i suoi protagonisti, si stanca presto, snodandosi in un terzo atto poco appagante. Quel che rimane È il peso dell'operazione –come lo stesso regista ha fatto notare qui – emotivamente carica, perchÉ non capiterÀ piÙ di ritrovare Hoffman protagonista assoluto di una nuova vicenda. 
 
di Pierpaolo Festa