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Sotto corte marziale

Una sceneggiatura che fila senza sbavature tiene sempre alta la tensione drammatica del film.

Sotto corte marziale

14.04.2003 - Autore: Adriano Ercolani
Harts War, Usa, 2002 Di Gregory Hoblit; con Bruce Willis, Colin Farrell, Marcel Iures, Linus Roache, Cole Hauser, Terrence Howard.   La vicenda si svolge in Belgio, durante la Seconda Guerra Mondiale: siamo alla fine del 1944, ed il tenente Thomas Hart (Colin Farrell) viene catturato dai soldati tedeschi ed internato in un campo di prigionia. La base militare viene comandata con ferocia e violenza dal colonnello Visser (Marcel Iures), che impone il proprio volere senza alcuna vergogna. Dallaltra parte del filo spinato, a comandare i soldati americani prigionieri, si trova il colonnello William McNamara (Bruce Willis), valoroso soldato in attesa di poter dimostrare sul campo il proprio valore. Quando però due ufficiali americani di colore vengono internati, tra i ragazzi del colonnello scoppia unondata di violento razzismo, che porta allassassinio di uno dei due malcapitati. Il sopravvissuto Lincoln Scott (Terrence Howard) viene poi trovato accanto al cadavere del soldato Vic Bedford (Cole Hauser), uno dei più razzisti giovani del capannone. Sarà proprio Hart a dover difendere, di fronte alla corte marziale presieduta da McNamara, il giovane aviatore accusato di omicidio.   Una delle caratteristiche principali di tutto il cinema che fino ad ora il regista Gregory Hoblit ci ha dato, dal giallo di Schegge di Paura (Primal Fear, 1996) al fantasy Frequency (id., 2001), è stata quella di una sicura professionalità ed una certa competenza nel saper offrire allo spettatore uno spettacolo decente ed un prodotto allaltezza delle aspettative. Questo suo nuovo Sotto Corte Marziale, pur non essendo una pellicola che rimarrà impressa nella storia del cinema di guerra, conferma comunque le doti del suo autore, il quale riesce a costruire un buon melodramma, e soprattutto a creare una messa in scena accattivante e di buona fattura; la maggior parte del merito va soprattutto al buon cast tecnico che compone il film, a partire dalle scenografie della veterana Lilly Kilvert e dalla fotografia di Alar Kivilo, che già avevamo apprezzato per Soldi Sporchi (A Simple Plan, 1998) di Sam Raimi. Ciò che comunque tiene in piedi Sotto Corte Marziale è sopratutto la buona sceneggiatura, firmata a quattro mani da Terry George e Billy Ray: il plot infatti, pur non brillando in originalità, si mantiene comunque su standard qualitativi piuttosto alti, portando avanti la storia su binari diversi e mantenendo comunque sempre alta la tensione drammatica; anche i personaggi poi sono ben delineati, soprattutto quelli di contorno. Ovviamente,anche gli attori contribuiscono alla riuscita del film, in particolare la giovane promessa Colin Farrell, che vedremo tra poco anche nellattesissimo Minority Report (id., 2002) di Steven Spielberg. Anche Bruce Willis, da parte sua, offe la solita,professionale interpretazione, senza brillare però stavolta per eccessivo coinvolgimento: lo abbiamo preferito, e di gran lunga, nel divertente Bandits (id., 2001) di Levinson.