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Venezia 68: Il leone ruggisce in russo

Cronache dalla cerimonia di premiazione. Le emozioni di Aronofsky, Fassbender e Sokurov: "il cinema internazionale è vivo più che mai"

Alexander Sokurov

10.09.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Venezia
Qui tutti i premiati di Venezia 68

Cominciamo con gli esclusi: Cronenberg e Polanski rimangono a bocca asciutta. Così come George Clooney e le sue “Idi di marzo”. Eppure, la platea della Sala Grande del Lido è pronta a farsi sentire a suon di applausi fino a Piazza San Marco; la sala stampa, invece, è affollata da giornalisti armati fino ai denti di tecnologia e collegati su internet per essere i primi ad annunciare al mondo i vincitori della sessantottesima Mostra.

A dire la verità il nome di “Faust, circolava già da stamattina secondo gli ultimi rumor: “Ci sono film che ci fanno ridere, film che ci fanno piangere, film che ci fanno pensare. E poi ci sono film che ci cambiano la vita per sempre” – dice il presidente della giuria Darren Aronofsky, chiamando Alexandr Sokurov sul palco per consegnargli il Leone d’oro. Un premio che ha provocato qualche scontento tra i giornalisti (qui la nostra recensione), e un film che ha suscitato la domanda definitiva: capolavoro o puro esercizio di stile?

Sokurov avanza verso il microfono e dichiara: “Sono molto commosso, per un oggetto così piccolo ho percorso una strada davvero lunga, e questa è una gioia enorme. Sono felice, di vivere nel cinema, di vivere in Europa, e felice che qui siamo tutti in grado di comprenderci. ‘Faust’ è decisamente un film internazionale: un giorno sul set ho contato la mia troupe e c’erano persone provenienti da trentotto paesi!”. E il regista ringrazia anche l’uomo che lo ha invitato alla Mostra: “Non riesco a nascondere la mia ammirazione per Marco Mueller che ai miei occhi è l'europeo più europeo. Grazie a tutti, al mio gruppo di lavoro, ai giornalisti e agli spettatori per aver compreso il mio film”.

Questo il premio massimo, eppure i veri applausi arrivano nel momento in cui un emozionato Michael Fassbender ritira la Coppa Volpi per la grande, grandissima interpretazione in “Shame (qui la nostra recensione del film): “Buonasera Venezia, grazie mille! – dice l’attore in italiano – Mi sento privilegiato e umile. E’ davvero fantastico essere capaci di rischiare e vedere il responso positivo degli spettatori. Ringrazio il mio regista Steve McQueen che è il mio eroe. È un privilegio trovarsi qui in mezzo ad attori e filmmakers… e insieme a Gary Oldman che ho sempre seguito, sin da quando avevo quattordici anni” (qui potete leggere la nostra intervista all'attore)

Terraferma” di Emanuele Crialese (qui la recensione) si aggiudica il premio speciale della giuria. Nelle parole del giurato Todd Haynes, Crialese merita il premio “per aver esplorato complessi temi sociali e averli raccontati con uno stile da maestro”. Il regista arriva sul palcoscenico e, dopo ringraziamenti chilometrici a produttori e team creativo, afferma: “Voglio ringraziare gli abitanti di Lampedusa e Linosa per avermi supportato e insegnato a guardare attraverso l’orizzonte”.

Affiancato sul palco dalla madrina della Mostra Vittoria Puccini, l’occhialuto nerd Aronofsky afferma: “Questi ultimi giorni a Venezia sono stati fantastici ed esaltanti per la qualità dei film in Concorso. Ne abbiamo visti così tanti e la brutta notizia è che ci sono pochi premi da assegnare alla Mostra. La buona notizia, invece, è che il cinema internazionale è vivo. Più che mai”.