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Michael Fassbender, king of full frontal

La nostra intervista a uno degli attori del momento, l'ex bastardo di Tarantino che in "Shame" si trasforma in un sex addicted

Michael Fassbender

05.09.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Shame”, ovvero uno dei film più interessanti presentati in Concorso a Venezia 68: il lungometraggio dell’inglese Steve McQueen esplora i temi della sex addiction, della solitudine e delle complicate dinamiche familiari (qui la recensione). A poche ore dalla proiezione ufficiale, al lido non si parla altro che del nudo integrale e delle scene di sesso interpretate da Michael Fassbender, l’ex bastardo di Tarantino sparato nell’olimpo delle star a tempi record. Dunque non è insolito che il nostro incontro con l’attore cominci proprio con lui che si accende una sigaretta, pronto a rispondere a domande potenzialmente scomode. In realtà a Fassbender piace molto parlare delle sue passioni e affermare che avrebbe lavorato con McQueen, anche se quello non gli avesse mai mostrato il copione del film. “Sapete – ci avverte – quando si va a vedere un film di Steve, non è che si assiste allo spettacolo sgranocchiando pop-corn!”.

Michael Fassbender in Shame

Michael togliamoci subito di mezzo la domanda sul tuo nudo…
Volete sapere se è stato imbarazzante per me essere nudo e fare finta di masturbarmi davanti a una troupe?… Certo che sì!

Come ha reagito quando hai letto per la prima volta la storia del film?
La verità è che questi sono i ruoli che adoro. Ovviamente la componente sessuale è una cosa che cerchiamo e cercheremo sempre di capire, questa è la verità. Ma al di là di ogni ragione, una cosa è certa: oggi il sesso è anche una questione di profitto ed è ovunque, dai soft drinks ai cereali a colazione!

Come mai ami questi personaggi?
Non mi piace trovarmi in una comfort zone, quello che adoro, invece, è andare al lavoro anche con una certa emozione, una certa paura forse. Questo è il mio metodo: mi piacciono personaggi che si trovano in un’area grigia, non mi va di imboccare l’audience con certezze, mi piace l’ambiguità.

Il film è una produzione britannica, ma avete deciso di ambientarlo a New York, una scelta ben calcolata…
Proprio così, lo scopo era avere accesso ad ogni eccessività. Per questo cercavamo una città viva ventiquattro ore al giorno e New York è perfetta.

Michael Fassbender e Steve McQueen a Venezia

Come credi che reagiranno gli americani quando vedranno il film?
È strano, gli americani accettano i nudi femminili, ma poi ecco che arriva un full frontal maschile e tutti gridano allo scandalo. Sono curioso di vedere come la prenderanno. Eppure finché nei loro film vengono tagliate le teste o vengono crivellate le persone, tutto va bene.

Nel film seguiamo il presente disturbato del tuo personaggio, non conosceremo il suo futuro e ne sappiamo pochissimo sul suo passato sicuramente travagliato. Come hai sviluppato questo ruolo?
Abbiamo immaginato una backstory del personaggio per studiarlo, qualcosa che però non vi rivelerò, perché la nostra intenzione è quella di non spiegare troppo. Non volevamo rischiare di rimanere intrappolati in soluzioni scontate o di semplificare i temi trattati. Anche per questo abbiamo chiuso il film ponendo una domanda agli spettatori, ma non fornendo loro la risposta.

E adesso eccoti ricercato da tutti a Hollywood. Stai imparando a dire no ed essere selettivo nei confronti delle offerte dei produttori?
Il pericolo di fare l’attore è che è un mestiere insicuro, specialmente all’inizio della carriera.  Adesso, però, mi prenderò una pausa fino a dicembre. Almeno davanti la macchina da presa. Ci sono, invece, progetti che voglio sviluppare con la mia casa di produzione: adoro incontrare gli sceneggiatori e fare brainstorming con loro alla ricerca di nuove storie.

Michael Fassbender in X-Men L'inizio

Quanto ti piace tenerti impegnato? Riesci ad avere tempo per la tua vita sentimentale?

Ho lavorato venti mesi di fila in diversi progetti. Non mi sono mai fermato. In quanto alle relazioni sentimentali, credo che sia molto difficile per me adesso. E poi sono molto egoista riguardo al mio lavoro: capita che mi sveglio anche alle tre del mattino per lavorare e poi dormo fino alle dodici e poi ricomincio. Ho dei ritmi bizzarri!

Ok, parliamo ancora del tuo tempo libero. Quali sono le tue passioni?

Amo i gokart e stravedo per le moto. Sono venuto qui in moto dalla Sicilia. Sto facendo questo giro dell’Europa con mio padre. Abbiamo percorso più di tremila miglia. Lui è ripartito verso casa. Io rimango un po’ e poi andrò in Spagna.

In Sicilia?
Sì sono stato quattro giorni a Taormina. Abbiamo guidato nelle montagne vicino l’Etna e ci siamo persi un po’. Non è la prima volta che vengo in Italia, sono stato a Roma, Ischia, Capri e Napoli. Amo gli italiani e il vostro senso dell’umorismo, non siete poi così diversi da noi irlandesi. E poi adoro guidare in Italia, siete matti qui!

Michael Fassbender in Bastardi senza gloria
 
Ti è mai capitato di parlare con Ewan McGregor di moto?

Certo, gli ho chiesto tantissime cose sul set di “Haywire” di Steven Soderbegh. Lui è più esperto di me al riguardo. Ne ho parlato anche con Brad Pitt al Festival di Sarajevo, anche lui ha una passione per le moto.

E a proposito di Pitt, ti capita mai di rivedere il resto dei bastardi di Tarantino?
Ho visto Eli Roth qui a Venezia, abbiamo chiacchierato dieci minuti. Non sono riuscito a parlare con Christoph Waltz, l’ho mancato di un giorno al lido. Ma sono certo che lo vedrò presto.  

Recentemente hai lavorato anche con Ridley Scott sul set di “Prometheus”, il prequel di “Alien”…
Posso solo dirvi che lavorare con Ridley è stato un privilegio: è un uomo preciso che sa comunque esprimere il suo sense of humour sul set. Una persona molto rilassata. Il film sarà davvero speciale.

"Shame" sarà distribuito nelle sale dalla BIM a partire da gennaio 2012