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Toronto: Willis vs. Gordon-Levitt in Looper

Il carisma dell'icona dell'action anni Ottanta a confronto con la freschezza del nuovo talento americano

Bruce Willis, Joseph Gordon-Levitt

08.09.2012 - Autore: Adriano Ercolani, da Toronto
Sono senza dubbio il passato, presente e futuro dell’action mainstream hollywoodiano. Bruce Willis, mitico protagonista della saga di Die Hard, ha incrociato la strada di Joseph Gordon-Levitt, neostar che grazie a Christopher Nolan si è imposto al grande pubblico con Inception e Il cavaliere oscuro – Il ritorno.

In Looper, film che ha ufficialmente aperto il Toronto Film Festival 2012, i due in realtà fanno molto di più che incontrarsi: interpretano addirittura lo stesso personaggio in due differenti età. Tornato indietro nel passato, Joe deve infatti fare i conti col giovane se stesso in un vortice temporale pronto a esplodere.  “Quello che mi ha convinto a girare questo film – esordisce Willis – è stata la forza dello script. Si tratta di grande fantascienza perché prima di tutto punta a raccontare emozioni, umanità, e solo in secondo luogo punta allo spettacolo. Alla fine, il nostro lavoro di attori consiste solo in questo: provare a raccontare emozioni. Dobbiamo essere onesti il più possibile in questo, il resto è secondario”.

“Esatto – gli fa subito eco Joseph – Looper ha esattamente quello che cerco in un film: intelligenza, e capacità di far riflettere e discutere il pubblico. Oltre a questo, anche l’amicizia che mi lega col regista Rian Johnson è stata un buon motivo: ci conosciamo da quasi dieci anni, da quando avevamo girato insieme Brick, e siamo ottimi amici. Avere la giusta connessione sul set è fondamentale per fare un buon lavoro”.

A proposito di connessione, come avete lavorato al fine di interpretare lo stesso personaggio?
Gordon-Levitt: Oltre al trucco per avvicinarmi a Bruce, ho studiato a fondo il timbro della sua voce, riguardandomi più volte tutti i suoi film più importanti. L’ho studiato molto anche quando ci siamo incontrati per discutere del film, ho cercato di fare mio il modo in cui parla di cose comuni.

Willis: Alla fine ho capito che l’unico modo per venire a capo di tutto era lasciarmi andare, non pensare troppo a cercare che recitavo con un collega che impersonava me stesso, altrimenti ci saremmo trovati in un bel guaio. Quando ho cominciato a rilassarmi, a dimenticarmi che di fronte avevo un altro me stesso, ho trovato la chiave giusta per Joe.

E se aveste la possibilità di viaggiare nel tempo e incontrare voi stessi, quale sarebbe il consiglio migliore da offrire?
Willis: Io mi assicurerei di non prendere le cose troppo sul serio, vivere la vita in maniera più leggera, come faccio adesso che ho più esperienza. Se dovessi tornare indietro però cercherei di fare più errori di quanti ne ho fatti ma tenterei allo stesso modo di imparare più in fretta da quegli errori. Provare a correggerli e scoprire qualcosa in più di se stessi è un modo per evitare di ferire gli altri.

Gordon-Levitt: Io non so se vorrei davvero tornare al passato. Mi sto godendo talmente il presente che non mi interessa guardarmi indietro. Sto facendo i film che voglio, e lavoro con persone che mi stimolano e mi fanno progredire come attore ed essere umano. Siccome sono un ottimista di natura piuttosto andrei a vedere cosa c’è nel futuro, vorrei soddisfare questa mia curiosità. Il cinema tende a rappresentare il futuro quasi sempre in maniera apocalittica e inquietante, ma in realtà vuole soltanto riflettere le contraddizioni di oggi. Io ho fiducia nel futuro.

I due carismatici protagonisti di Looper - lungometraggio che a detta del regista Rian Johnson rimanda direttamente alla grande letteratura di Philip K.Dick e Ray Bradbury – arriveranno nei cinema italiani entro la fine dell’anno. Vi invitiamo a cliccare qui per leggere la nostra anteprima del film.