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Storia d'inverno: la magia dell'amore e' a New York

Akiva Goldsman esordisce alla regia con una favola romantica e miracolosa, e ne racconta l'importanza in questo momento della sua vita…

Storia d'inverno: Una storia d'amore<br>

12.02.2014 - Autore: Mattia Pasquini, da New York
Incontriamo Akiva Goldsman al quinto piano del Crosby Hotel, una splendida vista sulla Soho nella quale e' cresciuto da ragazzo e che oggi lo fa arrivare leggermente in ritardo all'appuntamento ("Scusate, sono in ritardo. Spring Street!"). Ma e' New York, come lui stesso ripete; una citta' che gli e' rimasta nel cuore e senza la quale il suo film d'esordio come regista non sarebbe stato lo stesso. A San Valentino potremo scorprire la sua versione 'magico-realistica' di una storia d'amore: Winter's Tale (in Italia Storia d'inverno), come il titolo del libro di Mark Helprin di cui si era innamorato tempo fa e dal quale ha voluto trarre un racconto dalle molte valenze. Anche personali. Come ci confida...

Come mai solo ora questa regia, considerato anche che il libro di Mark Helprin e' del 1984?
L'ho scoperto molto tempo fa, in realta' e quando l'ho letto ho pensato che si potesse adattare. Avevo chiesto a un po' di gente se volesse far parte del progetto, e qualcuno ha detto di si - come Scorsese o Stiller - e molti di no. Una decina di anni fa poi ho iniziato a pensare alla possibilita' di farlo io, da scrittore e produttore, e ho iniziato a lavorare allo script. Da allora la mia vita e' cambiata molto, e sono finito col sentire che volevo dirigerlo. Ho aspettato un po' perche' stavo lavorando a delle altre cose, ma poi e' come disceso su di me...



Un film nel quale ha potuto raccogliere un cast importante di attori che in molti casi gia' conosceva...
Chi ha parttecipato l'ha fatto come favore; il film infatti sarebbe dovuto costare di piu', ma in molti han lavorato quasi gratis, per gentilezza nei miei confronti o perche' amavano lo script. Posso dire che e' un film che nasce da 20 anni di favori. Ora pero' ho esaurito il bonus, sarei finito se avessi anche un solo favore da chiedere. Per gli attori, ho sempre avuto Russel in mente mentre scrivevo. E anche Jennifer Connelly e' una vecchia amica, con la quale ci conosciamo dai tempi di A Beautiful Mind. Per il protagonista invece pensavo a qualcuno di una ventina di anni piu' giovane - e ne ho visti tanti, anche bravi - ma quando ho parlato con Colin, il primo adulto che ho incontrato, e l'ho visto davanti alla macchina da presa, e' stato un colpo di fulmine. E anche con Jessica, e' stato incredibile trovarla, dopo aver visto migliaia di ragazze. Eva Marie Saint poi, una vera benedizione!

Come definirebbe il film, vista la compresenza di molte diverse anime e generi?
Io sono un fan del Realismo Magico. E' un genere molto particolare, che non viene quasi mai fatto; non e' americano, ne' inglese o tedesco,. e' sud americano (dove nasce con Gabriel Garcia Marquez o Cortazar), irlandese a volte, e questo e' un testo meraviglioso di Realismo Magico. Ma sono pochi i film di questo genere, tanto ristretto: Forrest Gump, City of Angeles, Come l'acqua per il cioccolato… Per me non c'e differenza tra un mondo in cui c'e' un cavallo che vola e uno in cui no, ma per molti la differenza c'e', ma io l'amavo… e' una love story.



Possiamo dedurne che secondo lei il vero amore esista?
Oddio, spero di si. Mi piace crederlo. Il film crede ci sia. Qualcosa mi ha colpito nel libro. Mia moglie e' morta mentre scrivevo lo script e io avevo bisogno di crederci, di credere nei miracoli. Quando e' successo mi sono sentito finito, non volevo fare piu' niente, ma poi mi sono dedicato al film per restare vivo. Il processo stesso forse ha avuto qualcosa di miracoloso, visto che sono ancora qui, vivo, quando non avrei voluto. Credo che per me sia stato un processo di guarigione, anzi ancora di piu' di questo, mi ha salvato la vita.

E' o e' diventata una persona spirituale?
Lo sono ora. Mia moglie, come dicevo, e' morta da un momento all'altro. Ed e' qualcosa che come uomini non siamo preparati a immaginare, capire, accettare. Ma lo facciamo. Sopravviviamo. Quel che ho imparato e' che al limite dell'esistenza c'e' qualcosa, e anche se non sono cosi abile da riuscire a capirlo, l'ho sentito. Nei momenti peggiori, in cui sei piu' a terra, senti che c'e' qualcosa di piu' di quel che vedi.

Tornando al film, il fatto di dover lavorare con un budget ridotto l'ha costretta a cambiare qualcosa nella relizzazione, quanto a scene, attori, effetti…?
Non negli attori, ma alcune scene interessanti sarebbero dovute essere completamente in CG; e avrei voluto piu' scene del cavallo in volo. Ce n'e' una in particolare che non abbiamo potuto fare. In relata' non ho mai nemmeno immaginto di filmarla, perche' sapevo fosse troppo costosa, ma l'ho sempre avuta in testa, adattata e messa nelle stesure dello script. Sempre.
Noi nel film vediamo il cavallo che si allontana dalla battaglia per poi tornare, ma tra i due momenti c'e' una parentesi nella quale Virginia Gamely (il personaggio di Jennifer Connelly) da piccola, a 7 anni circa, mentre cammina sulla spiaggia sbocconcellando della frutta vede arrivare qualcosa dal cielo che si schianta sulla riva. E' il cavallo, che continua a combattere la battaglia che ha appena lasciato. Questa bambina senza saperne nulla lascia tutto e lo raggiunge, mentre ancora si agita come sognando lo scontro, per mettergli le braccia intorno al collo. Il cavallo si agita, prende il volo, e la ragazza e' sempre stretta al suo collo. Ma improvvisamente si sveglia e si accorge di avere una ragazzina sul dorso; cosi' si placa e la riporta sulla spiaggia prima di volare via di nuovo, mentre Virginia lo guarda allontanarsi. Non l'abbiamo girata, ma quando nel film Virginia sale sul tetto e ci trova il cavallo bianco che li aspetta dice qualcosa come "credo di averti sognato". Purtroppo servivano troppi effetti, un cavallo in computer graphic e anche una bambina, ma la scena era questa. Purtroppo abbiamo comunque girato in fretta il film, abbiamo corso per realizzarlo tra mille vicissitudini, Sandy, l'inverno; ma si sa… e' New York.


Storia d'inverno e' distribuito dalla Warner Bros. a partire dal 13 febbraio 2014

Per saperne di piu'
Storia d'inverno - Winter's Tale
La recensione del film