
Prima di Hardcore, i film più sperimentali degli ultimi vent'anni

Hardcore e i film più sperimentali degli ultimi vent'anni
Tra pochi giorni arriverà nelle sale italiane Hardcore!, film di Ilya Naishuller completamente girato in prima persona, mutuando il linguaggio dei videogame sparatutto. Non si tratta del primo esperimento in questo senso (come vedremo), ma Hardcore usa questo format per il cinema d'azione in maniera totalmente rivoluzionaria. Non a caso, la frase di lancio è: "Ogni generazione ha un film che cambia tutto per sempre", e con questo spirito abbiamo voluto ripercorrere gli ultimi vent'anni di cinema alla ricerca dei film che più di tutti hanno rivoluzionato la settima arte di recente. Seguiteci.
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The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair (1999)
Si parla tanto di Paranormal Activity, ma fu The Blair Witch Project a lanciare la moderna moda del found footage. Girato da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez "guerrilla-style", con gli attori costretti a marciare nei boschi di giorno e terrorizzati dalla troupe di notte, il film oggi è terribilmente invecchiato, ma vale più per la sua idea che per il risultato.

Memento (2000)
Christopher Nolan stupì tutti per la prima volta con Memento. Come raccontare la storia di un uomo con un disturbo della memoria a lungo termine, intenzionato a indagare sull'omicidio della moglie? Nolan sceglie di farlo montando il film al contrario, dalla fine all'inizio. Una struttura che rivela sorprese a ogni angolo e, ancora oggi, una tensione impareggiabile. Remember Sammy Jankis!

Final Fantasy (2001)
Fu il creatore della saga videoludica Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi, a dirigere in persona il film per le sale. Che in realtà non c'entrava nulla col videogioco, ma viene ricordato almeno per una ragione: fu il primo tentativo, e finora l'unico, di realizzare un film in computer graphic con personaggi umani fotorealistici. Oggi fa un po' sorridere, perché la tecnologia ha fatto passi da gigante (soprattutto dopo l'invenzione del motion capture), ma allora fu una pietra miliare nell'evoluzione degli effetti speciali.

Arca russa (2002)
Un film girato interamente in soggettiva e in un lungo piano sequenza di 100 minuti, senza mai staccare la macchina da presa dai corridoi dell'Hermitage di San Pietroburgo, dove un visitatore senza nome incontra personaggi appartenenti a diverse epoche storiche della città. Questo è Arca russa, uno dei capolavori di Alexander Sokurov.

Sin City (2005)
Si può criticare finché si vuole Sin City, ma il film di Robert Rodriguez e Frank Miller (dai fumetti di quest'ultimo) è il primo caso rilevante di film girato con attori in carne ed ossa su sfondi digitali. Il bianco e nero completamente digitale del film riproduce in maniera fedele lo stile contrastato delle tavole di Miller. Un anno dopo, Zack Snyder avrebbe usato una tecnologia simile per il suo 300, ancora tratto da Miller, ma Sin city è senz'altro il capostipite.

Avatar (2009)
James Cameron ha dovuto sviluppare nuovi software per realizzare la sua imponente visione, un film di fantascienza con alieni fotorealistici, realizzati con la tecnica del motion capture e interpretati da attori veri, come Zoe Saldana, Sam Worthington e Sigourney Weaver. Avatar sperimenta sia in campo CGI che nel 3D, creando un'esperienza avvolgente, che immerge lo spettatore in un mondo tropicale autentico e fantastico allo stesso tempo. Costato 237 milioni di dollari, ne ha incassati due miliardi e mezzo, ed è tutt'ora il film di maggiore successo nella storia del cinema.
Guardate la gallery sui film più costosi di sempre.

Enter the Void (2009)
Gaspar Noé ha firmato, con Enter the Void, un film altamente allucinatorio, una discesa nelle viscere di una Tokyo violenta e scioccante, illuminata dai neon. Il viaggio di un uomo, uno spacciatore americano di nome Oscar (Nathaniel Brown), che, dopo essere rimasto ucciso nel corso di una vendita andata male, percorre la città in un'esperienza extracorporea. Totalmente girato in soggettiva (o alle spalle del protagonista, quando lui stesso rivede alcuni suoi ricordi), Enter the Void è più che un film, è un'esperienza ipnotica.

The Tree of Life (2011)
The Tree of Life è uno dei lavori più ambiziosi di Terrence Malick, un film sulla vit, intesa sia nei minimi che nei massimi sistemi. Dalla nascita della vita sulla Terra, con tanto di dinosauri ricreati in digitale, alla vita di una famiglia americana negli anni '50, Malick ha imbastito un'epopea di grande respiro, visivamente mozzafiato.

Boyhood (2014)
Richard Linklater ci ha messo dodici anni, dal 2002 al 2014, per girare Boyhood, un film che percorre la vita di un adolescente (Ellar Coltrane), mostrandone il cambiamento in diretta. Nel corso delle tre ore di film invecchiano anche papà Ethan Hawke e mamma Patricia Arquette. Un grande film, toccante anche al di là dell'aspetto tecnico, che comunque è incredibilmente affascinante.

Revenant - Redivivo (2015)
Tre Oscar (a Leonardo DiCaprio, alla regia e alla fotografia di Emmanuel Lubezki) per Revenant - Redivivo di Inarritu, che dopo Birdman si conferma grande sperimentatore del mezzo cinematografico. Strabilianti i piani sequenza del maestro Lubezki (che già ci aveva stupito in questo senso con I figli degli uomini, Gravity e appunto Birdman, Oscar negli ultimi due casi), come quello che narra l'attacco degli indiani al campo base dei trapper a inizio film.