
I poster cinematografici con significati nascosti

I significati nascosti dei poster più famosi
In termini di poster riusciti, pochi attualmente battono quelli di Thor: Ragnarok tra le prossime uscite al cinema. Per una volta, la Marvel ha optato per una linea artistica originale, una composizione che non sfrutta le solite, trite regole dei poster di film di supereroi. Ma chi sapeva che, in realtà, questo bel poster di Thor nasconde altri significati? I cerchi che avvolgono Thor, Hela e Hulk sul poster fanno riferimento al modo in cui i Nove Reami del cosmo mitologico norreno sono classicamente rappresentati, con Thor nel ruolo dell'albero della vita, Yggdrasill.
Non è il solo caso di poster contenenti altri livelli di lettura. Vediamo altri esempi famosi...
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Kong: Skull Island (2017)
Il poster IMAX di Kong: Skull Island è in realtà un libro aperto per gli appassionati di cinema, visto che cita chiaramente quello di Apocalypse Now. Come a dire: Skull Island è tanto un film di guerra quanto di mostri.

Logan - The Wolverine (2017)
La campagna pubblicitaria di Logan - The Wolverine ha fatto di tutto per far capire che il film è meno supereroistico dei normali film di supereroi. In effetti, si tratta di un western crepuscolare, dolente e violento, ed è esattamente ciò che ci dice questo poster dipinto nella vena delle classiche locandine di western.

La cura dal benessere (2016)
Il poster de La cura dal benessere serve a rinforzare l'ossimoro del titolo: una donna galleggia in quella che dovrebbe essere la "cura", ma che in realtà è contenuta in una fialetta da veleno di origine vittoriana. Un'immagine che ci dice: quando l'Uomo cerca qualcosa di troppo perfetto ed è pronto a sacrificare tutto per il suo scopo, non solo non troverà mai quella perfezione ma scatenerà anche effetti negativi e "velenosi".

Necropolis - La città dei morti (2014)
Il poster di Necropolis è molto intelligente nel capovolgere lo scenario, rappresentando la torre Eiffel a testa in giù, per indicare come il film si svolga sottoterra e dunque in un mondo "capovolto" rispetto al normale. Ma se ci fosse altro? Forse il poster indica anche che l'inferno non è tanto distante da noi... non è da ricercarsi in un mondo sotterraneo, ma è intorno a noi, è la realtà che viviamo. E infatti i teschi stanno sopra, non sotto.

Fury (2014)
Non sembra, ma il poster di Fury è una provocazione: non solo mostra l'eroe (Brad Pitt) abbattuto anziché trionfante, ma dipinge il cannone del carro armato come qualcosa di ben poco potente, umanizzato (vedere la scritta sulla canna). Cosa ci dice questo? Che non ha senso celebrare la guerra, perché la guerra è un affare brutto e deprimente. Un messaggio giusto che troppo spesso si dimentica.

The Interview (2014)
Il poster di The Interview, il provocatorio film interpretato da Seth Rogen e James Franco che puntava il dito contro il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, e che ha scatenato un attacco hacker contro la Sony, è una provocazione di per sé. Oltre a evocare graficamente il regime di Kim, reca sui missili scritte in coreano che significano "Siamo ancora in guerra", e definisce gli autori dei "porci capitalisti". Una risata ci seppellirà?

Saving Mr. Banks (2013)
Il poster di Saving Mr. Banks gioca con le ombre non solo per ricordarci che Walt Disney ha inventato Topolino e P.L. Travers Mary Poppins. Ma anche per dirci che entrambi non sono mai riusciti a sbarazzarsi dall'ombra delle loro più famose creazioni e che, soprattutto, queste due creazioni rappresentavano due sistemi di valori destinati a cozzare inevitabilmente. C'è forse più onestà in questo poster che nell'intero film, prodotto, dopo tutto, dalla stessa Disney.

The Social Network (2010)
"Non arrivi a 500 milioni di amici senza farti qualche nemico", ci dice il poster di The Social Network. Una frase che sintetizza alla perfezione il percorso di Mark Zuckerberg, che qualche mossa losca ha dovuta farla per arrivare alla vetta (come tradire il suo migliore amico). Non solo: posta davanti al volto solitario di Mark/Jesse Eisenberg, dà un'idea della solitudine sofferta dal protagonista, i cui 500 milioni di amici sono in realtà entità distanti e i pochi nemici erano invece gli amici veri.
Il silenzio degli innocenti (1991)
Il leggendario poster de Il silenzio degli innocenti rimane immediatamente impresso per le sue qualità grafiche, ma ha diversi elementi interessanti che si comprendono solo in un secondo tempo. La carnagione pallida di Clarice, ad esempio, riflette l'abbondanza di morte nel film. La falena che le copre la bocca rimanda all'elemento del "silenzio", ma indica anche che l'agente FBI dovrà mutare come una falena che esce dal bozzolo (presente anche nel film) se vorrà risolvere il caso.