
Dante Ferretti attacca Expo: "Il mio progetto non è mai partito"
Dante Ferretti denuncia i ritardi di Expo e minaccia ritorsioni legali
Nemmeno tre Oscar e la reputazione da guru delle scenografie made in Hollywood sono bastati a Dante Ferretti per far sì che l'opera a lui commissionata da Expo 2015 vedesse la luce in tempo per l'apertura. Dei ritardi mostruosi di Expo si parla da un pezzo: costi lievitati, padiglioni incompiuti, cantieri ancora aperti. Eppure ci saremmo aspettati che un'opera monumentale affidata a uno dei più grandi scenografi al mondo avrebbe avuto almeno un po' di priorità sul resto. Non è andata così.
Ferretti è infuriato perché del Cardo e del Decumano, le due direttrici principali lungo le quali si allineeranno i padiglioni, ancora non stata posata nemmeno una pietra. La gara d'appalto si è conclusa da pochissimo e dunque i lavori non potranno mai essere terminati per il primo maggio, giorno di apertura di Expo. Casomai per il 2 giugno, Festa della Repubblica. Ma Ferretti non ci sta: “Un progetto per il quale ho rinunciato a impegni cinematografici e che mi ha assorbito totalmente per quattro anni. Lavoro consegnato in tempi perfetti, oltre un anno fa. Invece scopro che non è stato fatto niente, non è stata posta nemmeno la prima pietra. Sono sconcertato e arrabbiato”, afferma Ferretti, raggiunto dall'Ansa sul set di Silence, il nuovo film di Martin Scorsese che si sta girando a Taiwan. Lo scenografo da quindi deciso di affidarsi al suo avvocato Giorgio Assumma: “Li diffido a usare il mio nome – ha dichiarato – Ho una reputazione da difendere. Anche ammesso che diano una accelerata alla realizzazione, la qualità è fondamentale”.
Ferretti tira in ballo la dottrina del diritto d'autore, che protegge le opere d'ingegno: “Mi appello alla legge che protegge i miei diritti. Ho accettato di partecipare per motivi di amore nazionale. Questo mio lavoro era stato concepito come un gioiello e come tale se ne parlava nel mondo destando interesse. Un’opera architettonica, un fatto eccezionale nel mio lavoro, concepita proprio per dare il mio contributo all’Italia”. Un'opera che andava valorizza, ma che, ora come ora, rischia di non vedere la luce nemmeno parzialmente.

Ferretti con la moglie e collega Francesca Lo Schiavo
Ferretti ha vinto tre Oscar, tutti condivisi con la moglie e compagna di lavoro Francesca Lo Schiavo.
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Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975)
Uno scatto dal set di Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, uno dei film più celebri a cui ha lavorato Ferretti.

Amleto (1990)
Mel Gibson in Amleto di Zeffirelli, nomination all'Oscar per Ferretti.

Intervista col vampiro (1994)
Tom Cruise e Brad Pitt in Intervista col vampiro, altra nomination per Ferretti.

Gangs of New York (2002)
Leonardo DiCaprio sul sontuoso set di Gangs of New York di Martin Scorsese, ancora una nomination per lo scenografo.

The Aviator (2004)
Ancora DiCaprio, ancora Scorsese: The Aviator, primo Oscar vinto da Ferretti e Lo Schiavo.

Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street (2008)
Johnny Depp e Helena Bonham Carter, gli attori-feticcio di Tim Burton, sul set di Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, secondo Oscar vinto da Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

Shutter Island (2010)
Ancora DiCaprio e Scorsese alle prese con gli straordinari set di Ferretti in Shutter Island.

Hugo Cabret (2011)
Asa Butterfield su uno dei magnifici set costruiti da Ferretti e Lo Schiavo per Hugo Cabret di Scorsese. Fruttò loro il terzo Oscar.

Cenerentola (2015)
Il più recente lavoro di Ferretti è Cenerentola di Kenneth Branagh, di cui qui vediamo il sontuoso palazzo reale.