
Attori da licenziare: i 10 casting più sbagliati di sempre

I 10 casting più sbagliati
Siamo tutti d'accordo che i prequel di Star Wars sarebbero stati almeno un po' meglio con un altro attore nel ruolo di Anakin Skywalker al posto di Hayden Christensen? Bene.
Ciò detto, per quanto assurda sia stata la scelta di George Lucas, che prese un attore con zero carisma e versatilità per fargli interpretare il cattivo più carismatico e tormentato della storia del cinema, si è fatto anche di peggio.
Scopriamo insieme dieci casi di attori e attrici scelti decisamente male...
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Mickey Rooney nel ruolo di Mr. Yunioshi in Colazione da Tiffany
Una delle scelte di casting più criticate di sempre è quella di Mickey Rooney in Colazione da Tiffany di Blake Edwards, dove interpreta la caricatura giapponese Mr. Yunioshi. Il produttore del film e Edwards col tempo si sono scusati di questa mossa discutibile. Ma in tema "attori bianchi in ruoli etnici" è stato fatto di peggio...

John Wayne nei panni di Gengis Khan ne Il conquistatore
Una delle scelte più incomprensibili della storia del cinema. Ok, John Wayne era una delle più grandi star dell'epoca, armato di carisma da vendere, ma truccato da orientale e con dei ridicoli baffetti alla Fu Manchu nel ruolo di Gengis Khan in Il conquistatore non fa lo stesso effetto che in sella a un cavallo nel West. No e poi no.

Colin Farrell in Alexander
E a proposito di conquistatori... che dire di Colin Farrell con parrucca biondo platino in Alexander di Oliver Stone? Non l'episodio più felice nella filmografia del regista di Platoon, ma forse con un attore diverso avrebbe potuto essere un po' più credibile.

Henry Cavill nei panni di Superman
In quanto a superuomini, la scelta di Henry Cavill nel ruolo di Superman in L'uomo d'acciaio pareva a prima vista vincente. Eppure, per quanto visivamente in parte, a Cavill manca il carisma necessario per rendere memorabile il suo Clark Kent, che invece arranca in una distesa di faccette imbronciate. In Batman v Superman, Ben Affleck lo surclassa con agilità: e pensare che quando fu scelto rise il mondo intero. Ma ride bene chi ride ultimo.

Keanu Reeves in Constantine
Nei fumetti, John Constantine è un inglese biondo ispirato allo Sting dell'era Police. Nel film invece è Keanu Reeves. Un americano moro, ispirato al meme Sad Keanu.

George Clooney in Batman & Robin
Proseguiamo con i supereroi e arriviamo al più imbattibile di tutti: il George Clooney di Batman & Robin. L'attore, la cui carriera nonostante tutto è proseguita a gonfie vele, si scusa da allora della scelta infelice di partecipare a un film in cui i Bat-capezzoli sono il problema minore, per dire.

Chloe Grace Moretz in Lo sguardo di Satana - Carrie
Ok, già Sissy Spacek fu una scelta controcorrente nell'originale Carrie di Brian De Palma, perché il personaggio dell'omonimo romanzo di Stephen King era sovrappeso e divorata dall'acne. Ma un conto è la Spacek, che fece un ottimo lavoro grazie alla sua fisionomia vagamente inquietante, un conto è Chloe Grace Moretz, bellissima e perfetta adolescente americana che neanche arruffandole i capelli a morte può essere più di tanto imbruttita. Nel remake, dovremmo credere che i suoi compagni di scuola la schifino... ma chi non avrebbe voluto invitarla al ballo di fine anno?
Denise Richards nel ruolo di Christmas Jones in 007 - Il mondo non basta
Denise Richards, fisico nucleare. Alzi la mano chi non ha mai fatto battutine sessiste su questo, dopo aver visto 007 - Il mondo non basta. Va detto che non è che una donna bellissima non possa essere anche molto intelligente, è che proprio la Richards non aveva le capacità per rendere entrambi gli aspetti in maniera credibile. Battezzare il personaggio "Dr. Christmas Jones" non è stato d'aiuto.

Jamie Dornan in Cinquanta sfumature di grigio
Avrebbe dovuto essere Charlie Hunnam a interpretare Christian Grey in Cinquanta sfumature di grigio, ma l'attore rinunciò per paura di fare un pessimo lavoro. Al suo posto hanno messo un manichino. Perché è questo l'effetto che Jamie Dornan fa vedendo il film: sicuramente le spettatrici apprezzeranno le sue indubbie qualità "concrete", ma come attore? Diciamo che il grigio è un colore che si addice, ma di sfumature ne contiamo una.

Sofia Coppola ne Il padrino - Parte III
La piccola Mary Corleone diventa grande ne Il padrino - Parte III, e papà Francis Ford pensò bene di affidare il ruolo a sua figlia, la futura regista Sofia Coppola. Meno male che ha intrapreso la carriera di regista, va', perché qui riesce a rendere piatta anche la tragica scena della sua - spoiler - precoce morte.