Sotto assedio - White House Down

Un gruppo di paramilitari assalta la Casa Bianca mettendo a repentaglio il cuore del potere americano.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
White House Down
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
USCITA CINEMA
26/09/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013
di Adriano Ercolani

Se lo avete visto, cercate di dimenticare quell'action serioso e frastornante che era Attacco al potere - Olympus Has Fallen, film che partiva dalla stessa idea di White House Down: cosa succederebbe se la Casa Bianca venisse presa d'assalto?
Stavolta al timone dell'operazione c'È il tedesco Roland Emmerich, regista di popcorn movie molto spesso accomunati dall'ironia e da un’idea di cinema come giocattolone spettacolare. Il suo nuovo thriller d'azione s’inserisce proprio su questa direttiva, e sceglie lucidamente di sfruttare come primo punto di forza la comicitÀ generata dalla coppia di protagonisti, il Presidente Sawyer interpretato da Jamie Foxx e l'agente di sicurezza (improvvisato) John Cale, che ha il volto – e soprattutto i bicipiti pronunciati – di Channing Tatum.
Entrambi in parte e soprattutto sorprendentemente simpatici.

Se in White House Down ci si diverte, in alcuni punti addirittura parecchio, È perchÉ l'alchimia tra i due attori È corroborata da una serie di trovate e situazioni ironiche di indubbia efficacia. Emmerich costruisce un film adrenalinico, asciutto nella trama, spigliato nelle situazioni, interpretato con efficacia da una serie di comprimari di lusso come Maggie Gyllenhaal, Richard Jenkins, James Woods. Peccato l'uso troppo superficiale del caratterista del momento, Jason Clarke, incastrato in un ruolo da picchiaduro che non rende giustizia alle sue grandi capacitÀ di attore – andatevi a rivedere la sua prova straordinaria in Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow.

Altra pecca di White House Down sono gli effetti speciali in alcune scene (volutamente?) dozzinali, fattore sorprendente per un'operazione dal budget di 150 milioni di dollari. Se pensiamo poi che gli F/X da sempre sono il punto di forza dei blockbuster di Emmerich, il sospetto che l'estetica da B-movie sia una scelta precisa È piÙ che legittimo.

Oltre alla confezione spettacolare e briosa White House Down – come molto cinema del suo autore – nasconde poi delle riflessioni piuttosto ficcanti sugli Stati Uniti e la loro politica, sia interna sia internazionale. Volendo evitare dannosi spoiler possiamo comunque garantirvi che se vedendo il film andrete oltre lo spasso della pura messa in scena costruita per intrattenere, allora vedrete un'opera che racconta di un Paese diviso, lacerato nella sua perpetrazione della violenza, in perenne conflitto con la sua dualitÀ di potenza militare e baluardo dell'idea di democrazia (occidentale). Ferite ancora sanguinanti come il terrorismo e la situazione drammatica in Medio Oriente sono la sottotraccia dolorosa di White House Down, la quale anche se adoperata per fare cinema di cassetta non deve essere assolutamente sottovalutata. Emmerich continua a rivolgere verso l'America (e indirettamente verso Hollywood) uno sguardo tutt'altro che conciliatorio.