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Darabont vede noir

L.A. Noir, brivido caldo tra le strade di Los Angeles per Frank Darabont

L.A. Noir

10.07.2012 - Autore: Alessia Laudati
Altre città vivono storie, Los Angeles vive leggende. Basterebbe questa dichiarazione di scenario, intestazione del libro “L.A. Noir: The Struggle for the Soul of America's Most Seductive City” di John Buntin, per spiegare L.A Noir, nuovo progetto di Frank Darabont, il demiurgo di The Walking Dead. Dopo aver abbandonato gli zombie, per mancanza di budget adeguato alle proprie idee di realizzazione, l'autore ha provocato, parafrasando il tono horror della serie, emorragie a singhiozzo nel cast. Prima Jon Bernthal (Shane Walsh), poi Jeffrey DeMunn (Dale Horvath ) e infine Andrew Rothenberg (Jim), hanno aderito al nuovo progetto di Darabont senza voltarsi indietro. Ultimo acquisto del cast è invece l'attore Thomas Jane, che non comparirà nel pilot ma interpreterà il personaggio del gangster Bugsy Siegel.

Thomas Jane

L.A. Noir
, commissionato dal network TNT a fine gennaio e ambientato tra gli anni' '40 e '50, racconta la vera storia del conflitto tra la polizia di Los Angeles, guidata dal commissario William Parker (Neal McDonough) e gli spietati criminali della zona, capeggiati dal gangster Mickey Cohen. La lotta al crimine accende le strade, mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e l'ideale di giustizia sul quale si regge la società stessa. All'angolo destro Parker, capo del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, all'angolo sinistro, il boss Mickey Cohen. Basta poco per descriverli: sono due uomini spietati nati per comandare. Dei villain non molto diversi tra loro che si combattono aspramente. Parker dalla mente lucida e fredda, (il creatore di Star Trek, Gene Roddenberry, in passato poliziotto del Dipartimento e speechwriter per Parker, ha dichiarato di essersi ispirato al suo vecchio capo per il personaggio di Mr. Spock), Cohen, testa calda mafiosa ed ex pugile nei pesi piuma. Ma il prodotto L.A. Noir,  non si accontenta di essere una semplice trasposizione sul piccolo schermo del romanzo di Buntin, introduce un punto di vista ex novo, metafora del ruolo dello spettatore. “Mi sono inventato il personaggio di Joe Teague, situato nella zona grigia tra Parker e Cohen, tra i cappelli bianchi e quelli neri”, ha dichiarato Darabont. Il personaggio di Teague (Jon Bernthal), rappresenta il ruolo chiave del pilot, perfetto per traghettare il pubblico nell'inferno losangelino esplorando ombre, ragioni e motivazioni di entrambi gli schieramenti.

Infine conclude l'autore: “Cos'è un noir senza una dama conturbante e misteriosa? Ho in mente una fidanzata per Joe estremamente bella e complessa”. La passione dichiarata per il noir, una squadra vincente di produttori esecutivi composta dallo stesso Darabont, Michael De Luca (The Social Network, Moneyball), e Elliot Webb (Tall Time Tales), insieme ad un cast di attori che ha dimostrato infinita stima e rispetto professionale per l'autore statunitense, promettono bene, anzi benissimo.