Solo Dio Perdona - Only God Forgives

solo dio perdona locandina

Membro di una potente famiglia criminale, Julian (Ryan Gosling) gestisce un club di pugilato in Thailandia, come copertura per il traffico di droga. Quando suo fratello maggiore Billy (Tom Burke) uccide brutalmente una prostituta, le autorit? si rivolgono ad un poliziotto in pensione, Chang (Vithaya Pansringarm), che opera basandosi su un? idea di giustizia molto personale. La punizione per Billy ? la morte. Intanto ? per recuperare il corpo del figlio - arriva a Bangkok Crystal (Kristin Scott Thomas), madre di Julian e Billy e capo di una potente organizzazione criminale. La donna, addolorata e furiosa, ha un unico obiettivo: progettare e consumare una spietata vendetta contro coloro che si sono macchiati del sangue di suo figlio. Chang ? il primo della lista?

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Only God Forgives
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
90 min.
USCITA CINEMA
30/05/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013

Gosling rimane in silenzio per tutto il tempo. Era già successo in Drive, ma questa volta è diverso. Lo sguardo carismatico e sexy. Lo ritroviamo nella sua stanza da letto a Bangkok in compagnia di un'asiatica hot pronta a fargli passare una notte indimenticabile. La quiete prima della tempesta, prima che scorrano litri di sangue.

Che cosa sta facendo Nicolas Winding Refn? La domanda rimane anche alla fine dei titoli di coda di Solo Dio Perdona - Only God Forgives, presentato in Concorso a Cannes. Un film spiazzante e confuso. Il classico esempio di appuntamento tanto atteso e gonfio di aspettative, ma nel complesso deludente. Il regista danese dedica anima e corpo alle atmosfere, avvolgendo lo spettatore in una Bangkok rossa come il sangue. Racconta una storia di vendette trasversali, violenze e scambio interculturale pagato con la vita. Refn fa un buon lavoro quando porta in scena la morte nella sua crudezza e nella sua semplicità. Completa un primo atto interessante. Poi precipita.

L'estetica che brilla di rosso non si sposa con un tentativo fallito di aprire una dimensione spirituale (con tanto di visioni che affliggono il protagonista) né tantomeno è sufficiente per reggere l'intero film. Ci si aspettava una bella storia di sangue ambientata in Tailandia, cruda e carismatica. Rimangono solo dei siparietti in cui Kristin Scott Thomas salva il salvabile, meravigliosa nei panni della mafia lady assetata di vendetta. Un personaggio sopra le righe che facilmente sarebbe andato allo sbando senza una gran signora della recitazione in grado di padroneggiarlo.

E' Gosling a uscirne con le ossa rotte. Il suo carisma lascia spazio alla vigliaccheria. La sua forza alla debolezza. Dei silenzi ipnotici rimangono solo sguardi e movenze poco tollerabili. In altre parole sembra quasi di avere a che fare con il fratello tonto del tizio di Drive. Soltanto un anno fa, in questa stessa location, avevamo visto un premontato del film della durata di cinque minuti. Ma di quelle scene - che mostravano un Gosling irascibile e iper violento - non c'è più traccia in questa versione definitiva.

Ci si aspettava un film emozionante, ci si ritrova con un prodotto senza ritmo, sempre pronto a far esplodere la violenza ed esitare in spunti narrativi interessanti che vengono appena accennati. Primo su tutti il rapporto madre-figlio che non decolla mai, nonostante lo spettro dell'incesto dietro l'angolo.

di Pierpaolo Festa