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The Walking Dead – La recensione del mid-season finale

Una delle migliori stagioni della serie zombie tiene alto il livello complessivo e chiude con un cliffhanger che promette grandi cose

The Walking Dead

30.11.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il mid-season finale di The Walking Dead mantiene alto il livello di questa sesta stagione, finora una delle migliori della serie. La settima puntata si era conclusa con un colpo di scena ben assestato: la torre di guardia che crollava sulla barriera, sfondandola. Era ovvio che questo episodio avrebbe affrontato le conseguenze di una tale sfortuna. Ed è significativo che, dopo tante traversie e battaglie vinte contro avversari di volta in volta sempre più sanguinari, sia stato un colpo di sfortuna a causare la peggiore crisi di Alexandria: i morti hanno invaso la cittadina riversandosi nelle strade. Sarà la fine per Rick e compagni?
 
Ovviamente no, The Walking Dead prosegue e alza sempre di più la posta in gioco. Rick, Michonne e gli altri dovranno trovare un modo per risolvere il problema, mentre il redivivo Glenn dovrà riuscire a entrare. Non c'è un attimo di respiro in questo episodio, ma allo stesso tempo ogni personaggio ha il suo momento per brillare, e non mancano gli attimi di intimità che, però, non vanno a detrimento del ritmo. Un ottimo segno dell'equilibrio raggiunto ormai dallo showrunner Scott Gimple e dal suo team di sceneggiatori: i problemi che assillavano le scorse stagioni – mancanza di obbiettivi per i protagonisti, troppa lentezza o frettolosità – sono praticamente svaniti.
 
Per una volta, inoltre, il mid-season finale osa non osare troppo. Il cliffhanger c'è comunque, ma è costruito con perizia narrativa più che contando su morti improvvise come si è sempre fatto. Altro buon segno: c'è una tale sicurezza nei personaggi e nel materiale, che per andare avanti non è più necessario sconvolgere tutto in pochi episodi, ma conta più costruire (e, metaforicamente, è quello che vuole fare la leader di Alexandria, Deanna), mettere insieme i pezzi del puzzle uno per uno e fermarsi un po' ad ammirare il risultato finale.
 
Se tutto andrà come deve, The Walking Dead potrebbe aver sconfitto il demone che lo perseguitava da tempo: quello squilibrio evidente tra prima e seconda metà delle stagioni, in cui la seconda diventa nient'altro che un prologo alla stagione successiva e il mid-season finale è in realtà più interessante del finale finale. Perché qui il momento della stagione non si è per nulla esaurito, Alexandria non va (giustamente) da nessuna parte e ora c'è da ricostruire, anziché da scappare. E poi, come annuncia il prologo della seconda parte della stagione, grandi cose sono all'orizzonte. Non resta che attendere febbraio. Mettiamoci comodi.

QUI LA RECENSIONE DEL PRIMO EPISODIO DELLA SESTA STAGIONE.