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Sharp Objects, la serie con Amy Adams è un trip di sola andata nell'oscurità degli USA (recensione senza spoiler)

Gli otto episodi tratti dal thriller Sulla pelle di Gillian Flynn partono stasera su Sky Atlantic

17.09.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
I secondi più disturbanti di Sharp Objects arrivano dopo quasi otto ore. Improvvisamente, durante i titoli di coda dell’ultimo episodio. Questo non vuol dire che quello che accade nei restanti 480 minuti sia tutt’altro che disturbante. 



La scena si apre su Amy Adams, la migliore attrice americana sulla piazza. Sì, anche più brava di Meryl Streep (a cui ha già rubato la scena nello spassoso Julie & Julia). Eccola dunque in prima linea nella serie adattata dal thriller Sulla pelle scritto da Gillian Flynn, la stessa che già aveva scritto l’ottimo L’amore bugiardo dal quale è stato tratto l’altrettanto notevole film di David Fincher. In quel romanzo tutto si svolgeva nel sud del Mississippi, questa volta invece la scena si apre nel cuore del Midwest: il Missouri che la protagonista attraversa nei primi minuti per tornare alla sua città natale a far luce su un duplice omicidio. Un viaggio di indagine ma anche un percorso interiore che la metterà faccia a faccia con i propri demoni.  

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Non importa "chi ha ucciso chi" in Sharp Objects, le otto ore dirette da Jean Marc-Vallée (già regista di Dallas Buyers Club e della serie cult Big Little Lies) lasciano il “whodunit” sullo sfondo e si concentrano invece sulle due dimensioni del buon vicinato americano: affascinante nella sua bellezza, terrificante nei suoi segreti. La reporter interpretata dalla Adams viene incaricata di indagare sugli omicidi di due ragazzine: tornare nei luoghi in cui è cresciuta sposta subito l’attenzione dal "chi è stato" al cosa è successo a questa donna. Come in True Detective anche Sharp Objects è ambientato su due piani temporali: il passato da ragazzina della protagonista segnata da traumi che le hanno rovinato la vita, e il presente in cui la ritroviamo sola e alcolizzata, alle prese con una serie di omicidi e con l’ostilità (o la falsità) delle persone che le stanno attorno. 
 
La Wind Gap del Missouri sembrerebbe una qualsiasi Twin Peaks americana: c’è il bosco, ci sono i gufi, c’è il sangue. In assenza del genio di David Lynch (che iniettava follia e humour nei suoi personaggi) c’è comunque il talento di Vallée che opta per un montaggio psichedelico: la protagonista è colpita da visioni del suo passato che si manifestano in maniera brusca, come se stesse rivivendo quegli eventi sul momento. Un effetto disturbante. Le musiche dei Led Zeppelin tornano più volte a mettere il punto finale sull'atmosfera inquietante di questo show. Sentiremmo l'odore dello zolfo dell’inferno se quel tanfo non fosse a sua volta coperto dalla puzza di alcol che la protagonista beve come se fosse acqua.

La macchina da presa si concentra sul corpo della Adams: non abbiamo mai visto l’attrice spingersi così oltre come fa qui, alle prese con un personaggio nero con cui è difficile stringere un rapporto di fiducia, ma anche una vittima che vogliamo proteggere fino alla fine del suo percorso. Patricia Clarkson di Six Feet Under è la sua mamma, una donna che tra i tanti problemi ha anche quello di non amare la figlia. 


 
La serie di Vallée, co-prodotta anche da Jason Blum (papà dell’horror contemporaneo hollywoodiano: ha prodotto tra gli altri la saga di Paranormal Activity e Scappa - Get Out), è un biglietto di sola andata nell’oscurità della provincia americana. Un posto da cui come spettatori non torniamo indietro. Sharp Objects affascina e disturba: una volta accettato di accompagnare la protagonista nel suo viaggio, è impossibile abbandonarlo e non rimanere scottati. 

Sharp Objects va in onda dal 17 settembre alle 21.15 su Sky Atlantic ed è anche disponibile su Sky On Demand