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Redemption - La nostra recensione

Statham mette i suoi muscoli al servizio del suo ruolo più memorabile

Redemption - Jason Statham

27.09.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Jason Statham nei panni di un reduce di guerra, traumatizzato e fuori controllo. Un Rambo metropolitano del ventunesimo secolo che in fuga dal fronte afgano è finito a fare il barbone nell'occhio del ciclone del centro di Londra. Lo vediamo pestato a sangue da ladruncoli di quartiere e subire soprusi con le costole rotte. Passivo come mai è stato prima sul grande schermo. Fino a quando gli rapiscono un'amica...



Questo l'incipit di Redemption – Identità nascoste, film sorpresa interpretato da “Stath” e diretto da quello Steven Knight che qualche anno fa ci ha regalato sceneggiature gioiello come Piccoli affari sporchi (bellissimo film di Stephen Frears) e La promessa dell'assassino (cult di David Cronenberg). In occasione del suo debutto al timone di regia, Knight torna a descrivere una Londra che poco si è vista sul grande schermo: non solo la città di gangster dei film di Guy Ritchie, ma anche una metropoli disperata dove lo stesso centro turistico nasconde una dimensione segreta. Tante sono le scene violente ambientate proprio a due passi da Piccadilly Circus. Il lavoro che il regista compie sulle atmosfere e sui luoghi è notevole e continua il discorso interessante sul lato infernale della City.

La redenzione di Statham è una favola nera in cui lo si vede sofferente e arrabbiato: a metà strada tra King Kong (una montagna di muscoli) e Frankenstein (un uomo che non riesce a controllare le sue emozioni e che può diventare pericoloso). Assistiamo al suo processo di umanizzazione: si rimette in sesto, trova una casa temporaneamente abbandonata, entra nella rete dei gangster di Chinatown, arruolato come “spezzapollici” per coloro che non pagano i debiti. Ne sappiamo di più sul suo passato e lo vediamo guidato verso la luce da una suora (l'attrice polacca Agata Buzek, figlia di Jerzy ex primo ministro polacco ed ex presidente del Parlamento europeo). Il rapporto tra i due si avvicina pericolosamente al politically incorrect, strappando perfino qualche sorriso. Poi si torna sui binari iniziali: il rapimento dell'amica, la sete di vendetta all'interno di una cornice ancora più drammatica. Più si va avanti, più si scende nel buio di Londra, il cui girone principale è il traffico di esseri umani.



Lontano dagli alpha male che hanno consacrato la sua carriera (nell'era post Stallone e Schwarzy, Statham e Vin Diesel si sono divisi il trono di action star), l'attore britannico sfodera la sua vulnerabilità e ci regala il ruolo più memorabile in un'ottima opera prima intelligente e avvincente. L'augurio è che serva da esempio, nonostante “Stath” sia già tornato sul set de I mercenari 3, sempre stracarico di armi da fuoco...

Redemption – Identità nascoste, in uscita il 26 settembre, è distribuito da Moviemax.
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