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Parker – La nostra recensione

Jason Statham incarna l'antieroe di Donald Westlake in un thriller troppo generico

Parker - Jason Statham

07.05.2014 - Autore: Marco Triolo
Non tutti, vedendo al cinema Parker, il nuovo action con protagonista Jason Statham, si renderanno conto che si tratta di un piccolo evento storico. È infatti la prima volta che il famoso criminale gentiluomo creato da Donald E. Westlake (sotto lo pseudonimo Richard Stark) appare al cinema con il suo vero nome. Westlake, morto nel 2008, ha sempre detto che lo avrebbe concesso solo se Hollywood avesse adattato tutti i suoi romanzi, così, nei vari film che lo hanno visto protagonista, tra cui Senza un attimo di tregua con Lee Marvin e Payback con Mel Gibson, era sempre stato chiamato in modo diverso (Walker e Porter nei due esempi succitati). Dopo la morte di Westlake, la vedova ha finalmente concesso l'uso del vero nome al cinema. Così nasce Parker.



L'idea stavolta sarebbe proprio quella di lanciare un franchise sull'antieroe di Westlake, qui interpretato da uno Statham che ha stranamente deciso (o chi per lui) di non rinunciare al proprio accento inglese nonostante il personaggio letterario sia americano – anche se questo si perderà ovviamente al doppiaggio. Possiamo dire che questa scelta sia emblematica dell'intera produzione: avendo finalmente a disposizione un character così a lungo corteggiato, il regista Taylor Hackford e lo sceneggiatore John McLaughlin hanno misteriosamente scelto un attore che, da sempre, rifà se stesso al cinema. Non che sia un critica nei confronti di Statham, forse uno degli ultimi credibili action hero di oggi: di certo, però, non è un interprete in grado di calarsi in un personaggio, ma piuttosto quel tipo di attore sul quale i personaggi si scrivono e, nonostante la matrice letteraria, Parker non fa differenza.

La scrittura e la messa in scena sono da produzione direct to video, generiche e senza guizzi particolari. Intendiamoci, Parker si fa guardare, intrattiene abbastanza, ma guardandolo si ha la sensazione che non starebbe male in un pomeriggio piovoso su Italia 1. Hackford gira tutto senza fronzoli come gli onesti mestieranti della vecchia guardia, di cui lui è uno degli ultimi esemplari. Eppure è difficile perdonargli certe scelte visive, come un effetto flou nei flashback che solo i registi delle fiction italiane ormai utilizzano.



Statham fa quello che sa fare e si aggira come un chirurgo del crimine nel mezzo di un cast che lavora di routine – tra un Michael Chiklis ormai specializzato in ruoli da bastardo, Nick Nolte paffuto e rubicondo ladro in pensione e Jennifer Lopez che tenta di riciclarsi eroina noir fuori tempo massimo. La Lopez a un certo punto si spoglia e forse vorrebbe evocare Out of Sight di Soderbergh, ma ottiene solo l'effetto di farci ricordare un film migliore. Ecco, questo è Parker: il bignami di un genere, e come ogni sintesi è solamente un'ombra sbiadita del testo originale.

In uscita l'8 maggio, Parker è distribuito in Italia da Indie Pictures.