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Kingsman: Secret Service - La nostra recensione

Finalmente un blockbuster intelligente interpretato da un Colin Firth in grandissima forma

28.02.2015 - Autore: Pierpaolo Festa
Lasciarsi andare a Kingsman: Secret Service vuol dire andare incontro a una forte componente di sorpresa. Un qualcosa che arriva pochi minuti dopo l'inizio del film e che distrugge ogni pregiudizio sullo spauracchio di stare a guardare un "presunto giocattolone". Se quest'ultima definizione è sì vera, allora è anche vero che il film di Matthew Vaughn (regista di Kick-Ass e X-Men: L'inizio, qui al suo lavoro più riuscito) è in grado di schivare tanti cliché del genere. E sorprendere. 

 
In altre parole ecco un blockbuster con una sceneggiatura (una cosa tutt'altro che scontata di questi tempi), un film spettacolare con qualcosa da dire in maniera intelligente. Qualcosa di raro nell'epoca dei franchise (ed è fuor di dubbio che questo sia comunque il primo capitolo di una nuova saga). C'è una recluta giovane molto lontana dall'essere innocente che dovrà imparare a caro prezzo come diventare puro (Taron Egerton), un mentore il cui vestito da gentiluomo cela un'indole da assassino spietato (Colin Firth) e un cattivo (Samuel L. Jackson) che vuole sterminare il pianeta con motivazioni tutt'altro che fumettistiche. Sbaglia poco Kingsman, anzi non sbaglia quasi per niente, piuttosto quello che fa è battere sul tempo i prossimi blockbuster "à la Bourne" in arrivo, incluso Tom Cruise che pende dai grattacieli nelle sue missioni impossibili e forse perfino James Bond impegnato a correre a tutto gas per le strade di Roma. 
 
Questo perché Kingsman non ha paura di spingersi oltre i limiti, inzuppandosi nella violenza e sporcandosi sul serio, soffermandosi tanto sullo stile elegante britannico quanto sulla Londra dei bassifondi, dove le persone cercano la felicità all'interno della decima pinta di birra in un giorno. Vaughn strizza l'occhio allo stile adrenalinico di Guy Ritchie, scavalcandolo: i personaggi di Kingsman bevono, fumano, dicono le parolacce, cosa sempre più rara sul mercato mainstream oggi. Di grande impatto visivo alcune sequenze action, tra cui la scena di paracadutismo più emozionante dai tempi di Point Break.



Applausi per tutti i momenti di combattimento tesissimi che non richiedono un montaggio confusionario: in realtà riusciamo sempre a distinguere chiaramente ogni mossa di Colin Firth, etichettandolo a tutti gli effetti come icona action mancata degli ultimi anni. Il suo lavoro al film è impeccabile e sempre credibile.

Kingsman: Secret Service è distribuito dalla 20th Century Fox.  

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